VI CAPITOLO CENA IN FAMIGLIA

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NEIDE

 

Siamo a tavola tutti quanti insieme. L'orologio a cucù segna le 7:30. Io non ho mai cenato a quell'ora. Anche se fuori è già buio, non significa che bisogna mangiare all'ora in cui servono alla mensa della Caritas.

Il cibo inoltre non è molto di mio gradimento, il caviale non mi piace per niente. Uffa... nessuno che si preoccupa dei miei gusti.

I ragazzi stanno mangiando, o quasi. Shaun non sta mangiando niente. Ha gli occhi chiusi e sta ascoltando la musica con le cuffiette.

Gli unici che mangiano sono Rhys, Steven e Asher. Guardo al posto dove è seduto Redgrave, ma è vuoto. Dove diamine è andato?

«Non hai mangiato molto, Sgualdrinella» dice una voce alle mie spalle.

Mi volto di scatto e vedo Redgrave poggiato allo schienale della mia sedia.

«Devi nutrirti in modo adeguato, o potresti diventare anemica...   Vuoi che t'imbocchi io?» mi domanda.

«Redgrave. Non è educazione alzarsi in piedi mentre si mangia» lo riprende Rhys.

«Sissignore!» dice ad alta voce, schernendo il fratello. «Continueremo più tardi, Sgualdrinella» mi dice facendomi l'occhiolino.

Redgrave si rimette al suo posto e riprende a mangiare. Davanti a me, Shaun si alza improvvisamente.

«Shaun?» Non si riesce mai a capire che cosa gli prenda. Ha gli occhi ancora chiusi. «Che rottura» borbotta. Si allontana a grandi passi dalla tavola ed esce dalla stanza.

«Che fannullone» si lamenta Rhys. Certo che a questo qui non gli va bene mai niente che fa il fratello maggiore. «Non può venire nulla di buono, da chi è cresciuto così viziato. Non fa nemmeno lo sforzo di partecipare.»

«Per oggi abbiamo finito!» esorta Steven.

«Cosa?!» balbetto. Cioè, quanto tempo siamo stati seduti a tavola, dieci minuti, un quarto d'ora al massimo? Non sarà troppo?

I ragazzi iniziano ad alzarsi tutti quanti dalle sedie, e si disperdono per la casa.

Faccio anch'io altrettanto.

«Aspetta un momento» mi dice Rhys.

«Sì?»

«Le tue maniere a tavola lasciano molto a desiderare. Uno di questi giorni, ti prenderò in disparte e ti istruirò meticolosamente.»

Ma che cavolo vuole questo da me? Non può darmi la colpa solo perché non mi piace il caviale.

«Non ce n'è bisogno. So come ci si comporta a tavola. È solo che il caviale non mi è mai piaciuto» ribatto.

«Fa lo stesso. Intesi?»

«Se ci tieni tanto...»

Esco dalla sala da pranzo e vado nella mia camera da letto. Ho bisogno di starmene un po' per conto mio. Ho un disperato bisogno di scrivere tutte le mie emozioni.

Inizio a svuotare le valigie, con tutto quello che era successo ieri, alla fine me ne sono dimenticata. Inizio a mettere i jeans e le magliette insieme abbinati. I vestiti con sotto le scarpe che ci stanno bene. Non lascio mai nulla al caso.

Dalla valigia prendo anche un quadernino e una penna nera. Mi butto sul letto ed inizio a scrivere le prime cose che mi passano per la mente.


Non ho mai avuto un diario segreto prima d'ora. Quindi non inizierò con: Caro Diario.

Allora... ieri sono arrivata in questa villa pazzesca. Vi ho trovato cinque ragazzi uno più bello dell'altro. Hanno due piccoli difetti:

1)    Si comportano da stronzi

2)   Sono vampiri che vogliono bere il mio sangue.

Comunque l'unico che mi ha assaggiata è Asher, per ora. Gli altri per fortuna non si sono ancora avvicinati. Dovrei esserne felice, invece ho paura.

Mi hanno detto chiaro e tondo che se provo a scappare sono morta. Cavolo, non ho parole.

Ho scoperto, inoltre, che sono loro i bambini con il quale giocavo quando ero piccola.

Sono tipo sei anni che non vengo più in questa casa, non me la ricordavo per niente.

Vorrei dire loro la verità, ma non so come fare.

Penso che l'unico che abbia dei sospetti sia Redgrave, il quartogenito. Ieri sera si è messo a spazzolarmi i capelli. Mi mancava qualcuno che lo facesse, all'infuori di mio padre.

È stato un momento rilassante, come se tutte le preoccupazioni fossero svanite.

Onestamente non so come devo comportarmi. Mia madre, nel suo diario, mi chiedeva di ritrovare la loro umanità, ma come faccio?

Non ho molto tempo prima del ritorno di mio padre, forse avrò dieci, quindici giorni massimo.

Per qualche strana ragione, sento che lui era contrario che io venissi a stare in questa casa. Anche se il loro padre è il cugino di mia madre alla lontana, mio padre ha le sue buone ragioni per impedire loro di vedermi.

Allora perché adesso mi ha spedito qui da loro? Non poteva semplicemente portarmi con sé a Londra?

Vorrei tanto scoprire le vere intenzioni dei miei genitori, perché adesso non credo più che la morte di mia madre sia stata un incidente... me lo sento. Qualcuno ha voluto toglierla di mezzo. Qualcuno che mi volesse dentro queste mura...

Smetto di scrivere perché non ho più riflessioni da fare. Ho scritto tutto quello che mi è passato per la mente. Devo dire che ha funzionato, mi sento più spensierata.

Mi metto a letto e spengo l'abat-jour. Ho intenzione di alzarmi presto domani mattina. Voglio allenarmi e mantenermi in forze.


My Vampire Lovers - Mia [1° Libro]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora