me o Arianna?

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Doveva arrivare questo momento.

questo è il pensiero che formulo e riformulo in testa mentre aspetto che chiara arrivi a casa.

Erano passati tre giorni da quando era arrivata a Roma per la sua solita settimana con me prima del mio compleanno.

Ognuna aveva fatto finta di niente ma sapevamo entrambe che c'era qualcosa che non andava.

Dovevamo dirci delle cose, e lo dovevamo fare al più presto.

Così avevo deciso di affrontarla usando la scusa di uscire insieme.

ed ora sono qua nel divano di casa con l'ansia che mi sta mangiando viva, non so cosa dirle, non so cosa ci diremo, ma so per certo che oggi dobbiamo mettere un punto.

Ci sono cose che lei non mi dice e io sono  piuttosto sicura siano importanti, devo saperle.

Arianna e seduta accanto a me con la schiena completamente appoggiata al divano mentre finge di stare al telefono.

Dico finge perché la noto intenta a mandarmi delle occhiate, sa quanto sia ansiosa su questa cosa, le ho raccontato tutto e lei ovviamente mi ha consigliato di parlarle in prima possibile.

- se muovi ancora quella gamba te la rompi-

Parla lei interrompendo i miei pensieri.

La guardo confusa per poi accorgermi della traiettoria del suo sguardo che va alla mia gamba sinistra che batte a ritmo costante sul pavimento.

Sto per risponderle ma il citofono mi distrae facendomi perdere un battito.
È arrivata.

Mi alzo come una molla andando subito verso la porta.

Prima di aprirla lancio un ultima occhiata a Arianna che mi sorride leggermente.

Posso farcela, sarà solo una normale chiaccherata, andrà tutto bene.

Esco da casa chiudendomi la porta alle spalle.

- ciao-

dico forse con tono troppo nervoso ma lei sembra non darci conto e mi abbraccia come sempre.

- Babolinaaa allora dove mi porti oggi?-

dice mentre mi lascia e così ci incamminiamo per la strada.
La guardo di traverso per pochi secondi, sembra tranquilla.

- non pensare chissà cosa, facciamo semplicemente aperitivo da Lucio-

Chiara si ferma all'improvviso come colta un po' alla sprovvista ma si riprende velocemente e annuendo inizia a saltellare. La raggiungo cercando di abbozzare un sorriso mentre ci incamminiamo verso la metro.






- quel vecchietto era un pervertito-
esordisce Chiara mentre con un ultimo sguardo indagatore si lascia la porta della metro alle spalle.

La seguo a ruota sorridendo leggermente.

- ma se non stava facendo niente -
affermo cercando di starle al passo. Quando è nervosa tende a camminare velocemente.

- si certo come no! ma non lo hai visto? mi stava guardando le tette usando gli occhiali da sole come arma per non farsi vedere-

Mi punta il dito lei per poi continuare a camminare, trattengo uno sbuffo divertito.

- Stava dormendo Chiara! poverino ha semplicemente messo la testa male e sembrava ti guardasse ma non lo stava facendo-

cerco di non riderle in faccia ma mi risulta impossibile per la faccia che fa.

- io non l'ho sentito russare-

sunflowers//arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora