I am YOU

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Il giovane impugnava tra le dita sottili una vanga in legno completamente sporca di rosso rubino così come i suoi abiti. In volto portava la sua solita maschera bianca che indossava per nascondere la sua identità alla gente la quale era a conoscenza solo del suo nome.

Hwang Hyunjin.

Il biondo guardò in modo riluttante il lavoro che aveva appena svolto tutto da solo in quel vicolo buio. Aveva appena ucciso uno studente universitario che, tempo addietro, lo aveva importunato minacciandolo addirittura di morte. Peccato che quello morto, ora, fosse proprio lui.

Hyunjin lanciò la vanga non volendola più rivedere e si tolse i guanti in lattice che aveva indossato per non lasciare impronte. Non avrebbe mai spostato quell'orrendo cadavere ma l'avrebbe fatto qualcun altro e quel qualcuno sarebbe stata la polizia.

Con ancora la maschera addosso e la maglia sottile sporca di chiazze rosse che avrebbe gettato essendo anche vecchia e brutta si allontanò dal corpo oramai inerme diretto verso la strada di casa. Casa di Jisung e Felix, a dire la verità. Dopo tutto quello che era successo non sapeva più niente dell'edificio malandato in cui viveva prima insieme a Minho. Forse avrebbe dovuto dargli qualche occhiata prima o poi, anche per vedere se quelli là se ne fossero andati finalmente via.

Alzò la testa al cielo ammirando come l'oscurità circondasse l'intera Seoul da lassù decorato da quei piccoli puntini gialli. Era così bello, a detta sua, fermarsi e osservare la bellezza del cielo notturno, a Hyunjin calmava parecchio compiere tale gesto. Però qualcosa di insolito catturò l'attenzione del biondo che fino a quel momento si stava facendo i fatti suoi. Qualcosa di leggermente più chiaro, sul grigio, volava in alto nel cielo nero. Era per caso fumo?

Volendo sapere da dove provenisse aumentò il passo finché non si trovò a pochi metri dalla centrale di polizia, anzi, la vecchia centrale di polizia. Adesso non c'era quasi più traccia di quella.

L'edificio era mezzo crollato, vide i pompieri spegnere le ultime fiamme mentre l'ambulanza soccorreva i feriti. Notò pure la quantità di sbirri che si trovavano lì a quell'ora della notte, sicuro c'erano minimo il novantacinque percento di tutte le squadre. D'improvviso comparve l'immagine di Jisung nella sua testa. Alla fine quel ragazzo era anche un poliziotto, quindi sicuramente si trovava in mezzo ad uno di quelli davanti alla centrale mezza distrutta.

Cavolo, ma chi era stato a fare una cosa del genere? Sperava non c'entrasse nulla con la faccenda in cui si era cacciato insieme agli altri tre. Lo sperava assai.

Udì a qualche passo da lui dei lamenti maschili provenire da un vicolo cieco. Quei gemiti di dolore sussurravano varie parolacce in inglese, tra cui i famosissimi fuck e shit.

A passo felpato Hyunjin si avvicinò al vicolo scrutando un ragazzo seduto per terra con la schiena poggiata contro il muro, una maschera nera accanto a lui ed i fili scuri buttati per aria. Per colpa del buio gli era quasi impossibile vederlo in faccia, ma era sicuro al cento per cento che quel ragazzo stesse premendo con entrambi i palmi delle sue mani il fianco destro. Era ferito.

Hyunjin avanzò verso quel ragazzo ed ora che lo guardava per bene gli sorse il dubbio di averlo già visto in giro. Beh, certo che lo avesse già visto in giro, quello era Felix.

"Principessa? Che ci fai qui?" Hyunjin si inginocchiò a terra affianco a Felix che fino a quel momento non si era minimamente accorto della presenza del più alto. Il corvino alzò lo sguardo dolorante verso Hyunjin notandolo con quella sua solita e famosa maschera bianca.

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