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Mi svegliai con la luce del sole che filtrava dalla finestra, sembrava un film, finalmente felice con una delle persone che più volevo al mio fianco. Mi girai per vederla, ma non c'era... Dov'era finita? Afferrai il mio telefono dal comodino e digitai velocemente il numero di Kate, che "stranamente" sapevo a memoria, ma proprio quando fui pronta a chiamare, sentii una voce: <Buongiorno> mi salutò Kate, mentre aveva tra le mani un vassoio con sopra una brioche, un caffè macchiato e una rosa bianca. <Pensavo te ne fossi andata> borbottai sedendomi sul letto <Non sono bipolare come te!> scherzò lei dandomi un bacio sulla guancia.
<Divertente, mi dai la mia colazione?> le chiesi cercando di prendere il vassoio <Chi ha detto che è per te? È per Yelena> affermò lei <Quindi a mia sorella regali le rose?> le domandai guardandola negli occhi e cercando di non scoppiare a ridere, cosa che, invece,  fece Kate. <Va bene hai vinto, ma per sta volta> disse porgendomi il vassoio. Legata alla rosa c'era una piccola "pergamena" <Non leggerlo ora> borbottò probabilmente in imbarazzo. <Va bene... La brioche a che gusto è?> le chiesi <Al pistacchio e il caffè è macchiato con una zolletta di zucchero ben sciolta: la tua colazione preferita> mi stupì lei, cercando la mia approvazione <Come fai a saperlo?> le chiesi con un mezzo sorriso <Ti osservo... Prendi questo tutti i giorni, da quando hai chiesto a Tony: di aggiungere il croissant al pistacchio nel bar della torre, in quanto il cioccolato fosse troppo scontato. Il caffè macchiato, invece, te lo sei sempre fatta tu da sola, perchè: il tuo egocentrismo urla che solo tu sai farlo buono> mi spiegò Kate con un sorrisetto stampato sulle labbra.

<Mio dio, non so se mi fa più paura: il fatto che mi spii o il fatto che mi piace essere spiata da te> ridacchiai addentando il cornetto. <Assaggia il caffè, voglio vedere la tua faccia> mi chiese lei avvicinandomelo nel vassoio <Solo perchè sei tu> borbottai prima di bere il fatidico caffè. Ammetto che era buono come il mio, forse anche di più dato che io lo allungavo sempre troppo, ma non gliela avrei data vinta, mai. <È papabile> mentii bevendone ancora un po' <Papabile? Da quanto sai questa parola?> chiese lei sorridendo, le lanciai uno sguardo che bastò a zittirla.

<S'informa che i nuovi arrivati devono scendere immediatamente alla palestra per allenarsi> disse Jarvis o qualunque sia il nome di quel coso. <Io vado, devo inventare qualche scusa per te?> mi domandò Kate. Ancora immersa nella tazza di caffè, le alzai un pollice all'insù come risposta. <Va bene... A dopo> borbottò dandomi un bacio sulla fronte prima di andar via.

Appena uscì lessi il bigliettino.

Era la cosa più bella che avessi mai letto, sarà stato anche perchè nessuno mi aveva mai scritto nulla del genere prima di allora

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Era la cosa più bella che avessi mai letto, sarà stato anche perchè nessuno mi aveva mai scritto nulla del genere prima di allora... <Si richiama la nuova agente Volkoff di scendere cortesemente> informò l'assistente vocale di Stark.
Alzai gli occhi al cielo, mettendo il bigliettino di Kate nel libro che stavo leggendo allora. "Il ritratto di Dorian Gray" e dopo essermi preparata andai in palestra.

Quando entrai non trovai Steve, però mi venne in contro James... <Oggi Steve ha una missione, ti allenerò io> disse squadrandomi <Non ti è bastato nella stanza rossa?> gli chiesi non distogliendo lo sguardo dai suoi occhi. <Nika, smettila. Sai che ero obbligato> borbottò chiamandomi con il mio secondo nome che non sentivo da tanto tempo <Scusa James> dissi con aria di sfida. <Iniziamo?> domandò lui < Aspetta che chiamo qualcuno per dire quando smettere di strangolarmi> lo provocai da vera stronza. Non rispose, alzò gli occhi al cielo probabilmente non aveva più voglia di litigare con "una bambina". <Iniziamo> decise roteando il braccio robotico, come per metterlo in moto.

Da lì combattei contro di lui, si vedeva che non mi faceva sconti, combatteva come se fossi una sua vero nemica, però si vedeva anche che oramai James non riusciva più a farmi arrendere come qualche anno fa, no, non era più così. Infatti fu lui che si arrese... Non so se lo fece apposta o no, ma so solo che fui fiera di me, avevo appena "sconfitto" l'uomo che mi aveva insegnato a "sconfiggere". Come si dice? L'allievo supera il maestro... Fu così per me quella. Fu l'ultimo passo per ricominciare a ricostruire un rapporto con James o meglio Bucky.

Secret love || Kate BishopDove le storie prendono vita. Scoprilo ora