NOEASY

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"Allora... raccontami un po' di te." Hyunjin si sedette sulla sedia del tavolo mentre girava il cucchiaino nella tazza.
"Mh... raccontarti un po' di me? Vediamo..." Felix si sedette davanti il biondo mentre picchiettava due dita sul tavolo.

"Non ho tanto da raccontarti, in realtà." Ammise il corvino sospirando.
"Potresti dirmi cosa facevi prima di diventare un assassino."
"Oh, beh, lavoravo in un bar. Lavoro lì tutt'ora. Poi..." Felix pensò un attimo prima di tornare a parlare. "Da quando mi sono trasferiro qui in Corea, ho sempre cambiato casa. Era molto difficile rimanere in contatto con i miei amici, così decisi di stare lontano nel farmi nuove amicizie per non restarci troppo male." Hyunjin restò abbastanza sorpreso nel scoprire ciò.

Bevve un sorso della sua bevanda. "Io invece, più o meno, ho sempre vissuto nella criminalità. Mia madre era gelosa, forse anche troppo, e ogni volta che qualcuno ci provava con mio padre lei impazziva totalmente. Sai quanti fiori piantò nel giardino di casa?" Il ragazzo scosse la testa. Hyunjin sorrise. "Troppi per essere contati. Uccise così tante persone per colpa della sua gelosia... fu lei ad insegnarmi ogni singolo trucco, così iniziai la mia carriera da criminale a soli sedici anni." Disse. "Per il resto, non ho mai lavorato come un normale cittadino."

Felix annuì. "Io non ricordo quando sono entrato in... questo mondo. Inizialmente ascoltavo podcast su vari casi solo per pura curiosità, ma dopo..." Si fermò non riuscendo a finire la frase. Strinse i pugni prendendo un grosso respiro. Il biondo lo osservava attentamente aspettando con calma che andasse avanti.

"... Ma dopo sono stato rapito da un uomo di qualche anno più grande di me. Forse ci passavamo tre anni." Cercò di ricordare.
Hyunjin alzò un sopracciglio. "Passavamo?" Ripeté confuso.
"Ah, sì, è morto." Rispose tranquillo incrociando le braccia. "L'ho ucciso io dopo qualche mese di tortura e stupri."

Hyunjin si irrigì nell'ascoltare la voce calma del corvino mentre pronunciava quelle forti parole. Il biondo amava torturare le persone fino ad ucciderle, amava le loro urla di dolore e le loro suppliche, amava vedere la gente soffrire per mano sua. Ma lo stupro? Lo stupro lo odiava a morte. Detestava sentire le grida di quelle povere ragazze e di quei poveri ragazzi che venivano toccati e spogliati senza il loro consenso. Dovrebbe -- secondo lui -- esistere solo il sesso e l'amore, non lo stupro.

"Come hai conosciuto Minho hyung?" Domandò Felix guardando negli occhi il biondo.
"Sai l'edificio dove abitavamo io e lui prima che quelli ci sfrattassero casa?" Il corvino annuì. "Ecco, io vivevo là già da tempo. Un giorno, mentre stavo salendo le scale per raggiungere il mio appartamento, sentì i passi di qualcuno raggiungermi. Mi girai e vidi Lee Minho in persona." Spiegò brevemente.

"Tu invece? Come hai conosciuto Jisung?"
"Ci siamo incontrati all'acquapark. Io stavo andando a fare lo scivolo con i gommoni, ma dovevo andarci per forza insieme a qualcuno, così mentre facevo la fila lo vidi e gli chiesi se voleva fare lo scivolo con me." Raccontò con un sorriso sulle labbra. "Sulla questione omicidi... Jisung al tempo non era ancora entrato all'accademia di polizia, quindi per ora uccideva e basta. Io non sapevo ancora di questa cosa, e nemmeno lui sapeva di me. Non l'abbiamo mai scoperto da soli, semplicemente ne avevamo il sospetto entrambi, così ne parlammo."

Hyunjin finì di bere ascoltando attentamente Felix. La porta di casa venne aperta improvvisamente facendo girare la testa al corvino.

Erano, ovviamente, Jisung e Minho che si stavano togliendo le scarpe. 

Felix sorrise a trentadue denti. "Hey Jis! Hey hyung! Come è andata?" Chiese intanto che si alzava e prendeva dalle mani la tazza da cui aveva bevuto il biondo, poggiandola nel lavandino.
Minho non disse niente e andò direttamente al piano di sopra iniziando a sbottonarsi i primi bottoni della camicia.

𝐕𝐄𝐍𝐎𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora