16 Maggio, 11:30am
Manuel si trova seduto a gambe incrociate su una sedia della cucina di Simone, mordicchia la parte posteriore di una vecchia matita.
Ha rubato una maglietta dall'armadio del minore non appena è tornato a casa, l'ha indossata e si è messo a lavoro, ché si sente di annegare nei vestiti di Simone ed è la sensazione migliore del mondo, al momento.Ha davanti a sé una mappa della città di New York e con un pennarello rosso ha cerchiato tutti i luoghi in cui pensa che si potrebbe trovare Simone, tutti i nascondigli che Marcus gli ha indicato.
Li perquisirà tutti, anche da solo, non gli importa. L'unica cosa che conta – per lui – è trovare Simone.
11:45am
L'attenzione di Simone ricade sulla porta. Si sta muovendo; sente un rumore metallico, come se qualcuno stesse armeggiando con una catena. Dopo qualche secondo tre uomini varcano la soglia. Hanno tutti il volto coperto. Riesce a vedere soltanto i capelli di uno. Gli sembrano familiari. Sono marroni, con delle striature bionde. Sente anche quel profumo, quel misto di sandalo e gelsomino di cui aveva parlato più volte Manuel.
È solo quando si avvicina che riesce a capire.
Quello è Giovanni.
E dev'essere stato proprio lui ad aggredirlo e proprio lui a rapirlo.
Un po' gli viene da ridere, perché pensa all'odio di Manuel e vorrebbe dirglielo. Vorrebbe urlarglielo – lo sai? Avevi ragione – ma non può.
Vorrebbe averlo lì con lui Manuel, avrebbe meno paura.
Uno dei tre, il più alto, inizia a parlare.
Gli spiega che l'hanno portato lì perché, in qualità di amministratore delegato, lui deve avere la possibilità di accedere a tutti i file che l'azienda gestisce, e la loro richiesta è che vengano cancellati tutti i dati riguardanti i loro traffici.
«What do you need?» domanda un altro uomo, per chiedere a Simone di cosa abbia bisogno. Allude ovviamente ad un computer, una connessione internet, qualsiasi cosa che lo aiuti a soddisfare le loro richieste.
«I can't do that, I don't have the security clearance to access those files!» urla Simone, agitandosi inutilmente, procurandosi soltanto altro dolore ai polsi.
Non sa più come dirlo che non gli è permesso accedere a quei file, che non può neppure leggerli, figuriamoci cancellarli.«Bullshit!» urla di rimando quell'uomo, colpendolo con la pistola alla testa, provocandogli una ferita.
"Stronzate". Perché stronzate?
Simone è perplesso ed inizia ad avere seriamente paura ora, soprattutto quando una goccia di sangue gli scorre dalla fronte al petto.
Poi l'uomo si rivolge a Giovanni. «Andrea, you! You told us he could» sbraita, e solo allora lui capisce.
Giovanni in realtà è Andrea Smith. E a quanto sembra, aveva detto agli uomini di Rico che lui avrebbe potuto accedere ai documenti.
Ha lavorato per mesi con il più fidato collaboratore di mister Rico, non riesce a crederci.
«Non posso, e tu lo sai» dice allora, velenoso, rivolgendosi ad Andrea.
Quando i loro occhi si incontrano, vi ci legge sentimenti contrastanti. Quel viscido verme sembra quasi dispiaciuto, ma qualsiasi parvenza di rimorso svanisce qualche secondo dopo, quando «he's lying!» grida.
Ha il coraggio di dire che sta mentendo, probabilmente per evitare che qualsiasi trattamento spetti a Simone venga riservato a lui.
E Simone nemmeno lo vede il pugno che l'uomo più alto tra i tre gli sferra, ma lo sente, dritto sui denti. Sente del sapore metallico sulla lingua, probabilmente sangue, ed un forte dolore alla guancia.

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Fiksi PenggemarAU ― Simone è il giovane CEO di una multinazionale di New York, inizia a ricevere delle minacce dopo aver iniziato a collaborare con l'NSA. Manuel è un ex agente federale che cerca lavoro come bodyguard.