Capitolo 5: You should have been a whore, because you do just fine.

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Louis

Davanti ai miei occhi, proprio lì, si trovava l'unica persona che non avrei mai voluto vedere.

Era da tempo che evitavo di indossare le gonne in presenza di Harry, non volevo che vedesse i miei tagli, ma quel giorno l'avevo indossata, solo per poterlo conquistare. Pensavo che se non gli fosse piaciuta la mia mente complessa e il mio carattere altrettanto difficile, allora gli sarebbe potuto piacere il mio corpo.

Che poi, chi voglio prendere in giro? Come potrei davvero piacere a quel Dio sceso in Terra se ho tutte queste imperfezioni.

Le cicatrici disegnate sul mio corpo sono come un tatuaggio indelebile sulla pelle, un segno che ricorderà per sempre degli avvenimenti passati, che siano brutti o belli non importa, ma li ricorderanno.

Che siano di gioia o di dolore, delle lacrime potrebbero scendere lungo i zigomi, terminando sulla mascella, prima di infrangersi sul suolo.

E non importa, davvero, mi merito di essere così, debole, con incisioni dolorose sulla pelle, punizioni che ho sempre meritato.

Volevo solo piacere ad Harry.

«Oh, Louis, mi sembrava di averti avvertito!» si avvicinò al mio corpo, posando una sua mano sul mio braccio coperto dal maglioncino leggero.

Mi allontanai scottato e il mio sguardo saettò ad Harry, sperando che mi liberasse da quelle catene che Nick sembrava avermi messo addosso.

«Harry, potresti lasciarci parlare un secondo da soli, sì?», lo pregai con lo sguardo di non farlo, avevo paura. Ho sempre avuto paura degli uomini, soprattutto se prestanti, mi ricordano mio padre.

«Nick, non credo sia il caso, andiamo dentro, Loui-», Nick lo guardò con occhi assassini, quasi lo avesse fulminato con lo sguardo.

Harry sembrò quasi pregarlo con lo sguardo, prima di arrendersi. «D'accordo ma - lo guardai implorante - fai presto» disse spostando lo sguardo lontano dal mio, non potevo credere che lo avesse fatto, mi stava lasciando solo, con un altro uomo, dopo essermi spogliato del mio passato, dopo avergli confidato qualcosa che nessuno conosceva.

Lui avrebbe dovuto proteggermi, invece mi aveva appena buttato in una gabbia di leoni.
Harry andò in bagno, probabilmente a farsi una doccia, mentre io e Nick andammo in cucina, mi sedetti su uno degli sgabelli vicino l'isola marmorea.

«Allora... Louis.», disse poggiando una mano sul mio ginocchio. Sentivo quella zona ardere, la voglia di scappare e il terrore crebbero dentro di me.

«D-Dimmi.» cercai di mantenere un tono calmo, mostrarmi sicuro ad occhi sconosciuti.

«Ti piace?», mi chiese di scatto, allontanando la mano dal mio ginocchio, portandola a sorreggersi il suo
mento, con un sopracciglio inarcato.

«C-Cosa? N-No!», arrossii all'inverosimile, cercando di nascondere il mio viso, guardando il pavimento pulito.

«Non mi hai neppure chiesto chi. Sei cotto.», sorrise perfido, lo invidiai, avrei voluto davvero tanto essere cosí sicuro e spavaldo. Abbassai lo sguardo.

Ero solo un dannato ragazzino che non sapeva nulla sulla vita. Ero stato rinchiuso in casa per anni, vivendo di casa e scuola. Non avevo amici, o per lo meno, se li avevo, non erano reali. Erano solo amici immaginari con cui parlavo quando mi sentivo più solo, solitamente personaggi di qualche libro che avevo letto.

«Se vuoi piacergli - mi palpò la coscia, senza pudore - basterà fare sesso con me, girare un video di quella scena e farglielo vedere, lui ne sarà contento e avrà occhi solo per te.» mormorò abbassandosi al mio orecchio.

Innocent || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora