•Un nuovo ricordo di paura•

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Sorry if I look a little lost
I just keep my head up in the clouds
-The Walls, Chase Atlantic

-Mi svegliai, per fortuna quella notte non rifeci lo stesso sogno. Sentivo del calore avvolgermi la pancia, non appena sollevai le palpebre notai un piccolo (diciamo non poi così piccolo) fantasma attaccato alla mia vita. Il suo calore era rilassante, sentivo come se il mio cuore stesse in pace con sé stesso. Forse finalmente avevo trovato quella tranquillità che avevo sempre voluto, anche se era uno sconosciuto che me la stava donando senza neanche accorgersene. Dormiva ancora. Lo osservai attentamente, era rilassato, le labbra schiuse, e un paio di borse sotto gli occhi. Stava abbracciando il cuscino, cercando forse il mio corpo che ormai aveva abbandonato il letto. Osservai i suoi vestiti e pensai che fossero scomodi per dormire ma immaginavo che ai morti non interessassero certe cose anche perché dubitavo avesse dei vestiti di ricambio.

"E' davvero carino quando dorme" pensai sorridendo. Aspetta un secondo, il sorriso mi morì sulle labbra, era impossibile che io avessi appena pensato una cosa di quel genere. Forse arrossii un po' a quel pensiero, che mi tolsi subito dalla testa. (Sì, va bene, ero arrossita James e con questo? Che vorresti dirmi? Che non posso dire che sei carino? È un reato adesso?)

Mi alzai dal letto, mi feci velocemente la doccia, non avrei svegliato James finché non sarei stata definitivamente pronta, un po' perché mi sembrava stanco, un po' perché avevo paura che succedesse quello che era successo ieri sera. Mi chiesi in realtà come fosse possibile che un fantasma avesse bisogno di dormire. Appena uscii dal bagno con l'accappatoio, lo trovai ancora disteso nel letto. Chissà perché dormiva così rumorosamente, durante la notte non avevo notato che russava. Gli tappai il naso, ma appena tolsi la mano lui ricominciò e sospirai esasperata ma con uno sguardo divertito.

Mi vestii e mi preparai velocemente, finché non arrivò il fatidico momento di svegliare il mio amico fantasma. Decisi che mi sarei buttata alla John Cena per svegliarlo ma qualcuno bussò alla porta prima che potessi. Era Layla con la colazione. <<Posso?>> chiese cortese.

<<Certo, entra pure>> risposi educata. Entrò nella stanza, posò il vassoio che mi apprestai ad osservare meglio: quel giorno aveva portato dei dolcetti al cioccolato. Forse mi stavo facendo viziare troppo dai soldi dei miei nonni, ma accantonai subito quel pensiero, perché non me ne sarei dovuta approfittare?

Si sedette sul letto esattamente sulla pancia di James, che probabilmente si era addormentato corporeo, svegliandolo di colpo. Mi sedetti accanto a lei, davanti alle gambe del nostro povero fantasma schiacciato in cerca d'aria. Cercai di trattenere le risate ma fallii miseramente. Layla non si accorse che James era sotto di lei, anche se si scosse un po' su sé stessa probabilmente sentendo sotto di sé una qualche presenza che chiaramente non vedeva.

<<Allora come è andato il primo giorno di scuola?>> chiese cercando di instaurare una conversazione, che ai suoi occhi avrebbe dovuto essere normale, ai miei un po' meno.
<<Bene>> biascicai cercando di trattenere le risate. Sta volta ero io che stavo annaspando in cerca d'aria, stavo morendo dalle risate. Layla si alzò lasciando di nuovo James, che ormai era diventato una sottiletta, finalmente poté respirare, buttò i suoi arti sul letto di peso.
<<Menomale>> fece lei con evidente soddisfazione negli occhi. Layla prese parte della colazione, fece per sedersi di nuovo su James che poverino urlò. <<No, no, no, fermati ti prego!>> ma venne schiacciato di nuovo inevitabilmente.

Nel frattempo nel mio corpo, il diaframma stava cedendo, non resisteva più, trattenni le risate a stento, mi dovetti asciugare subito la lacrima che mi scese cercando di non farmi notare. Tutto questo finché a James non venne in mente di diventare incorporeo e di fluttuare su di noi. Non poteva pensarci prima?

Piacere, io sono la morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora