•12 Sotto la pioggia

761 34 0
                                    


•|E io che passeggio con te
    io che posso prenderti per mano
    io che mi brucio di te
    nel corpo, nella mente.|
Da Ciao Sublime di Giovanni Giudici

Carola continuò con le date a Roma, mentre Luigi era tornato a Lamezia, continuarono a sentirsi. Lui approfittò di quei giorni liberi per stare con la sua famiglia e vedersi con i suoi amici era Ottobre quindi non poteva di certo andare al mare. Si chiamarono delle sere, la famiglia di Luigi era contenta del fatto che lui non avesse perso i rapporti con la ballerina a cui era tanto legato. A casa di Luigi, tutti stravedevano per lei, se quei due avrebbero deciso di stare insieme la famiglia ne sarebbe stata più che contenta, lo sguardo di Luigi quando parlavano di lei diceva tutto.

''Sai ieri era davvero pieno di gente, non avrei mai pensato di poter essere apprezzata da tutte queste persone, è stato bellissimo. Ti annoio sempre parlando di me, tu piuttosto che stai combinando?''

Carola era completamente struccata aveva le occhiaie ben evidenti, Luigi voleva tanto pettinarle quei capelli spettinati. Lei era bella lo stesso, anche in questo stato disastroso, era un bellissimo caos che Luigi non riusciva a sciogliere, come un cubo di Rubick difficile da risolvere. Non era bravo in matematica, ma il conto delle unità numeriche che lo separavano da lei, riusciva a farlo perfettamente.

''No niente di che, sto apposto sono qui a Lamezia. Ho rivisto un po' di amici, e beh... ti aspetto''

''Gigi mi manchi tanto, manca poco e potremmo rivederci''

Sua madre lo sapeva che quando si chiudeva in camera la sera era per parlare con lei, ma non si intromise mai in questa storia. Suo figlio era in grado di prendere da solo le sue decisioni, e lei lo avrebbe sempre sostenuto.

Finalmente finì le varie date qui a Roma, Carola si era già sentita con Luigi per sapere a che ora sarebbe arrivato. Decise di andare a prenderlo all'aeroporto si fece un lungo bagno e si preparò voleva farsi trovare carina dopo tutte quelle videochiamate in cui l'aveva vista struccata e piena di borse sotto agli occhi, indossò un vestito aderente che le arrivava fino al ginocchio, con le maniche lunghe e sulla parte delle spalle c'era un piccolo strappo. Sapeva che avrebbero trascorso tutta la giornata insieme era prevedibile conoscendolo, così mise le scarpe basse voleva stare comoda, piastrò i suoi capelli e si truccò leggermente accompagnando l'ombretto chiaro con un rossetto color pesca.

Andò dunque a prendere Luigi all'aeroporto, aveva gli occhiali bianchi ed era ben riconoscibile, sembrava la tipica scena di un film romantico dove la protagonista andava a prendere il suo fidanzato di ritorno da un lungo viaggio, che in realtà durò una settimana. Ma loro non erano fidanzati, erano solo due amici che approfittando del fatto di essere nella stessa città passavano un po' di tempo insieme, impegni permettendo.

Luigi era al telefono, stava parlando con Alex che era partito prima di lui per andare dalla sua famiglia lo informò che gli avevano annullato alcuni impegni e sarebbe tornato settimana prossima e quindi aveva casa tutta per sé, ritirò i bagagli, questa volta non aveva portato con se la sua chitarra a casa sua ne aveva a sufficienza. Non vedeva l'ora di rivederla, ma mai si sarebbe aspettato di trovarsela davanti mentre aveva nelle mani le valigie e il telefono che stava squillando mentre chiamava un taxi per tornare a casa, non stava ancora capendo niente forse ancora frastornato dal viaggio. Lei era bellissima con quel vestito nero, il suo viso era perfetto, il colore dei suoi capelli si intonava perfettamente al paesaggio autunnale che aveva visto prima di atterrare. Invece lui era tutto spettinato e con una semplice camicia bianca un po' sbottonata, si tolse gli occhiali per avere la sicurezza di aver visto bene e che quella li fosse davvero Carola.

''Pronto ci sei?'' Carola sventolò una mano davanti al viso di Luigi per assicurarsi che stesse bene

''che ci fai qui?'' esclamò lui per tutta risposta

''volevo coglierti alla sprovvista'' e ci era riuscita davvero, lui aveva già programmato la sua giornata, sarebbe andato a casa dato che aveva lasciato uno schifo, avrebbe rimesso in ordine e dormito un po', ma vederla lì aveva annullato tutta la stanchezza.

''eh ci sei riuscita'' Lei rise, in quel momento quell'aeroporto era diventato così bello agli occhi di entrambi, si incamminarono verso l'uscita e lui le mise una braccio circondandole le spalle.

Salirono in macchina, Luigi mise le sue valigie nel portabagagli avrebbe guidato Carola lui era troppo stanco. Ammirava il suo profilo perfetto, mentre era concentrata sulla strada non distolse mai lo sguardo nonostante la presa sicura che aveva sul volante. Erano le sei del pomeriggio, trovò un posto in cui fare un parcheggio impreciso,fecero un giro a piedi, passeggiarono attorno al Colosseo questa giornata assunse una piega diversa, quella di un abitudine felice, che Luigi stava iniziando ad immaginare sempre di più pensando al fatto di volere che questa diventasse stabile. Lei non aveva guardato le previsioni del tempo era convinta che sarebbe stato un giorno sereno invece no, il cielo non era di buon umore e si stava arrabbiando, le nuvole rovinarono quel paesaggio tipico autunnale.

Piccole gocce di pioggia sfiorarono la loro pelle, stava piovigginando ma queste piccole gocce si trasformarono in un acquazzone che bagnò i loro capelli e i loro vestiti, la macchina era lontana. Carola rideva le piaceva sentire la pioggia sul suo corpo nonostante sapesse che avrebbe preso in seguito un bel raffreddore, Luigi fu più ragionevole.

''Andiamo dai, sta piovendo forte'' le disse il ragazzo nella speranza di farla ragionare

''Dai non fare il guastafeste, guarda che bello''

Luigi le prese la mano, e la tirò dicendole che erano le sette e mezza e che era ora di andare. Si tennero per mano tutto il tempo camminando velocemente per raggiungere la macchina, Carola non se la sentiva di guidare e diede le chiavi a Luigi. Avevano optato per una pizza, nonostante le continue insistenze di Carola per andare al sushi, ma lui la voleva così tanto. Arrivarono al locale completamente fradici, i capelli di Carola da lisci divennero mossi a causa dell'umidità, si asciugarono grazie all'aria calda all'interno del locale che proveniva dalla stufa.

''Carola, sono le undici mi sa che ora di tornare a casa''

''si hai ragione, ma ti affido di nuovo la mia macchina''

Carola salì, mise la cintura di sicurezza lo stesso fece lui mise a moto e per arrivare a casa sua

Avevano usato la piccola 500 di Carola, guardare Luigi mentre guidava, il suo sguardo che qualche volta si posava su Carola, il modo in cui cambiava le marce con facilità, cosa che Carola non sapeva fare e come i palmi delle sue mani facevano girare il volante era qualcosa di allettante.

''Siamo arrivati''

''eh già'' Luigi era così stanco che scese subito, voleva sdraiarsi sul divano o sul letto questo non era l'importante, lei si tolse la cintura e scese per prendere il posto di Luigi.

''mi ha fatto piacere rivederti''

''anch'io'' le parole di Luigi furono interrotte da un tonfo

A Carola caddero le chiavi dell'auto....

What if |Carola e Luigi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora