•24 Maledette debolezze

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•|Quello sbaglio sono io.
E sei anche tu.
...forse anche tu per caso, ti sei accorta
che ci si innamora dei respiri|

Era mattina. Carola iniziò a guardarlo, Luigi era seduto dandole le spalle poggiandosi al tavolo mentre preparava con scrupolo le sue sigarette. Era molto concentrato e prendeva minuziosamente il tabacco, per non farne cadere neanche un frammento mentre lei raccoglieva i suoi vestiti sparsi rivestendosi di essi. Nella stanza c'era un silenzio rimbombante che fu interrotto dal rumore dell'accendino che accese la sigaretta di Luigi, fumò affacciandosi alla finestra, non sapeva che dire. Doveva ammettere a se stesso e anche a lei i suoi sensi di colpa, le aveva fatto fare qualcosa di cui si sarebbe pentita e ci sarebbe stata male. Carola non era così e non lo sarebbe mai stata se non fosse per lui, per la sua gelosia e necessità di possesso che lo colpì ieri sera, la voleva tutta per se. Chiudendo gli occhi ripensa ancora al fatto di averla spogliata dopo tanto tempo, di aver goduto dei suoi morsi e dei suoi caldi respiri con quei baci che avevano il sapore di passione e desiderio.

Carola si guardò allo specchio accorgendosi delle macchie rosse sul suo petto che le aveva fatto Luigi Adesso non sapeva come comportarsi a causa di questa nottata maledetta che aveva sconvolto tutto causandole solo problemi Si sentiva uno schifo per quello che aveva fatto, era caduta nel peccato vivente dal fisico scolpito e attraente che era Luigi. Aveva distrutto tutto l'equilibrio che aveva fatto fatica a ritrovare per colpa di un chitarrista. Si lavò il viso inspirando a fondo, era tutto un errore una chiazza che gli sarebbe sempre restata impressa. Decise di andare di là e parlare con Luigi.

Finì di fumare spegnendo la sigaretta sul davanzale della finestra per poi gettarla del tutto, Carola si era rivestita e quando le guardò il petto cerco di ricordare con quale coraggio le aveva fatto quelle macchie così rosse quasi impossibili da coprire. Luigi si voltò di scatto mentre Carola lo stava raggiungendo, si aspettava uno schiaffo, una reazione un po' esagerata perchè era stato lui a provocarla iniziando quel gioco pericoloso ma non fu così. Poggiò il suo petto contro la schiena di Luigi incrociando le mani al collo di lui che stupito le accarezzava con tanta delicatezza.

''Luigi, tu lo sai benissimo che tutto questo è stato un errore''

Ma se gli stava dicendo così, perchè continuava ad avvolgerlo come se si stesse aggrappando ad una stalattite di una caverna durante un tempesta di neve, la stessa che sarebbe arrivata nel caso non sarebbero stati in grado di nascondere la verità di questa notte

''Tu devi perdonarmi è stata tutta colpa mia, ti ho provocato troppo e ho rovinato tutto''

''Gli errori di questo genere si commettono in due, la colpa è anche mia''

''Non sei così ed io ti ho portato in questo stato''

Luigi abbassò il viso richiudendo fra le mani le sue maledette labbra, con le quali quando era con lei combinava solo macelli, voleva dirle tante cose ma era come se le sue corde vocali fossero in sciopero. Quanto voleva che quel rapporto non fosse stato un errore, ci sperava.

''è stato un momento di debolezza, frutto soltanto di una fortissima attrazione fisica. Noi dimenticheremo questo, e cercheremo di non farlo sapere a nessuno''

''Già era dettato dal fatto che non ci vedevano da tanto''

Lei era ancora poggiata aggrappata a Luigi, non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi perchè sapeva che la probabilità che lei ricascasse finendo ancora una volta da lui c'era anche se era bassissima. Inutile dire che la roba, restò ancora a casa sua. Luigi ebbe il coraggio di dirle

''Carola, quanto vorrei che questo non fosse un errore''

Lei non ebbe il tempo di rispondere, e quando lui chiuse la porta dietro di se, Carola si piegò a terra raccogliendo le ginocchia al suo petto mentre aveva la testa appoggiata a quel legno inconsapevole del fatto che anche Luigi per un istante era nella sua stessa posizione. Per quanto entrambi si sforzassero era inevitabile cadere nella tentazione sapendo di essere anche vicini, di potersi rivedere.

Fra due giorni Adrien sarebbe dovuto ritornare da lei a Roma, la roba di Luigi era ancora a casa sua si era dimenticato di prenderla Era tutto il giorno che si sentiva soffocare fra casa e lavoro, Carola aveva bisogno di fare qualcosa di diverso magari una vacanza lontana da qui, forse poteva raggiungere il suo fidanzato dai suoi genitori, oppure tornare in Sardegna.

Ancora sconvolta non aveva trovato la forza di riordinare, il letto era ancora disfatto con i capelli sopra, quelli che le aveva tirato Luigi, lei non si era neanche fatta una doccia. Sfortunatamente Adrien tornò prima facendole una sorpresa, ma oltre a lei il ragazzo trovò infatti la cenere e la restante parte di alcune sigarette, e pensò che lei avesse ricominciato a fumare. Non conosceva Luigi, si ne aveva sentito parlare sui social e quant'altro, ma Carola non gliene  aveva parlato personalmente pensava che ormai quel ragazzo per lei non era più cosi importante ma si sbagliava.

''Pensavo avessi smesso di fumare?''

''Diciamo che ieri ho sgarrato, sai con lo stress''

Carola si spaventò quando le chiese delle sigarette, aveva lasciato piccoli stralci che indicavano la presenza di Luigi in questa casa. Quando il suo fidanzato l'abbracciò senti su di lei uno strano odore, una sorta di profumo maschile che non era il suo. Adrien percepì qualcosa che non andava, ma non le chiese niente voleva capirne di più da solo.

''Vado a fare una doccia, devo uscire più tardi''

Aveva l'abitudine di non chiudere del tutto la porta e questo in effetti le costò molto, lui intravide tramite il riflesso dello specchio il suo petto che aveva delle macchie rosse che erano molto strane.

Carola colta davvero alla sprovvista non aveva avuto modo di evitare una tempesta che sarebbe arrivata a breve e che non avrebbe lasciato via di fuga ne a lei e ne a Luigi.

What if |Carola e Luigi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora