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Passano otto mesi

Qualcuno suona la citofono, erano le sette del mattino.

M: Yelena vai tu!

Silenzio...

M: Yelena ti prego!

Silenzio tombale...

M: Yelena!

Nulla... Mi alzo e vado in camera sua, non c'era, faccio mente locale e mi ricordo che ieri pomeriggio mi aveva avvertito che sarebbe andata in missione quella notte. Senti di nuovo il citofono, dallo spioncino vedo che è un ragazzo delle consegne. 

M: Salve

X: Firmi questo...

M: oh si certo...

X: Ottimo, ecco a lei

M: Grazie?

Mi chiusi la porta alle spalle, era davvero pesante, sull'etichetta c'era il mio nome. Presi un taglierino e lo aprii, c'era della carta velina nera con sopra un foglietto. 

Cara Millie

Spero che ti piaccia, la tua tuta ormai è vecchia, l'ho fatta fare apposta per te, l'ho personalizzata con la tua vocina nella testa, che mi diceva come fare, si lo so sono il migliore amico che potessi desiderare. Steve mi ha parlato del fatto di tornare alla torre, dovresti accettare, sei un talento unico, fattelo dire da uno che hai cercato di uccidere la prima volta che lo hai visto, spero che questa ti aiuti a prendere una decisione, mi manchi...

Tuo Bucky

Tuo Bucky

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M: Wow

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M: Wow

M: Messaggio forte e chiaro Bucky

Me la provai subito, era perfetta, con la maschera riuscivo a respirare benissimo. La porta del bagno si aprì, c'era Yelena che si strofinava gli occhi, quando mi vide caccio un urlo. 

M: Ma chi ti urli?

M: Sono io deficente

Y: Gesù santo...

You don't own meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora