• 13 Plettri e improvvisazioni

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-Prima di iniziare la lettura di questo capitolo volevo fare una piccola premessa, per scriverlo ci ho messo tipo tre giorni ci tenevo a renderlo bello il più possibile. Spero possa piacervi, perché ho fatto numerose letture (forse lo so anche a memoria) e ho aspettato tanto prima di pubblicarlo. Fatemi sapere magari con qualche commento cosa ne pensate.

Basta non vi annoio più, buona lettura!


•|C'era un modo sicuro per disinnescarmi
    tenermi tra le braccia e tanti baci,
    baci e carezze e carezze e baci. E io
    avrei balbettato suoni indecifrabili|
  Da vita meravigliosa di Patrizia Cavalli

A Carola caddero le chiavi dell'auto a terra sull'asfalto umido tipico di Ottobre

Si chinarono entrambi nello stesso momento e sbatterono i loro visi, ancora piegati occhi negli occhi ci fu un silenzio che presto fu interrotto dall'unione improvvisa delle loro labbra, era il loro primo bacio. Luigi nel frattempo aveva raccolto le chiavi della macchina a terra e la chiuse infilandole in tasca, strinse Carola ed aprì la porta principale del condominio, ringraziò il fatto che doveva fare solo una rampa di scale per arrivare nel suo appartamento ma soprattutto Alex che era andato dalla sua famiglia. Salirono le scale in una posizione scomoda, lei era avvinghiata a lui con il suo viso nell'incavo del suo collo.

Carola restò nell'appartamento di Luigi, piccolo per due persone ma abbastanza grande per lui, la casa era in disordine padelle ancora sui fornelli, piatti ancora da lavare confezioni di piadine aperte sul tavolo della cucina e un posacenere pieno di cicche delle sigarette che Luigi aveva fumato forse pensando a lei. 
Il loro respiro era pesante per niente rilassato, erano tesi, in preda ad una adrenalina pura

Raggiunsero la sua camera, il letto di Luigi era disfatto e completamente invaso da spartiti da penne e da tante parole buttate li a caso su un foglio di carta. La sua chitarra sul letto insieme a quelle scartoffie, spiccava per il suo colore. Carola la prese con cautela per spostarla sapeva cosa significasse per Luigi questo pezzo di legno a sei corde rappresentava la sua vita, la cosa a cui aveva deciso di dedicarsi. La posò sul tavolo lí nella stanza, mentre Luigi soffiava via tutti quei pezzi di carta composti da cellulosa, sporchi di inchiostro quell'inchiostro che Luigi usava per difendersi dal mondo cosi come faceva un calamaro quando avvertiva un pericolo

Persino i loro abiti testimoniavano il fatto che erano gli opposti, lei vestita di nero e lui vestito di bianco. Mentre si spogliavano diminuivano i vestiti e le parole, venivano sommersi quei fogli e le sillabe venivano coperte fino a scomparire del tutto cosi come le loro voci. Si spogliarono dei loro complessi, dalle loro catene uscirono dal margine di un quaderno come quello di Carola il quaderno delle sue correzioni, dai confini creati da Luigi.

Si osservarono, privi di qualunque scudo difensivo, entrambi consideravano l'altro come un' opera d'arte, come un diamante. Iniziarono a sfiorarsi, le loro mani tremavano all'idea di potersi unire, di fare questo passo

Ma infondo loro cosa erano di preciso: Fidanzati, amici, sconosciuti, semplici conoscenti oppure amanti di una notte

Non lo sapevano bene neanche loro, l'unica cosa di cui erano fermamente certi era che nei momenti in cui l'istinto prendeva il sopravento sulla razionalità, si fondevano in un unico essere, anime che si congiungono in una sola.

Le labbra di Carola erano come l'uva rossa, avevano lo stesso sapore di quell'uva appena raccolta e non ancora calpestata d'altronde era periodo di vendemmia. La barbetta rasata di Luigi, le pizzicava il volto ad ogni bacio che le dava, le sue mani  accarezzavano il fisico di Carola, minuto e con le belle linee di una ballerina, in lei il suo tocco caldo provocava una sorta di poesia in tutte le sue ossa.

What if |Carola e Luigi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora