ma chi cazzo è Ariete?!

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Mi sistemo il cappellino della Nike in testa e guardandomi per l'ultima volta allo specchio mi infilo velocemente la maglietta completamente nera.

sto per prendere le chiavi quando vengo stoppata dal cellulare che squilla.
Non c'è bisogno neanche di leggere chi sia per capirlo.

- pronto -

dico mettendo frettolosamente le chiavi nella tasca dei jeans.

- sei pronta? sono partito ora da casa-

la voce di Riccardo, per gli amici Ric ( nonché mio migliore amico da quando si può dire avevo il pannolino)
risuona per le pareti del bagno appena appoggio il telefono con la chiamata in vivavoce sul lavandino.

- ciao anche a te Ric, grazie per averlo chiesto anche io sto bene, sono pronta si-

dico sbuffando riprendendo il telefono e portandomelo all'orecchio.

- hai messo il cartellino? non scordatelo mettitelo ora-

mi ignora lui con una voce leggermente squillante ricca d'ansia.

- si lo metto subito capo-

gli rispondo ironica mentre alzo gli occhi al cielo.

in questi giorni era diventato così pressante, certo un po' lo capivo era lui che mi aveva raccomandato al suo capo e che aveva la mia "custodia" e perciò doveva assicurarsi che non facessi casini.

Di certo però non avrei mai pensato che sarebbe arrivato a mandarmi lo stesso messaggio con scritto tutte le cose da fare e non fare da portare o non portare per quel maledetto concerto, si avete capito bene,tutti i giorni alle 10 di sera per una settimana di fila perché a detta sua
" il cervello ricorda meglio la sera"
ed effettivamente ha ragione, sono preparata al massimo e neanche per le interrogazioni mi preparo così.

Prendo il cartellino della sicurezza e me lo metto a mo' di collana sopra la maglietta.

mi do un ultima occhiata ai capelli e poi esco fuori casa per aspettarlo.

Non passa molto tempo che salgo nella fantastica macchina di Ric.

Appena richiudo la portiera sento su di me il suo sguardo che mi analizza attentamente.

- wow quando avevo detto mettiti qualcosa di total black non sapevo che mi prendessi cosi alla lettera, non che mi lamenti è perfetto.-

annuisco orgogliosa del mio look accendendo la radio, si sa il nero snellisce e sopratutto sta bene a tutti.

Lancio un ultima occhiata a Ric che ricomincia a guidare, peccato per lui che lo conosco così bene, perché si vede da un miglio che è nervoso.

Lo capisco, tiene al suo lavoro come io tengo alla mia amata chitarra che fino all'ultimo mi ha pregato di rimanere a casa,ma putroppo dovevo proprio uscire.

le promesse agli amici si mantengono sempre.

- andrò bene fidati, approposito di chi è questo concerto?-

dico rendendomi conto di non averglielo mai chiesto.

- Di un duo si chiamano gli psicologi, dovrei avere un loro cd, guarda nel cofanetto davanti a te.-

arriccio le labbra sentendo il nome, strano ma interessante.

mi sporgo per aprire il cofanetto e dentro trovo il CD.
lo estraggo dalla scatola e lo faccio partire.

In meno di pochi secondi già muovo la testa a tempo, sono canzoni molto belle, alcune più ritmate altre un po' meno, però con la musica sono bravi.

- oh non ti ci abituare, sei qua solo perché quel cretino di Matteo non ha avvisato il mio capo che non poteva esserci oggi, così abbiamo dovuto trovare un ripiego e l'unica che ha risposto al giro di chiamate sei tu.-

sunflowers//arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora