IX CAPITOLO SETE DI SANGUE

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Sei un sacrificio sciocco e penoso, perciò devi accogliere il dolore datoti con onore.

Se ciò che desideri è un piacere più profondo, allora cercalo ed aggrappati ad esso, se puoi.

Come ricompensa, ti taglierò ancora più profondamente con la mia frusta...


NEIDE

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è la mia mano accanto al mio viso. Non riesco bene a mettere a fuoco. Dove sono? Sotto di me c'è qualcosa di comodo, un materasso. E sono coperta da un piumone. Sono nella mia stanza, non c'è dubbio. Mi giro verso l'orologio che segna le 5:20 di mattina. Mi alzo dal letto, voglio uscire da questa casa. E in fretta anche.

Mi metto a correre per tutto il corridoio, fino a che non esco dalla porta principale.

«È aperta?!» esorto quasi incredula.

Faccio il giro della casa, fino ad arrivare in una piccola cappella. Dalla costruzione sembra molto antica.

Mi avvicino all'altare, ho bisogno di pregare.

«Dio, si tratta di un'altra prova a cui hai deciso di sottopormi?»

Alle mie spalle sento un applauso. Mi giro di scatto, Redgrave mi sorride con quel sorriso perverso. È appoggiato ad una colonna a qualche metro da me.

«Non mi disturberei a chiederlo a Dio, perché tanto non avrai alcuna risposta» esorta. «Buongiorno, Sgualdrinella.»

Lo guardo sbalordita. «Come sapevi che ero qui?» gli domando.

Redgrave si mette a ridere. «Non ti ricordi? So tutto quello che c'è da sapere sul tuo conto» mi risponde. Inizia ad avvicinarsi a me. «Perciò dovresti smetterla una buona volta di scappare.»

«Sai qualcosa su mio padre? Quando tornerà a prendermi?»

«Che importanza vuoi che abbia?»

Redgrave sale sull'altare. È proprio di fronte a me. Mi prende una spalla e con grande forza mi avvicina a se. «Sono qui per mettere a nudo chi sei veramente» mi sussurra con la sua voce da playboy.

Si avvicina al mio collo. O no, vuole di nuovo bere il mio sangue.

Cerco di liberarmi. «Smettila! Aiuto!» inizio a gridare. «Ti prego, Dio!»

Spingo Redgrave via da me, con tutta la forza che ho. Lui arretra di qualche passo. Il cappello che ha in testa cade a terra. Credo di averlo fatto incazzare.

Con mio grande stupore si mette a ridere. Chi lo capisce a questo qui! Si toglie i capelli da davanti al viso. Non posso fare a meno di notare che i suoi capelli gli arrivano quasi sopra le spalle.

«È inutile stare a pregare» esorta. «Dio non è altro che una creazione insensata di voi umani.»

«Non è vero» mi affretto a ribattere.

«Che bella cosa» dice quasi come se stesse intonando una melodia. «Credi davvero in lui?Pensi che l'aver fede ti aiuterà? Sei stupida o ingenua?» domanda retorico. «Forse entrambe le cose.»

Ma perché si risponde da solo?

«Ad ogni modo, sei così innocente...» inizia a dire. «Trovo questa tua qualità seducente, Sgualdrinella.»

Mi stringe il braccio forte. «Ahi» mi lamento. Redgrave diventa improvvisamente serio.

«Tuttavia...» riprende a parlare. «Non c'è nulla in cui credere, e devi fare ben altro che pregare per ottenere qualcosa.»

«Nonostante ciò, continuerò sempre a pregare e a credere!»

«Oggi stai dando il meglio di te, Sgualdrinella. Ora ti mostrerò il desiderio ardente che si annida dentro di te.»

Redgrave mi spinge sopra l'altare. Mi tiene stretto entrambi i polsi.

«Istruiscimi. Vuoi che inizi dall'alto? O dal basso?» mi domanda.

L'unica cosa che riesco a provare in questo momento è la repulsione.

«Non puoi fare una cosa simile in chiesa» gli dico imbruttendogli.

«Sei arrabbiata?» mi domanda canzonandomi. «Che occhi seducenti. Continua così, mi piace» sussurra con voce suadente. Cavolo è proprio un pervertito. Sembra che stia per venire da un momento all'altro. «Se vuoi puoi arrabbiarti ancora di più. Non importa quanto cerchi di resistermi, non hai speranze contro di me, dal momento che non sono umano.»

Mi toglie il fiocco e mi sbottona la camicetta fino al terzo bottone. «Sarai costretta a sottometterti e sarai in balia di me. Vedrò quei posti che ti imbarazzerebbe far vedere agli altri. E alla fine, sarai mia.»

Mi bacia il collo e scende molto lentamente sul petto. Deglutisco a fatica.

«Fermati...» gli dico con un filo di voce. Non posso permettergli di farmi tutto questo.

«Non riesco a resistere. Al solo pensiero, io...»

Redgrave non finisce la frase. Ammetto che non m'importa niente di quello che sta dicendo. È un maledetto sadico pervertito.

«Non mi sottometterò mai a te. Mai!»

Improvvisamente arrossisce e si mette a ridere come un pazzo. Vi prego, qualcuno mi spieghi qual è il suo problema.

«Che bello quando fai la coraggiosa. Non è affatto male. Mi piace» scende fino ad arrivare alle mie gambe. «Vediamo quanto resisterai in un giorno.»

Mette le mani sulla mia coscia e ci poggia la bocca. Inizia prima a baciarmi e poi ci affonda i suoi canini, però in modo dolce.

Mi lascio sfuggire un lamento.

«Ti fa male?» mi domanda, con la bocca sporca del mio sangue.

«Povera stellina. Allora te ne farò ancora di più. Ti svelerò un segreto. Sei stata offerta in sacrificio dalla tua stessa famiglia, da coloro che ami così tanto.»

«Non è vero!»

«Allora prova a dirmi chi ti ha mandata qui?»

Rimango per un momento a fissare il vuoto, a pensare. Effettivamente mio padre mi aveva detto che sarei dovuta venire ad abitare qui.

«Non può essere...» dico incredula. Sento che le lacrime stanno iniziando a scendere sulle mie guance.

«Mi piace l'espressione spaventata che hai sul viso. Ora divertiamoci di più.»

Il vampiro si avvicina sempre di più al mio collo. «Seguimi fino all'inferno» mi sussurra, prima di iniziare a bere con avidità.

Dentro di me una voce invoca pietà. Redgrave spinge i denti sempre più in profondità. Provo a muovermi, ma è impossibile. Con una mano mi tiene ferma entrambe le braccia e con l'altra mano mi stringe il collo.

D'altronde lui è così. Preferisce trattare le sue prede come se fossero delle sciacquette. A differenza di Asher che è più possessivo, lui è molto ironico ma anche narcisista e sadico.

«Smettila, ti prego. Mi sento debole» lo supplico.

Redgrave si stacca dal mio collo. Le sue labbra sono ricoperte di sangue. I suoi occhi luccicano delle prime luci dell'alba.

Mi asciuga dolcemente il viso e mi asciuga le lacrime che mi hanno bagnato le guance.

«Sei come un piccolo agnellino che è stato ingannato dal lupo cattivo» mi dice ridendo.

«Perché? Perché mi fai questo?» gli domando con voce tremante.

«Davvero non ci arrivi? Sei al mio volere, Sgualdrinella.»

Riprende a bere da me. Non riesco più a rimanere cosciente.

«Dio, salvami.»

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My Vampire Lovers - Mia [1° Libro]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora