Capitolo 8.

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Hermione si svegliò la mattina dopo riposata, ma i suoi sensi le stavano tornando lentamente. Anche se si sentiva meglio dopo la notte precedente, non sapeva bene perché si stesse già svegliando. Non le sarebbe dispiaciuto dormire un po' di più. Poi ha sentito bussare piano alla sua porta e si è accorta che era andata avanti per un po'. 

“Hermione? Severus? Chiamata per la colazione!” Disse allegramente la voce di sua madre mentre bussava alla porta.

Il sangue di Hermione si gelò. E se fosse entrata e avesse visto che non dormivano insieme? Tutto sarebbe andato in pezzi, per non parlare del dolore e della delusione che l'intera storia avrebbe causato a sua madre e ai suoi nonni. Avrebbe dimostrato anche, soprattutto a suo padre, che non poteva davvero tenere un uomo o che uno si interessasse a lei.

"Severus!" Chiamò a bassa voce prima di rispondere a sua madre. "Mamma? Arriviamo subito!” Chiamò con un tono più forte. 

Severus iniziò ad agitarsi, ma non era troppo frettoloso. Il suo allarme spia si era finalmente attenuato un po', dopo alcuni anni in cui si svegliava ancora con la bacchetta in mano al minimo disturbo. Aveva imparato a non aspettarsi il pericolo in ogni momento di veglia. 

"No, ho la colazione qui per te", rispose sua madre.

La disperazione di Hermione crebbe. "Severus!" Chiamò a denti stretti, tanta urgenza nella sua voce. Si limitò a brontolare e lei gli lanciò un cuscino che lo colpì dritto in faccia. Questo lo fece alzare velocemente a sedere con rabbia.

“Sei matta, strega? Che diavolo significa questo abuso?" I suoi occhi erano socchiusi, la sua fronte corrugata.

“Mia madre è fuori,” disse ancora a bassa voce. "Va bene mamma, solo un secondo!" Disse più allegramente e più forte. "Devi metterti nel letto!" Il suo tono era di nuovo silenzioso, diretto a Severus. 

Ringhiò seccato mentre si alzava, tirando le lenzuola e il cuscino dal divano per portarli con sé. Li mise sul petto ai piedi del letto e si infilò sotto le coperte che lei aveva tirato indietro per lui, cercando di mettersi a suo agio, come se avesse dormito lì tutta la notte. Nel frattempo si era rannicchiata leggermente di nuovo su di lui, tutto con movimenti rapidi, per sembrare la coppia felice che stavano cercando di interpretare. Sentì il suo membro, duro contro il suo sedere, e lui si tirò indietro mentre lei esclamava "oh mio Dio!" allarmata. 

Corrugò di nuovo la fronte. "Cosa ti aspettavi?" Ha sputato. "È mattina."

La sua esclamazione però non era disgustata come aveva supposto. Era più stupita che allarmata, in realtà, per la durata di ciò che aveva brevemente provato. L'ha resa eccitata. Cercò di respingere quel pensiero e si schiarì la gola. "Entra, mamma."

Jane Granger aprì la porta, tenendo in equilibrio un vassoio con l'altra mano. Sorrise teneramente quando li vide entrambi vicini. Qualcosa ha pizzicato e il cuore di Severus.

“Scusa se mi intrometto in questo modo,” Jane sorrise ancora, portando il vassoio sul letto e posandolo davanti a loro, “ma i catering arriveranno e inizieranno a preparare la festa di anniversario di Nana e Pawpaw stasera, e ho pensato che forse sarebbe un po' fastidioso per voi fare colazione con loro che corrono in giro.

"Grazie, mamma."

“Penso di aver creato i tuoi preferiti. O almeno quello che mi ricordo che hai preso ieri. E un po' di uova e pancetta per tenerti a bada più a lungo.

Era tutto lì, quello che aveva mangiato il giorno prima, delle tazze da viaggio che probabilmente contenevano i cappuccini... Severus era un po' a corto di parole. Sembrava una madre molto premurosa e così gentile. Era un concetto in qualche modo estraneo per lui. Ed era gentile con lui, praticamente uno sconosciuto per lei. 

Una bella corruzione (Snamione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora