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<Ciao Laura, buon Natale> salutò Natasha un donna che da quanto capii si chiamava Laura. Ah sì, Natasha aveva obbligato me e Yelena ad andare a chiedere scusa. <È bello rivederti> rispose la donna invitandola, con un grosso sorriso, ad entrare <Ho portato le mie sorelle, Victoria e Yelena, lei vi vorrebbe porgere delle scuse> avvisò la rossa fulminando con lo sguardo Lena <Scusate, ero accecata da tutti quei soldi e infatti non ho pensato a cosa stessi facendo> quasi si giustificò Yelena evidentemente imbarazzata <Per quei soldi mi sarei ucciso da solo> ridacchiò Clint facendomi inevitabilmente sorridere <Che aspettate la fuori, entrate dai> ci incitò Laura con tanto di gesto con la mano.

<Vi presento Kate> disse Clint indicando la ragazza con cui mi ero baciata in bagno la sera prima. Sbattei un'attimo le palpebre confusa, cosa ci faceva lì <Sapete sua madre è stata arrestata perchè aveva ingaggiato Yelena per uccidermi e dato che Kate mi ha aiutato ed è stata al mio fianco, starà a casa mia per un po'> ci raccontò Clint quasi come se mi avesse letto nel pensiero, cosa improbabile dato che la tizia che legge nel pensiero è appunto una ragazza da quel che sapevo... <Victoria perchè non entri?> mi chiese Laura solo li mi resi conto che mi ero persa nei miei pensieri <Oh, nulla. Dove posso mettere il cappotto?> chiesi cambiando discorso, la donna mi indicò un appendi abiti dove appunto appesi la giacca che avevo.

Dopo una breve chiacchierata il figlio più piccolo di Clint aveva pregato i genitori a cenare, quindi così avevamo fatto. Al tavolo ero in mezzo a Yelena e Natasha e davanti a me avevo Kate che a sua volta aveva da una parte i bimbi di Clint e Clint proprio dall'altra. Dopo il primo piatto mi sentii già piena ma dovevo combattere e non cercare di essere maleducata oppure Natasha chi sa cosa mi avrebbe fatto... <Vado un attimo in bagno, dov'è?> chiesi alzandomi dalla sedia e facendo attirare l'attenzione di tutti quelli a tavola <Ti accompagno io> si offrì Kate sorridendomi, non le risposi ma in compenso mi affiancai a lei. Percorremmo un corridoio che per me fu come fare chilometri di camminata, non so il perché, dopo tutto si era solo offerta di farmi vedere dove fosse il bagno...

Arrivate aprii la porta del bagno e lei entrò subito dentro, sorrisi ricordandomi la cosuccia che era successa la notte prima <Perchè sorridi> mi chiese guardandomi <Ricordi> borbottai io, a quel punto sorrise anche lei <Finiamo quel che abbiamo iniziato?> chiese avvicinandosi a me sorrisi dando l'okay. Però prima mi voltai un'attimo per chiudere la porta a chiave e poi non ebbi neanche più tempo per respirare: mi tolse la maglia di dosso e le sue labbra iniziarono a lasciare una scia di segni rossastri che partirono dalla fine del seno fino ad arrivare al ventre a quel punto si fermò guardandomi forse per chiedere consenso o che so io, fatto sta che da lì iniziai il cammino per il paradiso, ogni suo movimento sembrava un atto divino...

<Vic, mi sto pisciando addosso, esci> esclamò Lena fuori dalla porta, in quel momento mi resi conto di quello che stavamo facendo <Cazzo> sussurrai spostandomi da Kate, fortunatamente trovai una finestra, la indicai a Kate lei capì subito infatti un secondo dopo sgattaiolò da essa. <Victoria! Esci!> sbraitò Yelena incazzata, mi rimisi la maglia e mi sistemai un attimo per non far vedere che avevo appena scopato.
<Conto fino a tre> urlò Yelena, proprio un attimo dopo uscii dal bagno e dopo aver accennato uno scusa, corsi giù di sotto e notai che avevano già finito il dessert e che i figli di Clint non c'erano e quindi probabilmente erano nelle loro camere.

<Tutto bene?> chiese Nat quasi come se fosse preoccupata, annuì sedendomi a tavola <Kate?> chiese Clint notando la sua assenza <Non lo so, mi aveva accompagnato al bagno e basta, poi non so più nulla> mentii. Per fortuna due minuti dopo Kate rispuntò in casa anche lei mentendo spudoratamente su dove fosse stata in quel arco di tempo. Yelena ritornò dal bagno <Ora che siete tutte e tre qua... vi volevamo dire che Tony ha organizzato una festa di capodanno e voi dovrete venire perchè vi dovrà parlare> spiegò Natasha autoritaria, mandai un'occhiata a Lena che capì subito: cosa voleva uno come Tony Stark da noi tre? <Va bene> sorrise Kate probabilmente ancora frastornata su quello che fu successo prima.

<Che ne dite se giochiamo a qualche gioco?> chiese Yelena cambiando discorso <Quale?> chiese Laura interessata <Obbligo e verità> esclamò Yelena prendendo l'iniziativa di andare sul divano, cosa che tutti accolsero seguendola. <Ci sto> disse Clint sorridendo, probabilmente aveva obblighi malefici pronti.

<Penso non sia una buona idea mettersi contro Clint> scherzai io, Clint annuì <Attente> ci avvisò ridacchiando, lì capii perchè a mia sorella piaceva stare così tanto con lui, era simpatico. <Ok chi inizia?> chiese Laura guardandoci <Vado io> prese parola Lena <Nat obbligo o verità?> domandò sorridendo <Obbligo> borbottò lei pregando che non le capitasse qualcosa di estremo <Ammetti che fai le pose>
ordinò Lena, Nat alzò gli occhi al cielo <Ammetto che si, ogni tanto le faccio le "pose" ma questo è perché-> la interruppe Yelena urlando <L'hai ammesso, Ты делаешь позы, ты делаешь позы (fai le pose, fai le pose)> la prese in giro euforica facendo un piccolo balletto sul posto, scoppiamo tutti a ridere per tutta la sua gioia in una semplice affermazione.

<Okay, è il mio turno, Laura obbligo o verità?> chiese Natasha dopo l'esaltazione di Yelena <Verità> rispose Laura sorridendo <Cosa hai pensato di me la prima volta che mi hai visto?> domandò la rossa curiosa <Oh, ehm... Quando Clint mi aveva parlato di te al telefono ero tipo: io questa la ammazzo, vuole rubarmi il marito. Poi però quando ci siamo viste per la prima volta capì che non c'era pericolo e che saresti diventata anche per me una amica> rispose sorridendo e facendo un po' sorridere tutti quanti <Okay, ora dopo questo momento carino, è il mio turno. Kate, obbligo o verità?> ghignò Laura <Ehm, verità> scelse Kate sotto pressione <Sei fidanzata o comunque ti piace qualcuno e se si chi?> la interrogò Laura, questa domanda mi interessò molto più del previsto anche se cercavo di non farlo vedere.

<Si, sono fidanzata... si chiama Micheal> rispose sollevata dalla domanda, tutti intorno a me si fermò un attimo, era fidanzata e non me lo aveva detto, come era possibile? Perchè non lo aveva fatto? Ma poi perchè non mi sento in colpa per questo Micheal? <Vic, tutto apposto?> chiese Natasha notando il mio comportamento strano <Non mi sento molto bene andiamo a casa?> quasi la supplicai, Natasha si alzò e bisbigliò qualcosa all'orecchio di Clint e lui senza esitazione annuì, poi mia sorella si avvicinò a me e mi prese la mano per condurmi non so bene dove.

<Dove andiamo?> chiesi a Natasha tra i corridoi della casa <Ho chiesto a Clint se solo per oggi possiamo dormire da lui dato che stai male, dovrai condividere la stanza con quella ragazza... Kate> m'informò Nat aprendo una porta, non dissi nulla perchè effettivamente non sapevo cosa dire <Vieni nel letto e dormi, vedrai che domani andrà meglio> mi rassicurò Nat una volta che entrai dentro le coperte. Lei ha sempre avuto questo senso di maternità insidiata e nascosta in qualche angolo del suo corpo.

<Smettila di fare la mamma> ridacchiai vedendola così preoccupata, lei scosse la testa ridacchiando un po' <Спокойной ночи, звездочка (Buonanotte stella)> borbottò prima di andarsene <Notte> bisbigliai quando chiuse la porta. Mi sentivo una bambina di due anni la cui la sorella la portava a dormire, odiavo quando succedeva ma non potevo dire nulla a Natasha, per lei ero ancora piccola dato che non ci siamo viste per vent'anni era giustificata.

<Di nuovo> urlò la donna, l'uomo col braccio in vibranio allora ricominciò ad attaccarmi e battermi di nuovo. Avevo 13 anni e quell'uomo sin da quando ero nella Stanza Rossa mi allenava. <Tra poco ci sarà la tua cerimonia e non riesci ancora a batterlo> mi ringhiò la donna, chiusi gli occhi cercando di sognare di non essere in quel posto <Quale è il tuo posto nel mondo?> punzecchiò la donna severa <Io non ho un posto nel mondo> dissi quasi piangendo <Esatto e ora di nuovo!>

Mi svegliai di colpo e sentii qualcuno aprire la porta così sobbalzai dal letto. <Sono io, scusa se ti ho svegliato> mormorò Kate entrando in stanza, ignorandola presi il suo cuscino e una coperta e le buttai per terra <Cosa fai?> ridacchiò Kate confusa <Dormi sul pavimento> borbottai <Qualche ora fa abbiamo scopato e ora non posso dormire accanto a te?> domandò estrefatta, mi avvicinai a lei, a pochi dalla sua faccia <Sei fidanzata, non è così?> le chiesi quasi in punta di piedi data la differenza di altezza <Mi ha tradito> sibilò lei tristemente come per difendersi <Così per ripicca l'hai fatto con me?> domandai offesa <No, non è stato per quello> rispose Kate come se fosse una cosa scontata, lascia il cuscino e la coperta sul pavimento <Per terra> ripetei andando sotto le coperte del letto, del mio letto.

Secret love || Kate BishopDove le storie prendono vita. Scoprilo ora