Against Olympus

Capitolo 24

L'epilogo lo pubblico quando avrò finito il sequel così non mi uccidete :)

«Come stai?» chiese Nico appoggiandosi allo stipite della porta della stanza di Frank. Lui prese il suo zaino con il braccio non fasciato e si alzò dal letto d'ospedale «Non sono io quello a cui é stata quasi recisa un'arteria».
«Non posso chiedermi come sto da solo» gli fece notare l'altro appoggiandosi alle stampelle. Frank sorrise «Dettagli».

Quando aprì gli occhi, la luce l'accecò. Si guardò intorno a occhi socchiusi e si scoprì stesa su un letto d'ospedale. Alla sua destra c'era Festus, tutto imbacuccato come al solito.
«A sinistra» mormorò.
Lui si girò di scatto e sorrise visibilmente «Buongiorno, rayo de sol».
«Cos'é successo?».
«Ti hanno sparato. I chirurghi hanno fatto un ottimo lavoro e ti hanno salvata».
Lei sorrise «Sono viva! Mi sembra un'ottima notizia».
Festus rise «Ce ne sono due in realtà». Si tolse il cappello rivelando i suoi riccioli scuri «Devi sapere che vengo dal Camp Half-Blood. Il migliore amico che ho perso si chiamava Jason, l'altro Nico». Si tolse i guanti e gli occhiali «I due sconosciuti erano un certo Frank e uno che si chiamava Will». Si tolse anche la sciarpa mentre Calipso si metteva le mani sulla bocca e cominciava a piangere di gioia. «La mia ragazza si chiamava Calipso».

Naomi alzò di scatto la testa quando sentì qualcuno mormorare. Sorrise intenerita quando Apollo si guardò intorno spaesato. Lo sguardo dell'uomo finì sulla poltrona accanto al letto dove c'era un cespuglio biondo oro che spiccava in mezzo al bianco della stanza d'ospedale.
«E questo che ci fa qui?» chiese Apollo mettendosi seduto con una smorfia. Aveva il polmone perforato, ma stava bene. Will era sistemato in una posizione strana, ma evidentemente abbastanza comoda. La benda sulla spalla sinistra, dovuta al colpo che gli avevano sparato quando lui era girato, era stretta e gli limitava i movimenti. Prima di addormentarsi il ragazzo aveva raccontato a Naomi che faceva malissimo, ma fortunatamente era riuscito a dormire.

«Questo ti ha salvato la vita: ha ignorato il fatto che fosse ferito e ti ha estratto un proiettile dal corpo giusto prima che tu morissi. E poi ha convinto il suo capo a farti togliere la condanna a morte e all'ergastolo: il massimo che avrai sono solo cinque anni. Tutto grazie a questo, che altri non é che l'Agente Fantasma».
Apollo sgranò gli occhi «L'Agente Fantasma? Quello che ha fatto saltare tutte le imprese di Ares e gli altri? Quello senza nome e senza volto? L'agente 7 della CIA? Quello?».
Naomi ridacchiò «Si chiama Will».

Apollo si accigliò «Almeno non mi ha detto una bugia sul suo nome. Ma immagino che sulla sua storia si sia dato da fare». Naomi si sedette accanto a lui sul letto e gli prese la mano «Se ti ha detto di essere orfano, non mentiva. E neanche se ti ha detto di avere ventisei anni». Will mugugnò qualcosa nel sonno, qualcosa che somigliava molto a “Percy passa la canna”.
Lui annuì lentamente «Ma perché? Perché entrare lui stesso in sala operatoria e aiutarmi in tribunale?».
La donna sorrise di nuovo «Perché i suoi genitori sono morti in un incidente quando aveva tre anni. Perché ha i tuoi capelli e i miei occhi. Perché di cognome fa Solace».

Apollo strabuzzò gli occhi nel momento esatto in cui Will cercava di girarsi a sinistra. Il movimento della spalla ferita lo fece sussultare e svegliare. Imprecò a bassa voce contro Ares e compagnia bella e si stropicciò gli occhi mentre si girava verso il letto.
Gli occhi di Lester si riempirono di lacrime quando vide che effettivamente Will aveva gli stessi occhi blu di Naomi e i suoi stessi ricci dorati.

«Will» sussurrò.
Will prese un profondo respiro passandosi una mano sul viso. «Ciao» esitò «papà».

«Tutti alle gambe» sbuffò Percy alzandosi zoppicando. Nico ridacchiò e anche Jason. Frank gli indicò il braccio «Io non sono stato preso alla gamba». Il moro sbuffò uscendo dalla stanza che aveva condiviso con Jason.
Leo li raggiunse: aveva uno zigomo viola, il naso sanguinante e si reggeva lo stomaco. «Calipso?» chiese Frank. Lui annuì.