Capitolo 35

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Attenzione: nel capitolo sono presenti scene di violenza e horror


La Passaporta li fece girare come una trottola, schiacciandoli sempre di più prima di scaraventarli a terra. Hermione inciampò sulle ginocchia e, quando i suoi occhi si rimisero a fuoco, si ritrovò la mano di Draco protesa verso di lei. La prese e lasciò che lui la aiutasse a rimettersi in piedi.

L'aria era frizzante e le faceva venire i brividi lungo le gambe nude. Hermione si strofinò le braccia e si guardò intorno. Erano ai margini di una piccola città, le strade erano di ciottoli, gli edifici piccoli e ordinati. Alla loro destra erano parcheggiate alcune auto Babbane e, in fondo alla strada, le luci di un pub erano accese. L'insegna era scritta in cirillico.

Hermione trasse un respiro affannoso. Ce l'avevano fatta. La Passaporta Internazionale aveva funzionato.

Draco le si avvicinò e lei si girò verso di lui proprio mentre le porgeva la mano.

«Pronta?», le chiese.

Lei abbassò lo sguardo e poi lo alzò di nuovo verso di lui. La sua espressione era ferma, ma i suoi occhi erano stanchi, come se fosse passata una vita dal momento in cui aveva guardato il corpo di sua zia.

Si sentì la gola secca e si leccò le labbra. «E tu? Possiamo prenderci un momento...»

«Sono pronto», disse lui, poi le prese il braccio e li condusse via Smaterializzandoli.

Il mondo le rimbombò addosso con una scossa. Draco la strinse forte a sé mentre lei si stabilizzava, visto che il terreno sotto i loro piedi era accidentato. Sbatté le palpebre per schiarirsi la vista e si accorse che si trovavano nello stesso punto in cui Lucius e il Signore Oscuro erano comparsi nella memoria di Lucius.

Hermione sollevò il braccio e alzò il collo per osservare l'enorme catena montuosa che li circondava. Le montagne erano avvolte nella nebbia, i loro profili scoscesi erano appena visibili attraverso il viola e il grigio. Ma davanti a lei si ergeva la stessa cima che aveva visto nel ricordo di Lucius. Lo stesso che aveva visto in un libro di geografia rumena una settimana prima, e che le aveva quasi fatto rovesciare il caffè per l'eccitazione.

«Avevamo ragione», disse senza fiato. «Il nascondiglio è nel Picco Moldoveanu...»

«Noi? Tu hai fatto le ricerche, Granger.» Draco le lanciò un'occhiata, poi si voltò e cominciò a camminare. Dopo qualche istante, Hermione lo seguì lungo il sentiero tortuoso illuminato dalla luce della luna.

Camminava un passo dietro di lui, con le dita che stringevano la bacchetta di Daphne. Aveva ancora un dolore sordo dietro le tempie, ma ogni passo sembrava allontanarlo. Sgombrò la mente, concentrandosi sulla magia e sull'adrenalina che le pulsava nelle vene.

Potevano farcela. Per Harry.

Il sentiero si fece più ripido e Hermione rischiò di perdere la presa su un dislivello. Si accigliò sulle scarpe basse e Draco si fermò ad aspettarla mentre le trasformava in stivali dalla suola spessa. Il cuoio capelluto le faceva male a causa delle spille di Pansy, così le fece sparire con un colpo di bacchetta.

Di nuovo in piedi, spinse i capelli sciolti sulle spalle e provò gli stivali. La collana le pesava sul collo, ma un incantesimo di trasfigurazione avrebbe potuto danneggiare i ciondoli che vi erano stati applicati.

Il cuore le batté più velocemente quando incontrò gli occhi di Draco. «Ricordami di nuovo cosa hai trovato negli archivi di famiglia.»

Draco sollevò un sopracciglio e li guidò. «Non c'è traccia di una tenuta in Romania. La proprietà più vicina è un cottage sui monti Balcani, a circa 80 miglia a sud del confine bulgaro. Solo due menzioni di una visita in Romania nei diari personali. Una volta nel 1940 e una volta duecento anni fa.»

The Auction | Rights & Wrongs Saga [3] | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora