Capitolo 17.

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Severus si svegliò relativamente presto, e per questo fu contento. Dormiva ancora profondamente, quindi lui camminava leggermente per non svegliarla. Fece rapidamente le sue abluzioni e si cambiò, ma nel frattempo riuscì comunque a fermarsi per qualche secondo e ad ammirare la sua forma addormentata, una delle sue splendide gambe sempre agganciata alle coperte. Doveva controllarsi per non perdere se stesso e il tempo che aveva guadagnato svegliandosi presto mentre la guardava.

Lasciò la stanza in silenzio e si diresse al piano di sotto per trovare Jane che preparava la colazione da sola. Charles stava parlando al telefono fuori, nel patio che portava al cortile.

“Buongiorno Severus,” disse Jane sorridendo. "Dormito bene?"

"Si Molto."

"E dov'è la nostra festeggiata?"

“Dorme ancora. Non volevo svegliarla. Speravo di... sgattaiolare fuori per prendere il suo regalo prima di lei.

"Oh si!" Il viso di Jane si illuminò per l'eccitazione. “Le sorprese sono divertenti! Volevo solo chiederti... Hai dei progetti con lei? Perché ho organizzato un piccolo incontro, ma non voglio rovinare nulla di ciò che hai programmato.

Severus lasciò che l'angolo delle sue labbra tendesse timidamente. "No. Io... ho pensato che sarebbe stato bello per lei passarlo con tutti e non solo con me, dal momento che non è sempre qui per il suo compleanno". Bugia. Non aveva il tipo di intimità giustificata per organizzare qualcosa solo per loro due. Il pensiero gli era passato per la mente, però. Molti pensieri che non avrebbero dovuto esserci, gli stavano attraversando la mente ultimamente. Stava lasciando che quello che doveva essere un po' di divertimento avesse la meglio su di lui.

"Oh bene! Grande! Sei un bravo ragazzo,” Jane sorrise. "Ti preparo delle uova così puoi andare allora!"

«No, no, non sarà necessario. Voglio davvero andarmene prima che si svegli. E' solo che... Per caso conosci un numero per farmi chiamare un taxi qui? O da qualche parte nel villaggio dove posso trovarne uno? Ovviamente non sarebbe andato fino in fondo dove intendeva andare in taxi, ma pensò alla preoccupazione di Hermione e alla richiesta di non ostentare la magia intorno a loro. Avrebbe preso un taxi per il villaggio, o se lei gli avesse detto che c'era un modo per prendere un taxi, avrebbe avuto una scusa per una bella passeggiata prima di materializzarsi.

"Oh, puoi prendere la macchina, non essere sciocco!"

“Non posso...” la interruppe prima che lei prendesse le chiavi “... guidare,” completò, un po' imbarazzato.

"Oh. Bene. Ebbene... non puoi...” Aveva abbassato la voce, “sai...” Schioccò le dita, “ed essere lì?” Charles era ancora al telefono, ignaro di loro.

Arricciò le labbra. "Sì. Ma mi è stato fortemente sconsigliato di farlo, o di renderlo noto. Non vorrei... angosciare Hermione, oggi di tutti i giorni.

"Sì, hai ragione", sorrise Jane. Poi guardò di nuovo Charles prima di affrontare di nuovo Severus. "Vai avanti. Sarà il nostro piccolo segreto. Per quanto riguarda Charles, sei andato a fare una piccola passeggiata nella natura. Quando tornerai, lui non sarà qui comunque. Prima di pranzo andrà un po' in vigna».

Severo sorrise. "Bene. Grazie."

"Sicuro che non vuoi almeno il caffè?"

"No grazie. Prenderò qualcosa lungo la strada". Non voleva rischiare che Hermione si svegliasse e lo trovasse ancora lì.

Hermione si svegliò e, vedendo che Severus non c'era, si fece prendere dal panico leggermente, irrazionalmente. Si era arreso? Si era alzato e l'aveva lasciata lì per sembrare una stupida davanti alla sua famiglia il giorno del suo compleanno? Lo cercò sul balcone, in bagno. Non era andato solo a riprenderle il caffè come la mattina prima perché il divano su cui dormiva era privo di lenzuola. Si è calmata solo quando ha aperto l'armadio e ha visto che i suoi vestiti erano ancora lì, così come la sua valigia accanto al mobile.

Una bella corruzione (Snamione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora