•"What if I fall?" Oh my darling, but what if you fly?•

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She has the lips red as cherry wine
A poisonous kiss, she's part of the swine
My salvation won't be sacrificed
-Skin and Bones, David Kushner

-<<S-sei pr-ronta?>> balbettò Jason.
<<I-io n-no>> risposi. Mi girai verso Sophie. <<E-e tu?>> le domandai con l'iperventilazione che stava prendendo il sopravvento sul mio corpo.
<<P-per ni-iente>> rispose balbettando dalla paura, ma soprattutto dall'ansia.
<<Ma state tranquilli>> ci intimò Marta, inaspettatamente tranquilla, come faceva? Ragazzi, spiegatemi come faceva!

<<Allora ragazzi...>> si fece spazio la professoressa Brown dal sipario. <<...Siete pronti?>> ci chiese buttando un po' l'occhio dietro il sipario per vedere chi dei partecipanti fosse venuto.
<<Perfettamente>> rispose serafica Marta.
<<No!>> rispondemmo all'unisono i restanti partecipanti del gruppo.
<<Dai state tranquilli, prendete esempio da Marta>> detto questo se ne ritornò dietro il sipario per dare una mano allo staff (spoiler: i bidelli).

<<E io dovrei fare come questo robot?>> borbottai indicando Marta con l'indice della mano. <<A chi hai dato del robot?>> mi guardò come se volesse uccidermi.
<<Dobbiamo stare calmi>> si intromise Lewis. <<Chiedi troppo>> risposi quasi brusca.

Mi stavo mangiando le unghie per l'agitazione, se avessi potuto avrei mangiato anche quelle dei piedi. Ignoravo il motivo di tutta quella paura, dopotutto non era la prima volta che mi esibivo, forse era tutta quella gente che mi faceva salire quella tipica ansia allo stomaco? Non saprei. In realtà ero a conoscenza del motivo di tutto quel terrore, un motivo ben più macabro per il quale il panico mi stesse divorando le viscere. Solo che non ero in grado di ammetterlo a me stessa. 

Era il 23 di dicembre, e il Dolmag non era ancora venuto a trovarmi. Avevo passato due giorni di pura agonia e tutti credevano che fosse per la canzone. Non che quest'ultima non avesse contribuito ad accentuare il mio tormento. Il Dolmag non aveva riscattato ancora il suo patto. Avevo paura, avevo paura perché avrei accettato. Avevo paura perché James non ne sapeva niente. Avevo paura perché forse non avrei mai più rivisto i miei amici. Avevo paura perché il Dio o diavolo mi stava facendo attendere. Avevo paura e non avevo idea di come riuscire a calmarmi.

Mi chiesi come sarebbe stato morire. Non ci avevo mai riflettuto a fondo perché avevo passato tutta la mia vita ad attendere con ansia che la morte arrivasse. Una volta Cicerone scrisse quello che gli studiosi chiamano il Somnium Scipionis. Cioè un sogno in cui i suoi avi o persone rilevanti dell'antica Roma gli raccontavano nella vita dopo la morte. E questo mi ricordò un po' il primo incontro con il Dolmag. Ma quello che mi scioccò di più furono le riflessioni, e specialmente una frase, a seguito dell'evento che in realtà fanno parte del Tusculanae Disputationes, un'altra delle sue opere. 

"Morire prima del tempo è una sciagura. Quale tempo poi? Quello della natura? Ma essa certamente diede l'uso della vita come una somma di denaro in prestito senza data di riscatto. Qual è dunque il motivo per cui ti lamenti se la reclama quando vuole? A quella condizione tu l'aveva ricevuta".

E mi dissi che effettivamente non avrei dovuto avere niente di cui lamentarmi. Alla fine della faccenda io sarei morta e i miei genitori sarebbero sopravvissuti. Avevo desiderato di morire per così tanto tempo che adesso che incrociavo gli occhi della morte esitavo, o forse tremavo. 

O forse avevo solo incominciato a vivere così intensamente che l'idea di abbandonare così velocemente tutta quella vita che mi colorava la pelle era semplicemente da rifiutare.

<<Devi stare tranquilla>> mi intimò con voce dolce Marta non sapendo minimamente per cosa davvero fossi in ansia. <<La tua canzone spacca>> mi disse gentile, sorridendomi amabile. Marta che mi faceva i complimenti? Credevo che sarebbe venuto a nevicare. Non mi sarei mai aspettata che un giorno quella che mi avrebbe consolata sarebbe stata lei. Sentii il cuore alleggerirsi da quel peso. <<Ti ringrazio>> risposi ricambiando il sorriso.

Piacere, io sono la morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora