Capitolo 1: Louis

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Louis

Quel giorno ero stato assunto in una bellissima biblioteca, amavo scrivere, sognavo di poter diventare uno di quegli scrittori ammirati da tutti. Di quelli che scrivono libri da cui non puoi staccare gli occhi nemmeno un attimo, mentre bevi un caldo tea, sotto le coperte calde, durante una giornata uggiosa.

Dopo essere stato assunto mi ero recato nell'appartamento in cui alloggiavo, preparandomi per andare all'università. Era la mia prima lezione in quella città, Londra. Mi ero appena trasferito, proprio per questo motivo avevo cercato un lavoro vicino al luogo in cui risiedevo e all'università.

Mentre portavo con me la mia borsa, entrai in un aula, sedendomi in uno dei posti più vicini all'insegnante che avrebbe intrapreso la lezione. La stanza iniziò a popolarsi di alunni solamente una decina di minuti dopo, dato che essendo stato uno studioso sin da piccolo, io, non avevo perso alcun istante a presentarmi in aula prima del previsto.

Non potevo fare molto, semplicemente amavo la cultura ed ero molto curioso di scoprire cose nuove.

«Ehi», pronunciò una voce di fianco a me. «ti dispiace se mi siedo qui?», chiese nuovamente quella voce, ciò mi portò ad alzare il suo sguardo sul ragazzo dalla carnagione chiara, leggermente abbronzata, molto probabilmente per via del caldo mese di agosto appena passato.

Aveva due occhi verdi da fare invidia ai migliori smeraldi che qualcuno potesse possedere. Dei boccoli corti e una mascella perfettamente squadrata, lo guardava con quel sorriso che permetteva a quelle due fossette di bucare le sue guance, ricoperte da una leggera barba incolta.

«Oh... ehm, sì certo, fa' pure.», le guance che avevano iniziato a colorarsi di rosso furono per quel riccio motivo di sorriso.

«Come cavolo fai?», sentii mormorare vicino a me. Era sempre quel ragazzo, talmente alto da sembrare quasi irraggiungibile, anche se molto probabilmente non avrei mai detto nulla di simile ad alta voce. In ogni caso, quell'affermazione mi aveva lasciato leggermente spiazzato, a cosa si riferiva?

«Cosa?», dissi non capendo a cosa si riferisse, appunto. Avevo alzato lo sguardo, quella lezione di letteratura inglese era così interessante che non mi ero nemmeno reso conto immediatamente che quel ragazzo mi stesse rivolgendo la parola.

«Sei così... preso, da questa materia. Non ho mai visto qualcuno così innamorato di qualcosa.» disse come se fosse qualcosa di così particolare. Effettivamente la mia vita quasi dipendeva dalla scrittura e dalla lettura.

«Semplicemente... mi piace, così tanto.», dissi tornando a scrivere con una calligrafia pulita, era qualcosa a cui tenevo.

«Come mai ti piace così tanto? C'è un motivo?», chiese quel dannato ragazzo alto. Aveva lo sguardo puntato sul quadernino azzurro chiaro, abbinato perfettamente al colore del maglione a collo alto che portavo.

«Non proprio, no. Semplicemente fin da piccolo ho amato i più grandi simboli della letteratura e qualsiasi libro che mi venisse porto, che fosse in inglese o in qualsiasi altra lingua. Ho sempre amato leggere e scrivere. Mi piacerebbe poter diventare uno scrittore di fama mondiale, ma è qualcosa di irrealizzabile, molto probabilmente. Amo molto anche le poesie, ogni tanto ne scrivo qualcuna su questo taccuino.» dissi mostrando il taccuino in questione, cioè un piccolo block notes di un rosa chiaro con al centro un piccolo gattino di un rosa leggermente più pallido, quasi bianco. Era così carino.

«Me ne leggi qualcuna?», chiese il ragazzo, la lezione era ormai terminata e gli studenti stavano lasciando la stanza, facendo si che rimanessimo solo noi due dentro quella grande aula.

«Certo si, fammi controllare quale potrebbe essere adatta...» Iniziai a sfogliare e sfogliare le pagine di quel piccolo taccuino.

«Ecco!», quasi esultai quando ne vidi una e il riccio ridacchiò, non ne capii il motivo.

Innocent || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora