Capitolo 17: Want you.

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Dopo aver superato l’ultimo, ed ennesimo, esame della sessione invernale a pieni voti, Louis non riesce a smettere si saltellare isterico e felice per tutta la casa. Quella giornata non era iniziata al meglio ma, fortunatamente, Harry era stato tanto gentile da preparare una buonissima colazione che comprendeva dei piccoli pancake con le gocce di cioccolato al loro interno e un po’ di panna sopra questi, per decorarli, infine un piccolo pugnetto di mirtilli nell’angolo del piatto, il tutto accompagnato da un bicchiere di succo del medesimo frutto.

Louis si era goduto ogni attimo di quella colazione, in particolar modo i mirtilli che Harry portava alle sue labbra con le sue dita erotiche che gli palpavano le labbra sottili, bagnate dalla dolce saliva del ragazzo. La danza erotica venne però stroncata dalla orribile nausea che ancora sembrava colpire Louis al mattino.

«Harry! Harry!», lo chiamò dall’interno del suo ufficio, che Harry gli aveva fatto realizzare appositamente. Louis si sentiva davvero speciale a causa di tutte le attenzioni che il riccio gli rivolgeva. «Amo-e?», rispose, arrivando dal piano inferiore, lo spazzolino da denti all’interno della sua bocca piena di dentifricio.

«Oh, davvero?», lo guardò a braccia incrociate Louis, mentre lo rimproverava con lo sguardo. Harry inarcò un sopracciglio guardandolo torvo, poi rimosse lo spazzolino dalla sua cavità orale. «Proprio adesso!», sbuffò contrariato, con un piccolo e tenero broncio sulle labbra.

«Che c’è? Non posso lavarmi i denti, Honey? Mi bacerai nonostante il mio alito pesante, la prossima volta?», chiese sarcastico, mentre lo guardava fargli la linguaccia. «No, bleh, che schifo, fa’ veloce!», fece una smorfia sarcastica, indicando poi la porta mentre gli intimava di terminare.

«Sì mia regina, ai suoi ordini.», alzò gli occhi al cielo mentre tornava al piano di sotto, entrando in bagno a sciacquarsi la bocca, una volta finito tornò nuovamente da Louis che lo attendeva seduto sul letto, una mano sul suo grembo.

«Ce ne hai messo di tempo, pigrone.», lo prese in giro per la sua lentezza. «Sono io che porto due bambini, quindi dovrei essere il più lento tra noi due in tutto ciò che faccio, a causa della stanchezza. Come è possibile che, invece, tu rimanga sempre e comunque il più lento in assoluto?» domandò osservando Harry che si sedeva comodamente accanto a lui.

Egli fece spallucce, sogghignando mentre gli solleticava i fianchi larghi, «Anche tu sei mooolto lento…», disse prolungando il suono della prima “O”, enfatizzando quanto realmente lo fosse. Quando Louis si mostrò offeso lo baciò sulla spalla, un po’ più su della clavicola.

«Sta di fatto che ti ho chiamato per un motivo…», Harry lo guardò spronandolo a continuare. Louis esitò, quindi fece un gesto come per dire “continua”.

Louis emise un sospiro e parlò. «Ho terminato gli esami.», ammise, stringendosi nelle spalle. «Perché non me lo hai detto?» chiese Harry, sorprendentemente calmo.

«Perché sei così calmo? Ti ho nascosto una cosa che sapevo di non doverti nascondere.» chiese stupito che Harry sembrasse così indifferente nel ricevere questa notizia, per lui tanto importante; la sua reazione quasi lo deluse.

«Poiché, in verità, ero a conoscenza di tutti i tuoi esami. Credevi che fossero casuali tutte quelle buonissime ed abbondanti colazioni?», domandò arcuando un sopracciglio mentre incrociava le braccia, mostrando i suoi bicipiti e la differenza di inchiostro su di essi.

«No, ma-»

«Na-ah. Niente ma, non sei giustificato.» disse poggiando un dito sulle sue labbra, poco dopo imbronciate. «Volevo sapere quanto sarebbe durato questo segreto.», ammise rimuovendo il dito dalla morbidezza delle sue labbra al sapore di chupa-chups fragola e panna.

Innocent || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora