Capitolo 13: Surprise.

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24 december; London

Più tardi, dopo aver avuto insieme un'orgasmo indimenticabile, andarono a casa di Harry, dopo essersi lavati e vestiti in modo da essere presentabili.

In quel momento la cucina non sarebbe potuta essere più disordinata.

«Harry! Smettila!» rise a trentadue denti mentre il riccio gli sporcava il naso a bottone con un po' di farina che aveva sul dito. Avevano deciso di preparare insieme qualcosa di speciale, ma certamente Louis non sapeva quello che Harry aveva fatto per lui.

Louis gli aveva sempre detto che preferiva qualcosa di tranquillo e con poche persone, o per lo meno, quelle che più aveva a cuore.

«Mai, sei troppo bello con questo nasino bianco.», sussurrò piegandosi fino ad arrivare alle sue labbra.

«Mh...», mugoló Louis mentre le loro labbra si scontravano per la milionesima volta quel giorno. Pensò che quello sarebbe stato il miglior regalo di compleanno che potesse ricevere.

«Non tagliare mai questi capelli, ti prego.», disse il liscio, incastrando le dita tra le ciocche lunghe e ricce di Harry. «Promesso.», promise il ventiquattrenne baciandogli il naso, sporco di farina.

«Adesso che è tutto pronto e i muffin - dato che Louis non aveva voluto preparare una torta - sono già in forno, potremmo andare a farci una doccia insieme, che ne pensi?», chiese maliziosamente.

Louis rise, Harry era fatto così; dopotutto lui non era da meno. Non aveva mai provato desiderio di fare sesso, provava desiderio di amare come nei romanzi migliori, ma mai di fare sesso.

Tuttavia, Harry non era di certo una persona qualunque nella sua vita. Lui gli faceva provare desiderio di unirsi a lui, avere quel genere di rapporto intimo e speciale, che lui non aveva mai avuto occasione di provare con nessuno.

Harry gli faceva desiderare di provarlo solo con lui. Non era curioso di sapere delle altre persone, di come lo avrebbero trattato o di come avrebbero fatto l'amore con lui; poiché quello era ciò che faceva con Harry, l'uomo di cui si era perdutamente innamorato e che lo amava come nessuno aveva mai fatto.

«Credo sia un'ottima idea. Andiamo...», sussurrò allacciando le braccia al suo collo, baciandolo. Purtroppo la sua altezza non aiutava, quindi fu costretto a mettersi sulle punte, senza alcun successo.

Il riccio rise per il modo in cui Louis insisteva ogni volta a provare ad arrivare alle sue labbra senza il suo aiuto. Lo afferrò dolcemente per la vita, le mani anellate strette intorno alla sua pelle morbida e lattea mentre i suoi bicipiti e tricipiti si flettevano senza alcuno sforzo per alzarlo.

Istintivamente le gambe del castano li legavano intorno ai suoi fianchi, aggrappandosi frettolosamente, per paura di cadere.

«Non permetterei mai che tu o i bambini vi faceste del male.»

«Sarai il miglior padre di sempre.», disse con un sorriso che lasciava trasparire ogni emozione che dettava le sue parole. Amore. «Non ho avuto un esempio da seguire. Forse non lo saró, ma voglio provare a tutti i costi.», ammise.

Il viso dolce e leggermente più rotondo per via della gravidanza si rabbuiò. «Nemmeno io ho avuto un buon esempio, ma sono sicuro che potrò essere la "madre" che i miei bambini desiderano.» borbottò.

«E se non riuscissi ad essere forte? Io ho un passato così... - deglutì prima di continuare - e se avessi un attacco di panico quando sono solo con i bambini?» si pose quelle domande preoccupato per il loro futuro.

«Sei la persona più forte che io conosca, Lou. Non hai mai, e dico mai, smesso per una sola volta di essere forte. Tutti abbiamo dei momenti in cui siamo più fragili e deboli, ma questo non significa che tu non possa prenderti cura dei bambini; in più non sarai mai del tutto solo, io sarò sempre qui ad aiutarti.» Harry cercò di consolarlo e aiutarlo a superare le sue paure, cosa che aveva fatto più volte e mai avrebbe smesso.

Innocent || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora