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MITSURI'S POV

Mi svegliai grazie a dei delicati baci sulla testa, sentivo sotto di me una persona e il profumo di Igurou-san riempiva la stanza...

Di iguro-san?!

Alzai di scatto la testa, mettendo le mani ai lati del suo busto, così da potermi sollevare e guardarlo meglio.

Ero sul mio divano, sdraiata sopra Igurou.

Non ci volevo credere. Il mio viso era tale ad un pomodoro, le mie sopracciglia erano alzate per la sorpresa e le labbra schiuse.

Sentì una risata, la bellissima risata di Igurou. «Buongiorno, bellissima.» mi disse sorridente.

La mia faccia iniziò ufficialmente ad andare a fuoco. «B-Buongiorno...» risposi.

Ridacchiò. «Dormito bene?»

Guardai sotto di me, il suo petto ancora fasciato dalla camicia e il gilet sul bracciolo del divano. «Ehm... s-sì, tu?» gli risposi, confusa ed imbarazzata, tornando a guardarlo. Lui non mi tolse un attimo gli occhi di dosso.

«Pure io, grazie.»

Lo guardai attentamente, la sua mascherina era a terra, le sue labbra erano rossastre e leggermente gonfie, quella cicatrice gli dava un so che di attraente. Per non parlare con quale sorriso di guardava. Mi innamoravo ogni secondo sempre di più.

Si scompisciò ancora di più i capelli spettinati passandoci la mano. «Ricordi qualcosa? Di ieri sera, di stanotte?»

Eh?

«Di st-stanotte? Ee?? Siamo vestiti, cosa a-abbiamo fatto?!» domandai nel panico, completamente presa dall'imbarazzo.

Non ricordavo niente! Solo di quello stupido gioco dove ci ha trascinato Uzui!

Igurou scoppiò in una fragorosa risata. Non riusciva davvero a trattenersi e fermarsi un attimo, io ero rimasta senza parole a guardarlo con le sopracciglia alzate e un'espressione sorpresa in volte. Quando si calmò mi regalò una un veloce bacio a stampo. «Tranquilla, non è successo niente. Volevo solo vedere la tua reazione.»

Che infame!

«Raccontami tutto! Tutto quanto di ieri sera!» gli dissi mettendo le mani sul suo petto avvicinandomi al suo viso, curiosissima.

«Sissignora.»

Entrambi ci mettemmo a ridere.

Ci sistemammo sul divano, sedendoci. Mi misi su di lui, a cavalcioni, mentre mi teneva dalla vita ed io tenevo appoggiate le mie mani sulle sue spalle. Giocavo con i suoi lunghi capelli neri.

-

«E poi siamo venuti qui.»

«Poi? Cosa è successo?» lo incitai a continuare il racconto, ancora curiosa di sapere.

«Pff!» si mise a ridere, le sue guance diventarono più rosee. «Siamo entrati, abbiamo bevuto un po' d'acqua, ci siamo sdraiati sul divano...» si avvicinò al mio viso, arrivando ad un soffio dalle mie labbra, nei suoi occhi socchiusi vedevo della malizia. «E abbiamo iniziato qualcosa che magari potremmo finire adesso...»

Mi baciò. Un bacio lento e dolce, le nostre labbra si muovevano automaticamente l'una contro l'altra, sentivo il calore delle sue mani salire lungo la mia schiena, provocandomi una serie di brividi su essa. Quando ci staccammo, gli diedi una manata sulla spalla, facendolo tornare con la schiena contro il divano. Ero tutta rossa. «Igurou!» lui ridacchiò.

«Poi ci siamo addormentati, giusto?» domandai, lui annuì senza levarsi quel sorriso dal volto.

Mentre ci guardavamo negli occhi, iniziai a ricordare ogni cosa di quella sera. Le mani di Igurou mi distrassero, stavano lentamente scendendo sul mio fondo schiena e sul suo volto si formò un sorrisetto provocatorio. «Allora? Non terminiamo?» domandò con tono di voce basso, che solo sentirlo parlare mi faceva venir voglia di baciarlo per ore intere.

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