•14 Scatola rossa

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From chapter six

Arrivarono a casa, lui aprì l'armadio e il cassetto. Luigi osservò quel piccolo nascondiglio il quale teneva nascosta quella scatola che forse un giorno avrebbe avuto il coraggio di aprire


•|Con me
   l'anatomia ha perso la testa.
  Sono tutto cuore,
  mi batte dappertutto|
Di Vladimir Majakovskij

Carola era abituata a svegliarsi presto, dopo tutte le prove gli spettacoli per lei ormai era la normalità, lo faceva anche in casetta era la prima a svegliarsi, quella mattina il risveglio probabilmente le sembrò un sogno. Erano le 4 e mezza del mattino quando aprì gli occhi si rese conto di avere la schiena scoperta mentre in vita era circondata da una sorta di catena, era il braccio di Luigi la sua mano era poggiata sulla pancia e aveva il viso poggiato sulla scapola di Carola.

Stava dormendo.

Fra tre giorni avrebbe iniziato il tour per l'Italia. Cercò di divincolarsi da quelle braccia da cui non voleva liberarsi, Luigi la strinse ancor di più. Lei non voleva svegliarlo preferiva continuare ad ammirare silenziosamente quello spettacolo che erano i suoi occhi, anche chiusi il suo taglio la affascinava.

Luigi si svegliò si mosse di poco e ritornò a poggiarsi lì, sembrava un bambino con un espressione buffa. A Carola ritornò in mente quello scambio di battute

'Luigino, ino mi sa di piccolino''

''Ti sembro piccolino?"

Se quella volta gli rispose di no, beh in questo caso avrebbe risposto di si. Lei si incantò ad osservare il suo profilo, il suo naso e le sue labbra quelle stesse labbra che Carola aveva potuto assaggiare per tutta questa notte. Non poteva ancora credere di avere fra le braccia il ragazzo che in quel programma il primo giorno venne considerato stonato e che poi vinse.

''Buongiorno'' mugugnò Luigi ancora mezzo addormentato con i capelli di Carola davanti al viso nei quali sentiva il profumo della sua pelle così dolce e misto all'odore della pioggia. Le baciò la scapola , mentre Carola si girò fece scontrare i loro nasi e gli diede un bacio sulla guancia dicendogli che doveva andarsene perché avrebbe dovuto allenarsi e fra tre giorni avrebbe ricominciato con lo spettacolo nei vari teatri d'Italia.

''Dai resta qui, non vedi che sta ancora piovendo'' brontolò Luigi in effetti stava realmente piovendo, e c'era anche il vento, fissò per un attimo la finestra ma era buio si vedevano le luci della città. Era talmente presa ieri che si dimenticò il cellulare in macchina. Carola aveva comunque delle responsabilità a cui non doveva mancare, Luigi lo stesso avevano trovato questo giorno da dedicarsi ma il lavoro faceva pur sempre parte della loro vita

''Luigi devo allenarmi lo sai''

''esercitati qui'' Luigi ancora la teneva stretta a se, non voleva lasciarla andare perchè nel vederla lì nel suo letto sapendo di aver fatto l'amore con lei, aveva paura che questo fosse un sogno illusorio dal quale avrebbe potuto svegliarsi senza volerlo.

''non ho le punte'' Carola non le aveva portate con se, non era prevista la notte che trascorse con lui, dopo averlo accompagnato infatti sarebbe dovuta tornare a casa riposarsi e poi riprendere gli esercizi quotidiani che faceva fin da quando iniziò danza

All'improvviso Luigi allentò la presa e si alzò dal letto mentre Carola si sedette coprendosi con le lenzuola che profumavano d'amore e di speranza, notò la schiena di Luigi piena di graffi e si imbarazzò sapendo che era stata lei a farglieli. Lui aprì l'armadio e un cassetto, non le aveva detto niente si era alzato e basta, lei non stava capendo più quando poggiò sul letto una scatola rossa

Lui aprì la scatola e tolse dall'involucro un oggetto che Carola riconobbe subito, erano proprio quelle lui aveva in mano le punte che Carola gli aveva lasciato quella sera quando fu eliminata da quel talent che le aveva regalato numerose emozioni fra cui quella di conoscere lui, per avere un ricordo di lei, se ne era dimenticata lei stessa, invece Luigi le aveva conservate.

''Adesso non hai più scuse'' le disse dandole un bacio sulla fronte Carola si senti tranquilla sia perchè ora sapeva che poteva allenarsi ma soprattutto perchè Luigi aveva mantenuto l'ennesima promessa.

Era passata un'ora, probabilmente stava sorgendo l'alba ma con la pioggia e le nuvole era difficile intravedere un piccolo raggio di sole Carola gli baciò la spalla e si sdraiò di nuovo, era presto e poteva concedersi un po' di sonno in più, si appoggiò al petto di Luigi lasciando anche lì, proprio sullo strato superficiale al di sotto del quale vi era quel muscolo involontario incontrollabile che era il cuore.

''Dai non mi va di alzarmi, stiamo ancora qui fa freddo e piove mi scoccia lasciare il letto'' disse Luigi, anche a Carola non andava di alzarsi, stava così bene lì in quel piccolo rifugio che era un disastro, ma allo stesso tempo così intimo, ma sa che doveva alzarsi. Chiese a Luigi dei vestiti puliti, gli altri erano sporchi di acqua piovana

''Vedi che nell'armadio dovrebbero esserci dei pantaloni e una felpa da tuta''

''Trovata! mi va larga ma meglio così''

Se per il filosofo Schopenhauer la vita umana è come un pendolo che oscilla tra dolore e noia, passando attraverso la fugace illusione della gioia, beh in questo caso non era così la gioia che provava Luigi non era illusoria e fugace, Carola era reale mentre camminava scalza con i capelli legati e addosso una sua felpa. Luigi la osservava ancora a letto, mentre preparava un caffè cercando di non sporcare ulteriormente, mentre gli diceva che probabilmente quel caffè non gli sarebbe piaciuto, lui lo sapeva già di non poter far affidamento alle sue doti culinarie, basti pensare a quando preparò la piadina mettendoci un uovo crudo sopra.

Raccolse quelle carte a terra nella sua stanza e aggiusto il letto, mettendo la sua chitarra nella custodia trovò finalmente le sigarette, non spettava a Carola riordinare la sua casa, doveva farlo lui così le disse

''Vai ad esercitarti, qui ci penso io''

''Ok Gigi''

Lei stava stringendo i lacci delle scarpette, Luigi stava canticchiando qualcosa mentre lavava i piatti e buttava quelle piadine aperte da troppo tempo. Quando finì invece Carola ancora stava muovendo quelle gambe adattandosi allo spazio della sua stanza che non era di certo equiparabile ad una sala prove ma per Carola andava bene lo stesso pur di stare con lui.

''Senti..'' Luigi bussò alla porta, guardando in basso era venuto a dirle qualcosa

''Dimmi'' rispose Carola timidamente

Si fece forza alzò gli occhi e le disse

''io non voglio che tutto questo...''

''si?''

Luigi pensava nella sua mente ''Forza ce la puoi fare, diglielo'' si sentiva uno stupido lei continuava a fissarlo nella speranza di riuscire a capire qualcosa, si fece forza per la seconda volta e glielo disse.

''Carola, io non voglio che tutto questo duri solo per una notte''

What if |Carola e Luigi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora