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(🐺)

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Felix aveva aperto la porta di casa entrando insieme a Hyunjin, chiudendo poi a chiave come faceva sempre.

Il salotto era completamente buio, nessuna luce accesa, ad eccezione di quella in cucina.

Cautamente si avviarono verso la stanza dove si cucinava e si mangiava, trovando Jisung seduto insieme a Minho con vari fogli sparsi sul tavolo.

Il viola alzò la testa vedendo le due figure dei ragazzi. "Alla buon ora, dove eravate finiti voi due?" Domandò scrutandoli.
"Siamo andati a fare un giro." Cercò una scusa Felix sedendosi pure lui.
"Lix, hai gli occhi lucidi. Non hai bevuto, vero?" Chiese Jisung.
"Mh... solo tre bicchieri."

Il blu sospirò. "E meno male che sai che non reggi l'alcohol."

Felix roteò gli occhi mentre appoggiava la fronte sul tavolo, invece Hyunjin lo osservò ghignando.

Jisung prese uno dei fogli emettendo un verso frustrato. "Jis giuro che ti tiro una craniata se non stai zitto." Quasi bisbigliò il corvino, ma venne sentito comunque dal suo amico.

Hyunjin si sedette davanti al blu esaminando i fogli. "Che sono ste cose?" Chiese portando il suo sguardo sul suo collega e poi su Jisung.
"Oggi sono andato nella nostra casa per vedere se ci fossero ancora quei tizi di Gimpo." Iniziò a spiegare Minho. "Se ne erano andati via ma uno era rimasto nel nostro appartamento. L'ho torturato un po' per farlo parlare e mi ha detto che erano qui per uccidere tutti i ricconi e il sindaco di Seoul."
"Sembra divertente, perché non ci uniamo?" Scherzò il biondo facendo una leggera risata.
"Anche io avevo detto la stessa cosa, ma il loro capo vuole prendere completamente il potere della Corea del Sud, ed inizierà proprio dalla capitale." Disse Jisung.

"Questa mattina è stato trovato in un parco il cadavere di un tredicenne. Ho l'impressione che ci sia lo zampino di questa gente di Gimpo." Il blu fece vedere delle foto del corpo. Aveva fatto delle fotocopie a quelle originali per portarsele a casa.

"Come si chiama il loro capo?"
"Im Seojoon."
Hyunjin alzò un sopracciglio. "Non mi dice niente questo nome."
"A me è familiare, come il metodo con cui hanno ucciso Yoon Soobin, ovvero il ragazzino."

Felix alzò la testa dal tavolo fissando con occhi socchiusi la figura del suo amico. "Yoon Soobin, hai detto?" Ripeté il corvino pensando di aver capito male.
"Sì, ho detto Yoon Soobin."

Felix spostò lo sguardo verso Hyunjin. "L'uomo di prima, Yoon Taeyang, mi aveva detto che avevano ucciso suo figlio..."
Il biondo guardò il minore capendo benissimo dove stava andando a parare. "Felix, no, è impossibile. Ti ricordo che in Corea i cognomi si ripetono. Se gridi Park per strada nove persone su dieci si girano." Gli disse il biondo avendo, però, anche lui quella sensazione che provava il corvino.

Minho li osservò di nuovo attentamente. "Dove siete stati?" Chiese poi con voce fredda.
"Uhm... siamo andati in un night club."
Jisung ridacchiò. "In un night club? Senza di noi? Che maleducati."
"Tu eri a lavoro, e tu invece eri da quei tipi." Felix indicò prima il blu e poi il viola. "Quindi non date la colpa a me se questo qua ha deciso di chiedere soltanto al sottoscritto di aiutarlo ad ammazzare quello stronzo."
"Hey! Questo qua ha un nome!"

Il più grande tra tutti si massaggiò le tempie. "Quindi voi siete andati in un night club per ammazzare chi?"
"Yoon Taeyang, l'uomo che aveva ucciso mio cugino."
"Sì, okay, lui. E adesso pensate che Yoon Soobin sia suo figlio?"
"Non penso, è così! Mi ha raccontato che suo figlio era stato trovato morto questa mattina, e voi ci avete detto che questo Im Seojoon vuole uccidere tutti i ricchi di Seoul, e Yoon Taeyang era un riccone!"

𝐕𝐄𝐍𝐎𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora