Due feriti, due ospedali

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(i flashback sono scritti in corsivo)

Fortunatamente alla bellezza delle due del mattino i ragazzi hanno trovato un ospedale fuori Hawkins.

C'è tensione nell'aria e suoni distorti di voci in lontananza. Robin continua a camminare avanti e indietro per i corridoi mentre Nancy tenta invano di calmarla.
Steve, Vivien e Dustin sono seduti su uno scomodo divano, non importandosi minimamente dei programmi che trasmetteva la piccola tv attaccata al muro. La testa della ragazza appoggiata sulla spalla di Steve mentre la avvolge tra le braccia, e sembra che fosse l'unica cosa che le impediva di cadere a pezzi nuovamente.
Dopotutto si trovano in un ospedale dopo aver combattuto con creature soprannaturali ed essere sopravvissuti miracolosamente tutti, o quasi.

"Ragazzi." la voce dell'infermiera Harris irrompe nella sala d'attesa distraendo i ragazzi dai loro pensieri. Una donna bassina e bionda di avvicina incrociando le mani davanti al camice bianco. Alla voce della donna lo sguardo di Vivien si riempie di speranza, quasi come se la pregasse di dare buone notizie nonostante fosse troppo presto.

"Mi dispiace comunicarvelo ma non siamo certi che il vostro amico si riprenderà o quando lo farà date le varie ferite strane per essere state provocate da un rottwiler..."

Già, un cane, ciò che hanno detto ai dottori. Di certo non potevano parlare di pipistrelli di una realtà alternativa.

"Comunque sia ciò che posso dirvi è che vi aggiorneremo non appena ci saranno delle novità." aggiunge girando i tacchi

Lo sguardo di Vivien torna nuovamente assente. La testa piena di domande che iniziano con 'E se..?' 'E se..?'

"Sai...Eddie praticamente ti venera."
La voce di Dustin la riporta alla realtà trascinandola dai suoi pensieri mentre sbatte le palpebre stancamente.
"Scusami non stavo ascoltando..."
"Dicevo che Eddie parla in continuazione di te."
"Davvero?"
"OH SI. Quel ragazzo bacerebbe il suolo su cui cammini. Era un tantino fastidioso a dire il vero."

Eddie non ha tempo per stupide cotte, palpitazioni cardiache o cose del genere.
Aveva sempre deriso le interpretazioni dell'attrazione con occhi a cuoricino. Era in quei momenti che si sentiva solo. È da sempre un ragazzo che flirta con chiunque abbia trascorso più di 5 minuti con lui.
Ma le farfalle nello stomaco?
La sensazione travolgente di perdere la testa per una ragazza o per un ragazzo?
Quell'eccitazione che scorre nelle vene? Mai

La verità è che Eddie Munson è segretamente un amante del romanticismo.
Cercava una bellezza tra la folla dei bar durante i suoi concerti mentre strimpellava la sua chitarra.

Ma lei. Lei.
In jeans a vita bassa e una stupida maglietta dei queen.

Eddie Munson ha una cotta. Ed è così bella. Ha un sorriso stupendo, ha una bella risata, quello splendore nei suoi occhi mentre guarda la sua amica. È probabilmente la ragazza più bella che Edward Munson abbia mai visto.

Si ritrovava spesso a sognarla ad occhi aperti. Il pensiero delle sue labbra sulle sue lo teneva sveglio la notte, riempiendolo di un desiderio che non aveva mai avuto prima.

Non aveva senso. Era anonima, un volto in mezzo a un ammasso di liceali sfigati come lui.

La osservava da quando è entrata e ha preso posto ad un tavolo accompagnata da altre due ragazze. Il modo in cui per sentirsi comoda poggia sempre un piede sulla sedia dove è seduta e appoggia un gomito sul ginocchio. Il modo in cui le sue labbra si curvano in un sorriso quando chiacchiera con le altre. Il modo in cui sposta i suoi capelli corvini da una spalla all'altra. Il più vicino che sarebbe stato in grado di avvicinarsi a lei era qui, in caffetteria.

Together, until the end | Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora