NEIDE
Sono seduta sulla sedia accanto alla finestra, osservo il grigiore di Londra. Così tetra, così isolata; non ricordavo fosse così. Nell'estate in cui la mamma morì, papà mi portò con se ed alloggiammo nel suo appartamento, che seppur piccolo era molto accogliente. La Londra che conosceva la me bambina non ha nulla a che fare con questo posto così tetro.
Nella mia mente si fanno largo le immagini di me ed Asher, abbracciata a lui come se non ci saremmo più visti. Allora non potevo immaginare che non lo avrei più rivisto. Quanto sarà passato? Un mese? Un anno? Ormai non lo so più, ho perso letteralmente la cognizione del tempo. Mi è difficile ricordare i volti di tutti i miei cugini, ma devo sforzarmi. Ricordare significa che loro sono reali, che mi stanno cercando.
Sento una maniglia girare. Mi giro verso la porta che ora è leggermente socchiusa, è incredibile. Mi alzo per andare a guardare meglio, mettendo la testa fuori la porta. Non c'è nessuno.
Improvvisamente sento un miagolio. Abbasso lo sguardo e vedo un micio completamente nero che sta muovendo la coda come se fosse un filo. Mi abbasso per accarezzarlo però si allontana, addentrandosi nel buio del corridoio. Lo prendo come se fosse un segno e mi precipito a seguire il gatto.
Facendo molta attenzione a non procurare il minimo rumore, scendiamo una scalinata fatta in ferro, come quelle che ci sono nella mia vecchia scuola; le usiamo solo in caso di incendio o terremoto e sono esterne. Questa, invece, è interna e ad illuminarla c'è una fioca luce che proviene da una lampadina ormai quasi esaurita.
Nello scendere le scale, noto che il gatto fa non poca fatica, perché gli scalini sono troppo alti, quindi decido di tenerlo fra le mie braccia e stranamente ci rimane senza emettere un fiato. Quando arriviamo alla fine delle scale, troviamo una porta dalla quale proviene una luce. Abbasso la maniglia in ottone e tiro la porta verso di me, venendo così abbracciata dalla luce del giorno che, anche se non c'è il sole, mi costringere a coprirmi gli occhi con una mano. L'aria che si respira è così buona, l'erba bagnata sotto ai miei piedi emana un senso di freschezza e libertà.
Il gattino mi salta dalle braccia, iniziando a correre verso la fine del prato. Mi butto all'inseguimento e scopro che conduce all'inizio di una strada, nella quale c'è una macchina nera con i fari spenti. Il gatto si ferma davanti alla macchina e aspetta che qualcuno gli apra lo sportello, probabilmente. Quando ciò accade, io sono abbastanza vicina da vedere che la persona che vi è dentro è una donna vestita completamente di nero, con un velo in pizzo che le copre il viso.
«Bravo ilmio ragazzo» esordisce, accarezzando il gatto che ha tra le braccia. Sembra voltarsi a guardarmi, perché poi dice: «Ancora non sali? Presto si accorgeranno della tua assenza e non credo che tu voglia ritornare dentro quella cella.» Salgo in macchina, pronunciando un banale «sì».
L'autista mette in moto e in breve tempo parte, lasciandosi dietro di sé quella specie di prigione.
«Sarai affamata, tesoro. Tieni, mangia qualcosa» mi dice la donna, passandomi un sacchetto trasparente con dentro dei sandwich. «Grazie» le dico, prendendo in mano il sacchetto. Inizio a mangiare e mano a mano sento che le forze mi ritornano.
Un po' titubante, tra un morso ed un altro, le domando: «Dove stiamo andando?»
«A casa mia. Lì sarai al sicuro, almeno per un po'» mi risponde. Per qualche strano motivo, sento di potermi fidare di questa donna. Anche se non mostra il suo volto, ha quel non so che di affascinante e dimostra fiducia immediata. Mi domando chi sia in realtà.
ASHER
Non avrei mai creduto che un giorno sarei finito a prendere l'aereo insieme a Drake. L'odio che ho nei suoi confronti è paragonabile a quello che provo per mio padre, il destino in cui mi ha spinto e tutte le stronzate sull'immortalità. Non lo perdonerò mai.
Secondo quello che mi ha detto Drake, Neide si trova in una periferia appena fuori Londra così l'ho convinto a prendere l'aereo e condurmi lì.
Alloggiamo in una casa di una donna che ha le stesse manie di grandezza come mio padre e che sembra disposta ad aiutarci, anche se non riesco a capirne il motivo. Sto aspettando le coordinate precise della posizione di quella società di Cacciatori di Londra, così mi precipiterò immediatamente a liberarla. Hanno fatto un grosso errore a portarla via da me, non risparmierò nessuno di loro, tanto meno il padre di Neide. Lei è mia, solo mia.
«Ti vedo un po' turbato, Asher» esordisce Drake, appoggiandosi alla vetrata che affaccia sul giardino. Io sono seduto a gambe incrociate sulla poltrona rosso porpora e quando sento i pensieri che manifesta, non posso fare a meno di sbuffare.
«Tsk, vorrei vedere te nel mio stato. Sto aspettando notizie da quella donna, è uscita senza nemmeno avvisare e dice di volermi aiutare? Ma fammi il piacere!» mi lamento.
Drake scoppia a ridere in una risata copiosa, è troppo fastidioso. «Ma tu guarda, ti sei innamorato di quell'umana?» dice, con una punta d'ironia. Mi alzo di scatto e lo vado a raggiungere per stringergli la gola.
«E se pure fosse? Non credo che siano affari tuoi, cane!» gli dico a denti stretti.
«Calma, calma.Non ti sto giudicando, dopotutto è una bella ragazza. Con i suoi capelli lunghiincanterebbe chiunque, perfino il posato Rhys che sembra non provar nulla con lasua totale impassibilità.» Non posso far a meno di dargli ragione, da quando Neideè venuta a stare da noi sono cambiate moltissime cose; io in primis. Non sono piùil ragazzino viziato ed egoista che pensa solo al sangue, da quando mi è stata sottrattadalle braccia tutto è peggiorato. Non credevo che ne fosse capace, ma quella ragazzaha riacceso una fiamma che credevo ormai spenta da anni.
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ANGIOLETTI, sono tornata con un nuovo capitolo contenti? Vi avverto che presto la storia giungerà al termine, ma ne seguirà un secondo volume. Sto ancora decidendo bene se farla finire alla cazzo oppure no... Be' detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Un abbraccio,
Zia Mars :3
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My Vampire Lovers - Mia [1° Libro]
Ma cà rồngNeide è una ragazza di sedici anni che, a causa della partenza improvvisa del padre per Londra, si è dovuta trasferire temporaneamente nella residenza dei Mogedius, suoi lontani cugini. In questa immensa e sontuosa villa fa la conoscenza dei cinque...