Capitolo 2

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Hermione si svegliò al suono di un pianto.

I suoi occhi si aprirono di scatto e fu come se il suo cuore si fosse risvegliato, agitandosi ferocemente nel suo petto. I suoi polmoni si aggrapparono all'aria viziata, assaporando la paura sul retro della lingua.

C'erano corpi intorno a lei. Rumori di pianto e di rantoli. Una luce calda evitava che la stanza fosse completamente buia. Sotto di lei c'era un pavimento di marmo freddo che le sembrava quasi di riconoscere.

"Hermione!"

Alzò lo sguardo. La stanza si mosse. E si rese conto che i corpi intorno a lei non erano senz'anima. L'intera stanza - cinquanta persone - cominciò a spostarsi verso di lei. Le si strinsero i polmoni e si schiacciò al muro contro cui si era svegliata.

"Hermione", disse una voce familiare. Si voltò e Ginny era lì, a scavalcare le persone, ad afferrarle le spalle, a stringerla al petto e a dirle: "Sei sveglia".

Hermione guardò oltre i suoi riccioli rossi. La stanza era piena di volti familiari. Riuscì a scorgere Luna e Parvati. I corpi che erano avvicinati a lei erano dei suoi amici, desiderosi di abbracciarla, non di attaccarla.

Ginny si tirò indietro, con le mani sul viso di Hermione. "Dov'eri andata? Dove sei stata catturata?"

Catturata. Si riduceva a quella parola. Hermione aprì le labbra, facendo spaccare la pelle, e tossì per la sensazione di carta vetrata che provava in gola.

"Acqua!" Ginny chiamò. Quattro o cinque ragazze si affannarono. "Hai fame?" Chiese Ginny.

Hermione si accigliò. Cibo? Acqua?

Un bicchiere d'acqua di carta le fu avvicinato a forza alle labbra. Hermione sorseggiò e alzò lo sguardo per ringraziare chi era accanto a lei. Era Cho Chang.

Erano tutti vivi. Si erano arresi? Dov'erano Ron e Neville? Sbatté le palpebre.

Solo ragazze. Ragazze giovani. Guardò i loro volti. Quando i suoi occhi si posarono su Luna, la ragazza bionda sorrise dolcemente e disse: "Ci tengono separati".

"Separati e incolumi?". Hermione rantolò. Un piatto di frutta passò sopra le teste e si materializzò davanti al suo viso. "E sfamati?"

"Non è avvelenata. L'abbiamo mangiata tutti", precisò Ginny. Hermione si limitò a sorseggiare la sua acqua.

"Da quanto tempo siamo qui?" chiese.

"Quattro giorni", dissero in coro diverse voci.

"Sei arrivati ieri."

Hermione guardò di scatto Ginny. Si scrutò. Nessuna ferita. Ma c'era qualcosa sul suo braccio.

C. Yaxley. Una specie di tatuaggio. Magico. Era la sua firma.

Sentì il sangue defluirle dalla testa.

"Ecco chi ti ha catturato". Parvati ammiccò al tatuaggio. Gli occhi di Hermione scesero sul braccio di Parvati e videro W. Macnair.

Deglutì. "È lui che ci controlla, adesso?"

Ginny strinse le labbra e alcune ragazze distolsero lo sguardo. "Non ne siamo sicure", disse Ginny. "Non ci hanno detto molto, ci hanno solo fatto mangiare e hanno continuato a portare delle ragazze." Fece un respiro profondo. "È possibile che..."

"Ve l'ho già detto a voi stupide babbee", disse una voce acida dall'angolo. Hermione allungò il collo e trovò l'unico corpo che non si era avvicinato per accoglierla al suo risveglio. Appoggiata contro la parete ad angolo, con le ginocchia appoggiate al petto in modo indolente, senza nemmeno un capello fuori posto.

The Auction | Rights & Wrongs Saga [3] | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora