Tale padre ma non tale figlia

419 24 0
                                    

Dico solo tenetevi pronti al prossimo capitolo :)

"Ti ricordi di quando ti infilasti un lego nel naso?" Vivien sorride guardando di fronte a lei.
Will dopo un paio di orette si è allontanato dal resto del gruppo, sembra triste, assente o perso nei suoi pensieri come accadeva tempo fa. Vivien si avvicina a suo fratello e si siede accanto a lui sul pavimento per tirargli su il morale. La luce calda del tramonto entra dalle serrande, illuminando gli occhi cioccolato del ragazzino.

"Cosa?" risponde mordendosi il labbro inferiore
"Si Will era una specie di operaio...lo chiamavi Larry. Ti ricordi? Quello con il cappellino."
"Si, vagamente."
"Ci hai fatto una bella paura a me e a tuo fratello. Mamma era preoccupatissima e Jonathan usò le pinzette per tirartelo fuori." ridacchia la ragazza al ricordo di quel pomeriggio

"Ma dai"
"Si, lo giuro." sogghigna "Sai mi mancano quei tempi, non per il povero Larry ma i tempi in cui parlavamo e ci confidavamo quasi tutto. So che ora siamo cresciuti e abbiamo interessi del tutto diversi...ma ecco mi mancano e dovremmo continuare a farlo se non più di prima."

Il sorriso di Vivien è sostituito da un'espressione preoccupata "Ehi, ehi, va tutto bene? Sembri triste."
"Si, penso di essere stanco." finge un sorriso
"Will riconosco una tua bugia, non le sai dire. Che succede? Devo picchiare qualcuno?" chiede cercando di strappargli un sorriso e infatti ci riesce
"È inutile comunque." stringe le labbra e si volta evitando il contatto visivo
"Will abbiamo appena parlato del confidarci le cose a vicenda. Puoi dirmi tutto, io non ti giudicherò mai. Voglio solo aiutarti."

"Questo mi farà sembrare egoista, ma mi aspettavo che Mike passasse un po' più di tempo con me, tutto ciò a cui sembra interessato è Undi, cosa che io capisco perché è la sua ragazza ma..."
"Ma niente hai ragione Will, sei il suo migliore amico. Ovviamente gli è mancata Undi ma tu sei il suo amico da una vita." spiega Vivien girandosi per guardarlo bene e lui annuisce tristemente
"C'è qualcosa altro che non so...ti turba?"

Will sospira sospiro prima di decidere di aprirsi finalmente con sua sorella "Io.. non so proprio come dirlo quindi... lo spiegherò solo in un modo... io uhm sono ecco diverso."
La confusione scritta su tutta la faccia di Vivien. Will è letteralmente un bambino andato e tornato dall'inferno, niente è normale o semplice per lui.
"Certo che sei diverso Will"
"No io sento come se fossi sbagliato..." Gli si incrina la voce. Le lacrime nei suoi occhi, ora sono visibili. Si sta sforzando di non piangere
"Hey hey"
"Io provo delle cose che...un ragazzo- uno come me non dovrebbe provare."
"Penso di capire cosa intendi."
"Tu- hai capito? Mi dispiace io...non so cosa mi succede."

"Mike...ti piace Mike, non è vero?" chiede gentilmente con la voce piena di empatia, può immaginare quanto fosse stato difficile per lui aprirsi così.
Ma Will non risponde per qualche secondo, abbassa la testa e i suoi occhi iniziano a lacrimare prima di sussurrare un debole sì
"Va bene Will, va tutto bene."
"Vivien no! Non è normale..."
"Chi lo ha deciso? Non c'è niente che non vada in te." gli manda un sorriso rassicurante
Will è sorpreso dalla reazione di sua sorella, non che si aspettasse che reagisse male ma che almeno lo guardasse diversamente.
"Sono felice che tu ti sia confidato con me, Will."

"Io ci sono e ci sarò sempre perché sono tua sorella. Ti voglio bene e non c'è niente che potrà cambiare questo, capito?"
"Si...si anche io ci sarò sempre per te."
"Lo so- lo so. Vieni qui." lo tiene stretto a sé e lo lascia piangere sulla sua maglietta (di Eddie) per confortarlo e lui inizia lentamente a calmarsi mentre sua sorella gli accarezza la schiena.
"Will, voglio che tu ti fida di me e che sappia che io mai e poi mai ti giudicherò o guarderò in modo diverso."
"...ma poteva piacerti un altro ragazzo e non Mike, no eh?" ridacchiano entrambi

Ma Will si allontana quando sente il ​​rumore di un'auto che entra nel vialetto accanto alla casa.
"Menomale che avevo detto che questo posto doveva essere nascosto" Vivien sospira alzandosi velocemente.
Una macchina nera si parcheggia tra gli alberi appena dopo il furgoncino delle pizze di Argyle
"Governativi" sospira Jonathan
"Cosa?" chiede la ragazza mentre Undici si avvicina a loro
Lentamente la portiera si apre. I respiri diventano pesanti e i palmi delle mani iniziano a sudare.

"Ciao piccola." Hopper esce dal sedile posteriore dell'auto. Hopper? È in piedi davanti a loro. Ha perso tanto peso, indossa una flanella blu. Undici e Vivien sono completamente immobili. Hopper sta bene? È vivo- come è possibile? Hanno fatto un funerale per lui, hanno pianto per lui, eppure eccolo qui in piedi.

Jim era la figura paterna che non ha mai avuto. Vivien non somiglia a Joyce fisicamente ma è la copia di suo padre da giovane, a parte il fatto che lui fosse un vero stronzo. Li aveva abbandonati, non gli è mai importato davvero di loro. Hopper però è stato il solo a ricoprire quel ruolo per tutti loro.

"Ciao..." singhiozza Undici correndo verso suo padre attirandolo immediatamente a se e stringendolo come se potesse scomparire da un momento all'altro "Ho tenuto la porta aperta di dieci centimetri. Non ho mai smesso di crederci." lo tiene stretto più che può con la testa sul suo petto, lacrime di gioia le rigano le guance.

"Lo so, va tutto bene. È tutto ok, sono qui." sussurra dolcemente accarezzando la nuca di sua figlia
"Mi sembri..."
"Non grasso?" la interrompe e ridacchiano entrambi tenendosi stetti l'uno all'altra
"E i tuoi capelli-"
"I miei capelli? Guarda i tuoi" le stampa un bacio paterno sulla fronte "Si. Ho copiato il tuo look, piccola. Beh che ne pensi?"
"Uno sballo." ridacchia tra le lacrime la ragazzina
"Jim? Tu- no...no come...mamma?" Vivien è completamente in shock ma sollevata non appena vede sua madre farsi strada verso di lei

"Quindi siete- Sono felice che tu sia stata alla conferenza in 'Alaska' " Joyce le prende il viso tra le mani e bacia entrambe le guance di Vivien e dei suoi fratelli
"È stata un'esperienza incredibile. Quanto mi siete mancati" esclama mentre spettina amorevolmente i capelli di Jonathan stringe forte a sé Will
"Si- mamma va bene. Non- respiro"

"Cazzo..." tira su col naso la ragazza
"Vivien!"
"Mamma sono- non...faccio fatica a realizzare" la ragazza squadra sua madre dalla testa ai piedi, come se cercasse eventuali ferite

"Anche lei non ha mai smesso di crederci" fa Hopper guardando Joyce con uno sguardo di puro amore. Quando Undici fa per abbracciare la donna, Hopper prende tra le sue braccia Vivien "Abbiamo saputo cos'è successo"
"Voi- sapete?"
"Si si, e ora possiamo tornare a casa nostra" sussurra Joyce amorevolmente
"...no non possiamo" come gli può spiegare che un ragazzo (il suo ragazzo) è ricercato per due omicidi e il suo nome deve essere assolutamente ripulito? "Entrate"

"Ed, non sono i governativi. Vieni"

"Mamma, Hop lui è Eddie." Vivien fa le presentazioni
"Piacere di conoscerti ragazzo" Joyce gli offre un sorriso rassicurante
"Piacere io- pensavo che lei fosse-" il ragazzo visibilmente agitato tende la mano allo sceriffo salutandolo cortesemente
"E io pensavo che tu fossi in prigione Munson"
"Ookay wow" Vivien ferma Jim
Dopo aver visto gli occhi del giovane spalancarsi per la sorpresa, Hopper ridacchia stringendogli la mano, mentre Eddie arrossisce per l'imbarazzo. Vuole fare bella figura al capo della polizia per numerosi motivi, ma soprattutto perché è come un padre per Vivien.
"Sapete anche di questa storia?" chiede Vivien ad Hopper
"Si, si farò del mio meglio per risolvere tutto. Tranquillo, stavo scherzando" da una pacca sulla spalla ad Eddie

"Oh aspettate" Vivien si allontana un momento "Undi prendo in prestito il tuo ragazzo per un minuto solo"

"Dove stiamo andando?" chiede Mike mentre Vivien gli afferra il polso e lo porta in disparte. "Vieni qui ragazzino."

"A volte mi ricordi di Hopper. Ecco perché andate così d'accordo" afferma quasi spaventato dal gesto avventato della ragazza

"Mike, io capisco che tu ed Undici siete" fa il gesto del cuore con le mani "pazzamente. Ma Will...gli manchi tanto ecco. Quindi non sto dicendo di mettere da parte la tua ragazza ma non far stare male Will, è il tuo migliore amico, d'accordo?"

Dopo un po' di tempo passato a chiacchierare gli adulti lasciano l'abitazione nel bosco e si dirigono a casa di Joyce, poiché Vivien e Dustin li hanno letteralmente pregati di lasciarli dormire con loro almeno solo una notte.

"Speriamo che Uno sia morto e sepolto." fa Mike accarezzando la spalla del suo migliore amico
"Non lo è." sospira mentre poggia una mado dietro il suo collo sudato sbarrando gli occhi "Ora che sono qui a Hawkins io riesco a sentirlo." la sua voce si riempie di panico, inizia a tremare leggermente "Ed è ferito, sta soffrendo. Ma è ancora vivo. È strano ora, sapendo chi è stato per tutto questo tempo, ma...ricordo ancora come pensa e so che non si fermerà mai. Noi dobbiamo ucciderlo."

Together, until the end | Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora