Mossa alla Ozzy

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I suoi occhi luminosi squadrano la figura della ragazza mentre cerca goffamente di sistemarsi mordendosi il labbro quando un dolore acuto
gli attraversa lo stomaco.

"Viv?" sorride dolcemente, la sua voce piena d'amore.
Tirando su col naso la ragazza si trascina verso il suo letto.

"Ok ragazzi fuori." annuncia Robin accarezzando la spalla di Steve e lanciando un occhiolino a Vivien.

È bastato il suo tocco per scioglierla completamente. La faccia di Vivien è seppellita nel suo petto, le braccia avvolte intorno alle sue spalle così dolcemente come se da un momento all'altro potesse spezzarsi e le ginocchia contro il pavimento.

Eddie geme per il dolore e lei sussulta allontanandosi immediatamente.

"Cristo, se fa male male"
"Cazzo, scusa...stai bene?" gli domanda freneticamente
"Se non torni tra le mie braccia non starò bene."
"Sei ferito Eddie."
"Non me ne frega, abbracciami."

È reale. È vivo. Viv fa scorrere le dita sul viso del ragazzo, sulla curva del suo naso e sul rossore delle sue guance.

"Vivi, che succede?" le chiede preoccupati il ragazzo prendendole la mano incrociando le dita. Vivien non risponde ma le sue labbra iniziano a tremare e gli occhi a lacrimare.

"Ti ho visto morire. Ero così fottutamente spaventata che ti avrei perso." singhiozza "Sarei dovuta venire con te."
"E così avrebbero ucciso sia me che te. Chi ci avrebbe salvato poi? Henderson?"
"Eddie...sono seria. Ero spaventata"

Entrambi avvicinano lentamente la testa fino a far toccare la loro fronte e i loro nasi.

"Mi devi un bacio. Ricordi?"

"Un ultimo bacio prima di morire?"
"Lo ricerverai dopo perché nessuno qui morirà."

"Penso che questa volta sia il tuo turno, no?"
Eddie poggia una mano sulla guancia di Vivien e la attira al suo petto mentre le loro labbra si avvicinano.

Fuochi d'artificio esplodono nei loro petti. Le mani di Viv si sollevano per aggrovigliarsi tra i capelli di Eddie mentre infila le dita tra i riccioli attirandolo più vicino a sé e approfondendo il bacio.

È dolce e affamato, gentile e disperato, allo stesso tempo.
Le lingue vorticano l'una intorno all'altra, le facce arrossate, erano in paradiso, incapaci di aprire gli occhi per qualche secondo.
Entrambi sorridono contro le labbra dell'altro e riprendono aria.

"Non osare mai più fare una cosa del genere, Edward Munson."
"Chi è Edward? Beh...né io né Edward oseremo abbandonarti nuovamente."
"Come ti senti davvero?"
"Dolorante, molto ma non sono mai stato meglio. A quanto pare sono appena tornato da Mordor." le stampa un altro bacio sulla mandibola.

La tiene vicino più forte che può. Si rende conto di sapere quanto era traumatizzata. Fa difficoltà a ricordare tutto quello che era successo, ma ricorda il dolore e il suono delle sue urla. Ricorda quanto era testarda e determinata a portarlo fuori da lì. Gli aveva persino fatto una promessa.

"Ti fidi di me?"
"Perché ti giuro sulla mia vita che tu non morirai oggi, in questo schifo di posto. Okay?"

"Cosa è successo al tuo braccio?" gli occhi del ragazzo si posano sulla fasciatura
"Beh...in caso non lo sapessi ho fatto come il tuo amato Ozzy."
"Cosa?" le sue orecchie da cucciolo si sono immediatamente drizzate
"Uno di quei demoni nel sottosopra mi ha morso quindi diciamo che ho ricambiato." scherza cercando di sollevare l'atmosfera e sorride quando il ragazzo inizia a ridere di gusto ma si ferma per quando gli urta una sensazione di bruciore nello stomaco.

"Come stanno quelle pecorelle?" la guarda "Sinclair? Soprattutto cos'è successo alla rossa?"
"Lucas ci ha chiamati e a quanto pare tutto ok. Max deve riprendersi, ha qualche ossa rotte...ovviamente colpa di Vecna e Lucas ha parlato di Jason e degli altri tigers che hanno interferito con il piano."
"Ancora lui? Non ci posso credere."
"Già...non parlarmene."

"A proposito...io a quanto pare sono ancora un assassino ad Hawkins, quindi..." abbassa lo sguardo ricordando che non è del tutto finito, lui non può tornare come nulla fosse successo ad Hawkins
"Ecco stavo pensando a questo e beh se per te va bene io avrei un posticino dove nasconderci."
"Nasconderci?"
"Nasconderci perché finché non troviamo una soluzione su come ripulire il tuo nome starò con te, niente ripensamenti."
"Non mi lamento assolutamente." sorride "E dove si trova questo posticino?"
"Uhm sai la bambina con i superpoteri di cui ti abbiamo accennato, ecco lei si nascondeva li quando era ad Hawkins con Jim Hopper."
"Hopper? Chi-chi è Hopper?" uno sguardo di confusione sulla sua faccia mentre inclina la testa.
"È...era lo sceriffo della città, ricordi? Nonché padre di Undici...nonché l'unica figura paterna che io abbia mai avuto." tossisce per schiarirsi la voce "Ci ha lasciati il luglio scorso."
"Oh..." Ad essere sincero, non sa cosa dire. La sua mente non si è ancora davvero schiarita. L'unica cosa che sta facendo è accarezzarla e a Vivien basta questo.

"Prima ho sentito tutto, beh non proprio tutto tutto ma sai la maggior parte del tuo 'discorso' "
Cazzo
"Oh...uhm volevo-"
"Io...in verità volevo dirti una cos-"

"Ook piccioncini, il tempo del diabete è finito." la voce di Robin irrompe nella stanza facendo sobbalzare il ragazzo
"Ci ha fatto una bella paura, Munson" interviene Steve "Cos'è successo? Se hai voglia di parlarne ovviamente." chiede ed Eddie annuisce

"Io umh...ho tagliato la corda per tornare nel van" inizia e si può facilmente dire che trova difficoltà a parlarne "E...ho lasciato Vivien e Dustin e sono scappato per guadagnare più tempo. Il mio piano era scappare e portare i pipistrelli il più lontano possibile ma poi c'è questa...stupida voce nella mia testa che mi ha detto di smettere di correre e...affrontarli. Perché per tutta la vita ho corso, perché non sono altro che un codardo. Non sono un eroe e non ho altro da fare che correre finché non ho capito che i miei amici sono là fuori e hanno bisogno del mio aiuto." fa una pausa e si vedono delle lacrime formarsi nei suoi occhi ricordando quella sera

"Hey, va tutto bene adesso." sussurra Vivien riposizionandosi accanto a lui e stringendogli la mano

"Così poi li ho affrontati. E...e uno di loro mi ha catturato e uno-" Eddie sospira strofinandosi gli occhi con le dita. "Mi hanno squarciato la carne. Ha funzionato, però ho pensato che sarei morto finché Vivien non è arrivata e ha cercato di riportarmi indietro. Mi sono sentito così... stupido a cercare di morire per una città che mi odia."

"No...tu sei fortissimo Eddie, tutto ciò che hai fatto non è stato invano. Ci hai salvato, hai salvato Dustin...e me." gli scosta alcuni riccioli dal viso prima di tenergli il viso. Eddie si scioglie all'istante al tocco.

"È bello riaverti indietro, amico." Steve stringe la mano a Eddie

"Quando ti rilasceranno dobbiamo andare a festeggiare!" esclama Dustin "Stavo pensando ad una pizzata o-"
"Concordo ragazzino! Con Max, Lucas, Erica e gli altri!" Robin batte le mani giocosamente ma si ferma non appena nota "Viv è sangue quello?"
"Dove?" chiede mentre cerca di capire dove sia il sangue
"Umh dal tuo naso."
"Dio...Nance hai un fazzoletto, per favore?"

"Viv, stai bene? Perché stai sanguinando dal naso?" chiede Eddie visibilmente preoccupato, è incredibile come sia preoccupato sempre per lei nonostante lui si trovi in un letto di ospedale
"No no, non è niente. A volte può succedere."

"Sei...in quel periodo del mese?" chiede Dustin sgranando gli occhi
"Cosa- no!" afferra un fazzoletto si asciuga il sangue dal naso. "E anche se lo fossi il sangue non mi uscirebbe dal naso ma dal-"
"Ok ok!" interrompe Steve alzando le mani in aria

"A proposito, Eddie la dottoressa ha comunicato che ti rilasceranno entro pochi giorni. Ti hanno fatto una trasfusione di sangue e medicato per bene, quindi...dovresti riprenderti presto." annuncia Nancy dopo aver parlato con i medici.
"E allora torneremo tutti a casa." dice Steve sorridendo leggermente a Nancy

Si, casa. Felici, salvi e nuovamente a casa.

Together, until the end | Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora