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Uscendo dal locale e in preda all'adrenalina, ci baciammo di nuovo fregandocene di come avremmo potuto apparire. Kate sposto i suoi baci sul mio collo <K... Kate> ansimai cercando di farle capire di fermarsi, alzò lo sguardo <Non qui> mormorai, la Mora senza farselo ripetere due volte, mi rubò le chiavi  dalla tasca e andò verso la moto. La rincorsi per poi sedermi dietro di lei. Partì accelerando di molto già in partenza, così mi aggrappai a lei per non volare a terra e notai, dal suo sorrisetto, che la cosa del stringermi a lei, non gli dispiaceva affatto.

Appena Kate parcheggiò, scesi e prendendole la mano corsi nel nostro appartamento, infilai velocemente le chiavi aprendo la porta di casa e non ebbi neanche il tempo di entrare che Kate si catapultò sulle mie labbra. Chiusi distrattamente la porta con un calcio, la Mora nel mentre approfondì il bacio. Ci staccammo per riprendere fiato e dopo poco Kate riiniziò a baciarmi.

Iniziò a scendere sul mio collo. Inclinai la testa di lato per un suo migliore accesso. Kate mi mise le mani sui fianchi, per poi iniziare a baciarmi fino ad arrivare a inizio vestito. Mi guardò cercando approvazione. Quel momento non poteva essere rovinato, quindi senza esitazione mi tolsi il vestito, cosa che fece anche lei, essi poi furono gettati a terra. Ci siamo guardate entrambe per un attimo <Sei così bella> le ho sussurrato avvicinandomi senza mai smettere di guardarla negli occhi <Tu di più> mi ha risposto.

Ci buttanmo sul letto per poi  realizzare cosa stessimo facendo. <Vogliamo rimanere così per sempre?> scherzò Kate avvicinandosi a me <Abbiamo lasciato questo momento sempre a metà, penso sia l'ora di concluderlo> le risposi a pochi centimetri da lei <Concordo> sibilò piano, così mi avvicinai a lei e presi, finalmente, il controllo. Le baciai il collo, concentrandomi sul suo punto debole, prima di giocherellare con l'orlo del reggiseno <Posso?> chiesi fissandola senza fiato, senza pensarci sganciò il reggiseno, di conseguenza mi feci strada sul suo petto per poi sistemare le mie labbra su uno dei suoi due seni mentre giocavo con l'altro. In tutto ciò, tra vari affanni, mi tolse anche a me il reggiseno. A Kate piaceva molto quello che le stavo facendo, però le cose belle non durano per sempre così ho iniziato a baciarla più in fondo, più precisamente dallo stomaco fino a raggiungere le sue mutande. <Vai... per favore> ansimò, dandomi il permesso. Così, senza farmelo ripetere, gliele tolsi lentamente e anche queste atterrarono a terra. Era completamente nuda davanti a me. <Sei la donna più bella del mondo> le sussurrai all'orecchio mentre le mie dita le stuzzicavano l'ingresso. <Per favore Vic, ho bisogno di te> disse la Mora senza fiato. Misi un dito per abituarla a me prima di metterne un altro. <Dio... sì> ansimò senza fiato, mentre le mie dita uscivano da lei accelerando ogni volta sempre di più. <Vic... Penso che io stia-> non riuscii a finire la frase che un gemito, più forte degli altri, uscì dalla sua bocca. Così tolsi le dita e fiera di me, mi affiancai a lei. Non passarono nemmeno cinque minuti che la Mora si fiondò sul mio collo intenta a ricambiare il favore.

Kate mi baciava, mi leccava il collo, mi baciava le spalle, addirittura, mi mordicchiava, fu come se tutto il mio corpo si stesse scaricando e allo stesso momento, fu come se respirare stesse diventando sempre più difficile. Fece scivolare una mano sulla mia pelle e da quel momento in poi mi arresi completamente a lei. Mi accarezzò il fianco con il pollice mentre le sue labbra non smisero di muoversi lungo il mio corpo.

Non capivo: come faceva Kate a portarmi in quello stato? In quello stato in cui ho bisogno solo di lei? Questi problemi scomparvero magicamente quando sentii la sua bocca a fine del mio ventre. <Per favore> quasi la implorai, dandole il consenso. Senza alcuna esitazione, la Mora mi tolse le mutande e iniziò a stuzzicarmi con la sua bocca e una mano, mentre con l'altra si aggrappava al mio fianco, stringendomi forte, forse, per tenermi ferma.

Iniziai a respirare velocemente e mi aggrappai a lei, addirittura, con le unghie, mentre lei mi continuava a dare piacere. <Ho bisogno di te> sussultai pregandola <Ripetilo> sussurrò lei bloccando tutto quello che stava facendo <Per favore> mormorai <Ripeti cosa hai detto prima> quasi mi obbligò sorridendo <Ho... Ho bisogno di te ora> dissi velocemente. Così, soddisfatta, Kate senza preavviso infilò due dita dentro di me. All'inizio sussultai, ma poi fu una, vera e propria, ondata di piacere. Iniziò a entrare e uscire da me velocemente senza cambiare ritmo. <Ka-Kate penso... Penso che sto per-> non finì la frase che venni sulle dita della Mora.

Mi guardò soddisfatta e dopo avermi regalato un bacio, si affiancò a me <Bella serata> commentai io, rubando la coperta per coprirmi. Mi sedetti sul letto pronta ad alzarmi per andar in bagno <Non credo che tu riesca-> Kate non riuscii a terminare la sua ipotesi che caddi a terra <Tutto bene?> mi chiese ridacchiando, alzai la mano con il pollice in su per fare capire che era tutto okay: sia per me, sia per le mie cosce.

Risalii sul letto rassegnandomi sull'idea di andare in bagno. Guardai Kate e lei guardò me, presi un respiro prima di dirle <Forse rovinerò il momento, ma lo puoi lasciare?> le domandai guardandola negli occhi <Sei gelosa?> mi chiese lei con un mezzo sorriso, cosa avrei dovuto rispondere? Sì lo sono, perchè penso che con te potrò avere 3 figli un cane e una casa in campagna. Non penso che avrei dovuto rispondere così infatti, sembrerà strano da dirlo, ma già a quei tempi ero abbastanza sana di mente da non dirle quello.

<No, lascia stare... Mi va bene essere amiche con benefici... Poi inoltre non mi servono distrazioni per il lav-> non finii la frase che Kate mi baciò zittendomi. <Stai tranquilla> disse sistemando un ciuffo di capelli dietro al mio orecchio. <Penso che dobbiamo dormire... Domani abbiamo la missione> considerai io girandomi su un fianco, cosa che fece anche lei poco dopo <Notte> mormorò prima che mi addormentai.

Mi risvegliai, Kate non c'era più al mio fianco. però davanti a me c'erano delle scale che portavano a un piano inferiore, così, senza scegliere, le presi scendendo. Mi ritrovai in una grande stanza, la quale, probabilmente,  era un salotto. Mi accorsi di una donna con viso familiare, la seguii. La donna si fermò davanti a una porta di vetro, osservava una bambina che avrà avuto massimo 10 anni, davanti ad un uomo col viso coperto anche la bimba era come se aveva il volto coperto, era tipo oscurato. La donna entrò così la seguii anch'io. <взять пистолет (prendi la pistola)> le ordinò così la bambina fece <стреляй ему в голову а потом в сердце (sparagli in testa e poi al cuore)> quasi urlò senza emozioni. Cosa voleva farle fare? Cosa aveva fatto quell'uomo per meritarsi di morire? Cosa aveva fatto la bambina? Perchè doveva uccidere quell'uomo?

Questo non lo so, ma so per certo che la bambina obbedì senza indugio e poi improvvisamente la sua faccia non fu più oscurata. Quella bambina ero io. <вам нужно прицелиться в Викторию и стрелять быстрее (devi precisare la mira, Victoria e sparare più in fretta)> rimproverò la donna alla bambina, che sarei io, la bimba annuì e notai una lacrima che le rigava il volto <Non piangere, sai chi piange?> mi domandò con forte accento russo avvicinandosi a me forse per darmi conforto<Chi ha un posto nel mondo> balbettò la me piccola prendendosi un schiaffo dalla donna <Esatto e dove il tuo posto?> mi chiese aumentando il tono di voce <Io... Io non ho un posto bel mondo> le risposi, la donna fece un sorriso a quella risposta e girò i tacchi e ordinando: <Portatene un'altro e se non spara correttamente punitela> poi scomparii. Improvvisamente sentii un suono fastidioso e poi...

Secret love || Kate BishopDove le storie prendono vita. Scoprilo ora