You were my life,
but life is far away from fair
-No time to die, Billie eilish-Devo ammetterlo, mi ero un po' offesa che ci fosse stata tutta quella festa, pensavo credessero di più in me. Ma decisi comunque di sorridere per averli visti felici di un mio successo.
Dopo che se ne andarono quella sorta di palo piantato a terra che camminava e Tom, il nonno mi prese da parte e mi avvisò. <<Le lezioni incominceranno in contemporanea con la scuola, si terranno sempre là, dopo le ore di lezione scolastiche. È comunque un corso di iniziativa della scuola>> mi spiegò. Io annuii e ritornai nella mia camera ritornando anche ad ignorare quelli che mi avevano sottratto ad un "futuro incerto".
Ad essere onesta non ricordo cosa feci appena ritornai nella mia stanza, ma passai per lo più tutta la giornata rinchiusa là dentro. Passammo la cena apaticamente, diciamo che non parlammo molto, voi cosa avreste detto alle persone che vi avevano abbandonato?
Ero quasi stremata dalla giornata, e nonostante avessi mille domande in testa da porgli, decisi che ci sarebbe stato un secondo momento per farlo. Non volevo che la giornata peggiorasse o che andasse a influenzare il mio sonno. Mi ritrovavo spesso ad avere degli incubi se la giornata andava storta, perciò non feci altri casini. Andai a dormire serena e mi abbandonai ad un sonno senza sogni.
Agosto passò velocemente, alternando momenti di pura noia con momenti di estrema irrequietezza. Nessuna interazione particolare con i miei nonni, e ringraziai il cielo di questo se mai ci fosse stato qualche dio ad ascoltare il mio ringraziamento. Notai che le ombre attorno a me erano sempre più strane, quasi agitate. Come se qualcosa dovesse succedere di lì a poco. Ma ogni volta che prestavo loro attenzione si acquietavano come se poggiando su di loro un semplice sguardo fossi in grado di tranquillizzarle. Non so perché ma la cosa mi rendeva nervosa. Passai quel mese ad esplorare casa, cercando disperatamente di trovare un nascondiglio segreto da qualche parte come spesso accade nei film, ma niente di niente. Avevo cercato per ore, anche grazie alla cartina che mi aveva dato Layla, e ci rimasi male non avendo trovato niente.
Tentai una di quelle notti di sgattaiolare nuovamente dentro l'osservatorio, cercando di non farmi vedere. Mi ero chinata sulla serratura con due forcine nelle mani pronta a scassinarla (all'orfanotrofio avevo imparato parecchie cose che è meglio che voi non sappiate) ma non era una serratura normale. Era a forma di rombo e da fuori non si riuscivano a cogliere i meccanismi che l'avrebbero sbloccata. Tentai comunque ma le forcine presero a surriscaldarsi e una scintilla si accese tra le pareti d'acciaio della serratura, e quest'ultima mi costrinse ad indietreggiare e anche giustamente ad imprecare. Se avessi trovato una diavola di scala avrei oltrepassato volentieri il muro ma il giardiniere pazzo che si prendeva cura dei giardini mi aveva bloccato l'accesso al magazzino da quando avevo distrutto una delle sue piante preferite con un tagliaerba (eh può capitare ragazzi). Alla fine forse non era pazzo lui, ma cambiamo argomento che forse mi metto in cattiva luce.
Quel maledetto edificio sembrava quasi non volere che entrassi, mi rifiutavo di arrendermi ma non avevo modo per valicare quelle mura. Appiccicarmi alla parete come Spiderman era escluso, nonostante non mi sarebbe dispiaciuto avere i suoi poteri in quel momento. Pensavo costantemente a come non finire a piedi all'aria per entrare ma per il resto passavo il tempo libero leggendo, ascoltando musica, alcune volte chiamavo Beatrix, imparavo qualche nuova canzone alla chitarra, e a volte mi esercitavo coi coltelli, aspettando con ansia l'arrivo della scuola. E piano piano, giorno dopo giorno, sopportando pazientemente quella bizzarra convivenza, arrivò la fatidica giornata.
La scuola stava iniziando, ed io ne avrei fatto parte, mi sentivo così eccitata, che potevo sembrare una bambina dell'asilo. Quel giorno mi svegliai alle 7:10 e non feci nessuna fatica ad alzarmi, stranamente.
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Piacere, io sono la morte
Fantasía[♦️LIBRO PRIMO DELLA TRILOGIA DEL SANGUE♦️] Avete mai conosciuto la morte, gentili amici? Forse tra le vesti spiegazzate di qualche vecchio parente o nel morbido pelo di un vostro animale domestico. Ma se state leggendo questo ne dubito, altrimenti...