Capitolo 14: House.

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«Ciao ragazzi!», Louis agitó la mano nella loro direzione, proprio sulla soglia della porta. Salutava Liam, Zayn e Niall che si dirigevano alla macchina dell'irlandese, che li avrebbe accompagnati a casa, ma salutava anche Gemma e la bambina conosciuta come Sunny Anne Styles.

«Finalmente.», sospirò Harry nel suo orecchio, quando finalmente le auto dei ragazzi sfrecciarono via dalla loro nuova casa, peró forse non ne erano entrambi consapevoli.

Infatti, quando Harry si chinò lasciargli un paio di baci sul collo, fino a raggiungere la mascella il liscio ridacchiò per poi spostarsi lentamente.

«Harry adesso che abbiamo finito di pulire forse dovremmo andare a casa.», sussurró nella sua direzione, accarezzandogli la nuca mentre lo guardava dal basso. Harry ridacchiò per l'ingenuità di Louis e il fatto che non avesse ancora compreso.

«Siamo già a casa.», disse infatti. Scombussolando interamente lo stomaco del minore. Sentì improvvisamente un enorme vuoto nel petto; era incredulo.

«Vorresti dire che questa... che questa è casa nostra?!», gridò stupefatto dalle sue parole. Il maggiore si limitò ad annuire osservando la felicità in quegli enormi occhioni blu.

Il sorriso bambinesco del minore era radioso e riusciva sempre a contagiarlo, di fatto anche questa volta non riuscì a trannere la risatina roca che fuoriuscì dalle sue labbra rosse.

Le sue mani scesero a tastare la vita stretta del liscio, nonostante il pancino pronunciato. «Già.» sussurrò con ancora il sorriso ad alleggiargli sul viso.

«Se questo è uno scherzo, non è divertente!», urlò Louis aggrappandosi alle sue braccia come se avesse la possibilità di cadere da un momento all'altro.

«Giuro che non scherzo. Croce sul cuore, piccolo.» lo guardò innamorato, prima di baciandogli la fronte. Il minore camminò all'indietro, fino a sbattere su un piccolo vaso vicino la porta d'ingresso. Per poco il vaso non si ruppe.

«Attendo a non rompere il vaso, potresti farti male, Lou.» disse tenendo saldamente il suo corpo vicino al proprio.

«Be', sono comunque in casa mia.», rise baciandolo. «Cazzo se ti amo!», urlò tuffandosi nuovamente sulle sue labbra, mentre un paio di lacrime di gioia scendevano dai suoi occhi.

Harry si staccò velocemente, mettendogli un dito sulle labbra. «Sh! I piccoli potrebbero sentire queste brutte parole.», disse mordendogli piano il labbro.

«Anch'io ti amo.», gemette subito dopo, lasciando la sua vita. «Che ne dici di fare un piccolo giro della casa, prima di dedicarci al tuo prossimo regalo?» propose.

«Mi piace come idea.», disse sorridendo, prendendolo per mano. «Però voglio sbrigarmi, sono troppo curioso di sapere quale sarà il mio regalo.»

«Oh, credo che ti piacerà da impazzire.», promise. Fece qualche passo avanti e iniziò a parlare della casa.

«Parlando della casa, invece: ci sono due piani, come hai visto. E una soffitta ordinata e pulita. Non come quelle dei film horror, sta tranquillo.», rise vedendo la faccia di Louis sbiancare alla parola soffitta.

«Lou, é tutto okay?», chiese preoccupato vedendo come il suo viso non riprendesse colore e come i suoi occhi fossero completamente persi nel vuoto.

«Lou che succede, parlami ti prego.», disse afferrandolo per le spalle, vedendolo non parlare, come preso dai suoi pensieri. Vide i suoi occhi riempirli improvvisamente di lacrime, lacrime salate che presto avrebbero lasciato un percorso bagnato sui suoi zigomi perfetti.

«Amore sono qui, è tutto okay. Stai bene amore.», disse avvicinandosi per stringerlo a sé e proteggerlo dai suoi stessi pensieri, perché era questo che faceva a Louis stare tra le sue braccia.

Innocent || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora