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Passano otto mesi

Le giornate passarono in tranquillità, mi cercai un lavoro che potevo svolgere da casa, tranquillamente stesa sul divano con la mia pancia che cresceva, e Yelena che si preoccupava per me. Alle visite ginecologiche mi accompagnava sempre Yelena, mi teneva la mano mentre facevamo l'ecografia, mi regalava sempre un gelato dopo come i bambini quando si comportano bene ad una visita, mi viziava sempre. 

Dott: Vuoi sapere il sesso

Mi chiese la dottoressa, mentre mi spalmava il gel sulla pancia.

Y: Che dici Millie?

Volevo saperlo? Si... No... Si? 

M: Si... 

Dissi girandosi verso la dottoressa, per guardare lo schermo. Vedemmo tutto nero e bianco, sgranato. Strizzai anche gli occhi, cercando di capire qualcosa. 

Dott:Si, come pensavo è una femmina

I miei occhi saltarono fuori dalle orbite, Yelena si avvicinò, nel mio cervello cervellino sentivo i miei neuroni a lavoro, per elaborare la mia vita con una piccola me. 

Y:Millie?

 Yelena passo la mano davanti la faccia per sbloccarmi, sbattei varie volte le palpebre per tornare alla realtà. 

M:Scusatemi... Wow non so letteralmente cosa dire

Nei giorni seguenti riuscii ad elaborare questa cosa, ero felice, sarebbe stato più facile con una bambina, una piccola me, ma solo ora ad un mese di distanza dal parto il mio cervellino mi ricordò che non c'erano solo i miei geni ma anche di Tony, questo è un problema, giusto?

O forse no, una bimba testarda il doppio, una bimba con problemi di rabbia, con probabilmente per i discorsi di Tony bipolarità, un piccolo diavoletto. Ma lei non vivrà con lui, verrà educata da me e dalle sue zia, le insegnerò ad essere gentile con gli altri, a trattenere la rabbia, un diavolo travestito da angelo. 

Y:A cosa pensi Millie?

Mi chiese Yelena, che era sdraiata vicino a me sul divano, a mangiare patatine. 

M:Nulla... 

Liberai la mente la mente, e ritornai a guardare la TV. 

Giorno del parto

12/09/2016

Mi svegliai tranquillamente, un giorno come gli altri, feci colazione con un cornetto alla nutella e del succo di frutta. Yelena era uscita la notte per una missione, faceva anche il mio lavoro, mi sdraiai sul letto e lavorai a vari progetti. Yelena arrivò giusto in tempo per il pranzo, ordinammo il MC, mangiammo sul divano che ormai era diventato il nostro tavolo. Il pomeriggio uscimmo e andammo a fare shopping, per la piccola, prendemmo delle tutine carinissime, delle scarpine minuscole. 

Y: Hai levato qualche nome dalla lista?

M: Si, ho scelto definitivamente

Y: Sicura? Sarà la quarta volta che lo dici, poi cambi idea

M: No, sono sicura al cento per cento di questo nome

Y: Quindi come la chiamerai?

M: Lo scoprirai solo alla nascita

Y: Mhh... Ok...

Prima di tornare a casa prendemmo un gelato, e ci sedemmo su una panchina in un parco, avevo appena finito il gelato quando sentii una fitta alla pancia. 

M: Mhh

Y: Che succede Millie?

M: Nulla solo una fitta alla pancia, è già passato

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