Capitolo 4: His Boyfriend

409 12 10
                                    

Louis

Sentivo un leggero venticello fresco, non freddo, piacevole, solleticarmi leggermente la pelle e i capelli. Sentivo il cinguettio leggero degli uccellini e un dolce tepore che mi scaldava il corpo, forse erano le pesanti coperte del letto di Harry, però.

A proposito del moro, non si trovava più al mio fianco, come quando ero crollato tra le sue braccia quella notte.

Forse non avrei dovuto concedergli di conoscermi così facilmente, sa qualsiasi cosa possa conoscere, o quasi, e mi rendo conto che forse non abbiamo il rapporto che credevo avessimo. Forse sono solo io quello che ha frainteso tutto.

Avrei comunque dovuto aspettarmi una cosa del genere, non siamo certo una coppia, in fin dei conti. Ci sono solamente rimasto molto male... suppongo.

Mi guardai intorno alla ricerca del mio telefono, che vidi poi poggiato sul piano in legno chiaro del comodino di Harry. Sopra vi era una cornice con all'interno una foto di due donne, oltre lui. Molto probabilmente erano la madre e la sorella di Harry, di cui mi aveva accennato, gli somigliano entrambe.

Afferrai il cellulare e mi alzai, dirigendomi in cucina alla ricerca del ragazzo riccio.

«Ha-Haz?», lo chiamai quando uscii dalla stanza, nessuno mi rispose e per questo motivo decisi di provare a chiamarlo al telefono.

Cercai il suo contatto, chiamandolo e attendendo che lui rispondesse con il telefono poggiato sul ripiano; l'altoparlante attivo.

«Pronto?» rispose alcuni attimi dopo, sentivo strani rumori, molto simili a quando si tocca qualcosa in plastica.

«Harry! M-Mi sono alzato ma non c'eri, d-dove sei?», dissi stropicciando il tessuto della maglietta tra le mani.

«Sorpresa!», disse e non ebbi il tempo di rispondere che la telefonata ebbe fine, però subito udii il rumore metallico delle chiavi inserite nella toppa.

Poco dopo la porta d'entrata dell'appartamento si aprì, facendo entrare in tutto il suo splendore quel ragazzo dagli occhi verdi mozzafiato.

Il mio cervello fu per alcuni secondi riempito solamente da alcuni "Oh mio Dio!", ripetuti all'infinito.

Aveva i capelli corti arricciati e leggermente bagnati, gli occhi verdi, passionali e così intensi, leggermente socchiusi per via del sorriso brillante che illuminava radiosamente il suo viso squadrato alla perfezione. Contornato, ovviamente, da quelle splendide fossette che lo caratterizzano.

«Lou?», richiamò la mia attenzione, troppo perso nel guardarlo. Arrossì all'inverosimile quando mi resi conto di starlo fissando.

«Harry, che... che ci facevi fuori?», sussurrai. E se fosse andato a trovare quel "Nick", prima che mi svegliassi?

Scossi la testa per cacciare via quei pensieri, subito eliminati dalla voce di Harry che mi diceva: «Ho preso la colazione, vedi?», esclamò contento, alzando leggermente la mano destra con cui teneva un piccolo vassoio.

«Oh... ehm, g-grazie, però... n-non ho molta fame.», guardarlo, osservarlo, vederlo con quell'uomo ieri sera, su quel divano che stava a pochi metri da me, mi faceva sentire male. Troppo per qualcuno che conoscevo solo da un mese, circa.

«Cosa? Ma no Lou, questa notte è stata movimentata. Credo che dovresti mangiare per riprendere un po' le forze, che ne pensi?», mi propose, premuroso. E se per un attimo pensai che fosse tutto una farsa, cercai di non dargli peso.

Me lo meritavo, di soffrire, fingere di non farlo, anche se Harry mi ha dimostrato più volte di potermi fidare di lui, credevo fossimo qualcosa di più che due amici.

Innocent || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora