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Spensi il telefono e citofonai.

«Mitsuri?» chiese Shinobu dall'altra parte del citofono. «Sii!»

Dopo di che Shinobu aprì il portone del palazzo. Il suo appartamento era al secondo piano così mi diressi verso l'ascensore dove al suo interno c'era uno specchio. Dopo aver schiacciato il pulsante con su scritto due, mi avvicinai allo specchio e mi sciolsi le tre trecce che avevo da stamattina.

Nel mentre l'ascensore era arrivato, così dopo essermi messa i tre elastici trasparenti al polso uscì dal l'ascensore. Mentre uscivo guardai il portone dell'appartamento di Shinobu e notai che c'era Shinobu-chan che mi aspettava con qualcosa di nero in mano.

«Shinobu-chaaaan!» dissi avvicinando velocemente a lei, ma nemmeno il tempo di fare un passo che mi lancio quel tessuto in faccia.

«Che delicatezza.» risposi guardando cosa mi aveva lanciato, erano dei guanti neri. I suoi guanti, che aveva tolto. «Non li metti?»

«No, ho caldo. Entra che Tomioka sarà qui fra una decina di minuti.» spiegò rientrando in casa.

«Potevi evitare di lanciarmeli in faccia però.» dissi raggiungendola dentro.

«No.» rispose sorridendo, anche se non potevo vederlo perchè mi stava dando le spalle. Le feci la linguaccia.

Seguii Shinobu nella sua stanza, una piccola stanza con le pareti lilla, una grande finestra con tende di un viola trasparente, un letto bianco con le coperte color violet con due cuscini bianchi uno sopra l'altro, affianco ad esso c'era un'armadio bianco con le maniglie color iris, vicino quest'ultimo invece una cassettiera color viola lilac, sembrava rosa. Sopra la cassettiera c'erano due foto incorniciate, quella a sinistra era una foto di lei, Kanae e Kanao da piccole; la seconda, a destra, era una nostra foto.. Sotto la finestra c'era una mini libreria dove Shinobu collezionava libri sulle farfalle e disegni vari, anche album di Kanao, tutte le lettere che gli mandava quel ragazzo, c'erano anche cianfrusaglie varie. Essa era magenta, che non centrava molto con tutto il viola che c'era, però era carino. Poi, difronte alla cassettiera, dall'altra parte della stanza, c'era una scrivania bianca con sopra un pc, dei quaderni, un porta matite e dei manga che le avevo regalato io, davanti alla scrivania c'era una sedia, una classica sedia, tipo quella del tavolo di Obanai. A fianco alla scrivania c'era un enorme peluche a forma di orsacchiotto (🧸) ovviamente regalato da quel misterioso ragazzo con cui si ""sentiva"" Shinobu. Vicino al peluche, una libreria con sopra, appesa al muro, una piccola TV. La libreria era color bianco ghiaccio piena di libri di qualsiasi tipo, anche delle bibite. La libreria era alta quanto Shinobu stessa.

Sul pavimento c'era un tappeto viola a forma di farfalla, era piccolino e posizionato in mezzo alla sedia della scrivania e alla libreria magenta.

Shinobu stava cercando nella sua scatola dei gioielli qualcosa, così mi avvicinai al letto dove era messa per aiutarla.

«Volevi metterli?— le chiesi sedendomi vicini a lei, sul letto, quando tirò fuori degli orecchini a forma di farfalla, con dei diamantini viola. Ricordo che quei orecchini li aveva doppi, dato che una volta li aveva persi e ricomprati, ritrovandoli un mese dopo dietro uno dei tanti libri che ha in camera.

«Sì, perchè non li mettiamo insieme?» mi chiese passandomene un paio, io accettai volentieri.

«D'accordo.»

Chiuse la scatola e la riposò nell'armadio, in quei pochi minuti parlammo del più e del meno per la festa. Tipo dov'era, quando chiudeva il locale eccetera.

D'un tratto, sentimmo il citofono suonare.

«Sarà arrivato Tomioka.» dissi andando a rispondere al citofono.

«Tomioka-san?» chiesi e una voce rispose dall'altra parte, fuori casa di Shinobu.

«Sì, cioè no. Sono Tanjirou.»

«Hahah okay, okay. Stiamo arrivando.» gli risposi per poi andare a chiamare Shinobu.

Appena entrai nella stanza Shinobu mi lanciò qualcosa: «Prendi.»

«Oggi non stai bene comunque.» dissi mettendomi la borsa che mi aveva lanciato istanti fa, a quanto pare questa sera toccava a me tenere i cellulari, portafogli e chiavi di casa.

«Ringrazia che non te lo lanciata in faccia.»
disse per poi andare ad aprire la porta dell'appartamento.

«Hai spento le luci?» mi chiese appena la raggiunsi.

«No, ops.» dissi correndo a spegnerle mentre lei andò a chiamare l'ascensore schiacciando un pulsante. Dopo aver spento le luci uscì di casa dove Shinobu-chan aveva lasciato le chiavi attaccate alla porta.

«Chiudila sennò mi entrano in casa le
persone.» disse entrando nell'ascensore.

«Sissignora Shinobu-sama.» risposi chiudendo il portone a chiave, scoppiammo a ridere subito dopo. Mi misi le chiavi nella borsa bianca e scendemmo dagli altri.

«Che lentezza, signore.» disse Tomioka appena entrammo in macchina.

«Ma sta' zitto.» gli rispose Shinobu mentre io ridevo insieme a Nezuko e Tanjiro.

Shinobu ed io eravamo salire dietro dove c'era anche Nezuko mentre Tanjirou era davanti insieme a Tomioka che era al volante.

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