•16 Lampada di Aladdin

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•|Nunc demum redit animus|
Ora finalmente si torna a respirare
di Tacito, Agricola 3,1

Stavano bussando alla porta, Luigi era talmente svogliato che non voleva aprire, bussarono con insistenza. All fine Luigi si alzò. Carola continuava a bussare nella speranza che non fosse troppo tardi, stava andando via ma la porta si aprì, trovo un Luigi stanco dai capelli scompigliati.
Finalmente uscì dai suoi schemi e non tenne tutto sotto controllo. Luigi fu la cosa più bella che gli capitó dopo anni di solitudine. E no non intendeva rinunciarci, proprio ora che lo voleva anche lui

''si'' disse lui, ma ancora non l'aveva vista. Quando vide Carola l'unica cosa che riuscì a fare fu deglutire. Lei continuava a fissarlo, in attesa di riuscire a trovare le parole per dirgli la sua decisione riguardo loro due. Carola respirò e disse la prima cosa che gli venne in mente

''Allora diamo inizio a questo giusto tempo, ti va?''

Luigi era ancora appoggiato all'anta della porta, quando Carola finalmente scrisse il finale della loro storia, quando quella penna scrisse un finale felice, e non terminò il suo inchiostro che sarebbe servito per scrivere ancora, altri capitoli. Lui rise, rise di gioia e le disse

''vieni qui scema''

Carola si avvicinò a lui, questa volta senza insicurezze quelle su cui aveva riflettuto per ben tre giorni. Luigi sentiva l'esigenza di rifugiarsi fra le sue braccia, dei suoi baci sul collo e delle sue carezze ed ora poteva farlo, adesso erano una consapevolezza, non erano più amanti o amici, non erano più in una situazione di dubbio, ma una certezza una vera coppia

Voleva gridarlo al mondo che lui era il ragazzo di Carola Puddu, che era la sua ballerina. Ma allo stesso tempo concordava con lei che invece voleva tenere la cosa privata per il momento, tenerlo nascosto persino alle loro famiglie per quanto sarebbe stato difficile. Lei lo strinse forte ne aveva bisogno, così come necessitava delle sue labbra che baciò come se fossero quella molecola H2O inesistente in quel luogo composto da oro finto che era il deserto.

E a proposito di deserto, Luigi in quel momento si sentiva come se fosse nella caverna delle meraviglie di Aladdin piena di ricchezze e soprattutto il suo coraggio lo aiutò a recuperare la lampada magica che esaudì il suo desiderio quello di stare con lei, e si ritenne fortunato di averla.

Si stesero sul divano semplicemente abbracciandosi

''Sai non ho finito nemmeno di preparare la valigia, sono venuta qui velocemente, non potevo partire senza averti parlato. Ma purtroppo devo andarmene già adesso andarmene già adesso, domani con la compagnia partiamo presto''

''Di già, non puoi restare un altro pochino?'' Luigi le dava baci a stampo, mentre parlavano.

''è più bello così, non trovi?''

''No non capisco ma okay, aspetta''

Si diedero un bacio, prima dolce delicato passando poi ad essere più passionale

''Vado''

''Ci sentiamo domani, e se vuoi resto con te sveglio tutta la notte in chiamata''

''Gigi''

Carola si sentiva così bene, era così felice, che non riuscì a dormire avrebbe voluto tanto restare da lui, ma il lavoro non lo permetteva. Ma forse non era più bello così? Le decisioni prese prese all'ultimo secondo, non erano tipiche dei film che amava Carola, quelli romantici con un "happy ending" come quello che aveva appena avuto lei.

La prima meta fu Milano, appena arrivò al duomo fece una foto che mandó al suo ragazzo. Dopo ogni spettacolo aveva due giorni liberi e Luigi che era già stato lì, e in tutti i luoghi in cui doveva andare Carola, gli consigliava dei posti da visitare. La mattina stessa dell'ultima tappa dello spettacolo lui la chiamò, gli mancava sentire la sua voce, sapeva che sarebbe stata sicuramente agitata e che aveva bisogno di sentirlo, ma non l'avrebbe mai cercato in quel caso. Così ci pensò lui.

Nel frattempo Luigi, aveva iniziato i suoi primi live riempiva tutti i palchi, vedere la gente che cantava le sue canzoni e che addirittura sorpassarono la sua voce lo riempiva di quell'oro glitterato che era la felicità. E i loro fan inconsapevoli del fatto che i due stavano insieme, continuavano ad emozionarsi rivedendo i loro edit, e facendo numerose teorie e prese in giro scherzose soprattutto su Luigi. Si sentivano ogni giorno e alcune volte si inviavano alcuni di quei tweet divertenti. La paura di lui cioè quella di non poterle dedicare abbastanza tempo si stava dissolvendo nell'aria, i loro impegni combaciavano e trovavano esattamente uno spicchio del loro tempo per chiamarsi.

Carola terminò il tour e tornò a Roma, a lui mancavano ancora poche date e sarebbe tornato da lei, i giorni che passarono furono lenti ma Luigi non perse mai la grinta e la passione che lo caratterizzavano quando si parlava di musica


"Sono quasi arrivato, anzi ci sono, puoi aprirmi''

Il portone del palazzo fece uno scatto e si aprì, Luigi dovette salire tre rampe di scale, per arrivare nell'appartamento di Carola, non era tornato ancora a casa e salì con se la valigia, non era sicuro lasciarla lì incustodita.

''Luigino'' Carola si lanciò su di lui, e lo abbracciò forte.

''Mi sei mancato tanto''

Luigi fu contento di stringere quell'essere meraviglioso che era Carola, non si sarebbe mai stancato del suo calore e del suo profumo. Carola, capì che non avrebbe mai potuto rinunciare al tocco di Luigi sulla sua pelle, sulle sue gambe e sulla sua schiena, e non ci rinunciò neanche quella sera. Non rinunciarono ai loro corpi, non si vedevano da tanto e ne avevano l'urgenza. Trascorsero la notte insieme a casa di Carola, questa volta non fu l'appartamento di Luigi a veder esposti allo scoperto i loro sentimenti più profondi e i loro respiri.

Luigi era ancora nel letto, coperto solo dal lenzuolo quando aprì gli occhi e vide Carola, seduta sul puf di fronte a lui, aveva il cellulare in mano concentrata nel guardare qualcosa. Al tempo stesso il telefono di Luigi vibrò gli era arrivato un messaggio era la sua manager

''Entro stasera devi farmi sapere cosa vuoi fare riguardo la partecipazione a Sanremo. Sii libero di scegliere pensaci bene e non sentirti costretto''

Lesse il messaggio dall'anteprima, la partecipazione a Sanremo, un sogno che aveva fin da quando iniziò a suonare, ma un sogno che forse ancora non era in grado di affrontare.

Aveva già scribacchiato qualcosina di scarso qualche bozza senza valore, su quei pentagrammi che avevano gettato a terra quella sera senza cura. Vendendo lì Carola seduta mentre guardava il cellulare, gli diede la spinta per revisionare quelle cose scritte a caso per crearne un capolavoro

Apri WhatsApp e rispose a Lucia ''SI, voglio partecipare, voglio provare a vivermi questo sogno''

Voleva scrivere una canzone utilizzando quelle proposizioni già composte, per crearne una vera e propria opera d'arte, dal fisico snello, i piedi particolari, gli occhi profondi e quei capelli scuri occupati da elastici ferrettini e perennemente profumati di lacca.


Scusatemi per il ritardo di questo capitolo, e per postarlo alle due di notte. Mi scuso inoltre per eventuali errori grammaticali

Spero di aver fatto un buon lavoro e che ne è valsa la pena.

Vi voglio bene a tutti!

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