Il trasloco

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Resto sbalordita da quelle parole, il mio cuore ha iniziato ad accelerare i battiti, sprizza felicità da tutti i pori, le mie gambe fremono, desiderano percorrere ogni centimetro di quella casa saltando. Dopo essermi limitata a mostrare un sorriso smagliante, decido di mantenere la compostezza con la quale mi sono presentata nonostante dentro di me provi un'energia così immensa da essermi completamente rigenerata, più di quanto 10 caffè possano mai fare.

Ad un certo punto quella voce profonda che ormai mi è nota, interrompe il mio flusso continuo di pensieri <<Ma>> dice con fare misterioso. Il bagliore nei miei occhi sembra essersi interrotto improvvisamente, come se fosse controllato da un interruttore che è stato appena spento. È così strano come un'unica parola possa stravolgere totalmente le emozioni di una persona. Sto per muovere le labbra per chiedergli di continuare, ma il Signor Stark non mi lascia nemmeno emettere un po' di fiato e decide di continuare la sua frase << Preferirei avessi sede qui, stare dietro ad un tipo come me non è affatto facile, non sarà affatto una passeggiata, inoltre, ho bisogno costantemente della tua presenza e organizzazione, ha detto lei stessa di poter essere completamente a mio servizio, o sbaglio?>>

Pronunciate le ultime parole mi rivolge uno sguardo beffardo, sta giocando con me, questo sarà solo l'inizio della missione del Signor Stark di portarmi allo stremo. Non posso tirarmi indietro, effettivamente sono stata io stessa a specificare la mia completa disponibilità. Deglutisco rumorosamente, alzo leggermente il mento e in tutta risposta inarco verso l'alto il lato della bocca. << Ai suoi ordini, Signor Stark>>.

Nel giro di poco tempo mi ritrovo nel mio piccolo appartamento inscatolando le mie cose. Diciamo che il Signor Stark ha provveduto a tutto, quindi, fondamentalmente, necessito semplicemente dei miei abiti. Mentre sono concentrata a piegare le magliette estive, sento il rumore di una porta aprirsi e continui passi avvicinarsi al corridoio. Abbandono sul letto la maglietta che stavo riponendo nello scatolone e decido di capire cosa sta succedendo. Appena varco la porta della mia stanza vedo degli uomini in giacca e cravatta che sembrano aspettare qualcuno. Mi dirigo verso di loro con una camminata spedita <<Voi sareste..?>>
Il più grosso fra loro mi risponde tranquillamente <<Siamo stati inviati qui dal Signor Stark per un trasloco>> ha davvero chiamato una ditta di traslochi?

Rassicurandomi un po' indico la porta della mia stanza <<Sì certo, ho già preparato gli scatoloni>>. Quest'ultimo annuisce e prima di compiere il suo lavoro aggiunge <<Si affretti a scendere, la stanno aspettando>>. Ringrazio i lavoratori e ascolto il suggerimento del loro capo. Appena scendo, davanti al portone del palazzo si trova una macchina lussuosa, non sono sicura del suo marchio ma sembra davvero costosa. L'autista mi apre lo sportello invitandomi ad entrare e con un cenno lo ringrazio. Questa macchina presenta qualsiasi comfort una persona desideri. Devo ancora elaborare il tutto, la situazione ha iniziato ad evolversi velocemente, mi sento come se stessi viaggiando a 200km/h. Sono così annebbiata dai pensieri che non mi accorgo neanche della presenza del Signor Stark di fianco a me. <<Davvero ottimo questo whiskey, favorisci?>> mi offre un bicchierino con all'interno l'alcolico che stava gustando con piacere. <<La ringrazio, ma preferisco non bere>>.

Il breve viaggio prosegue con il Signor Stark intento a parlare con l'autista del più e del meno, una conversazione senza un argomento specifico, solo per passare il tempo. Io resto in silenzio per tutto il tragitto, non ho nulla da dire o almeno mi limito a non aver nulla da dire, questo è un ambiente nuovo, devo ancora comprenderne a pieno, anzi, mi correggo, ho conosciuto solo la punta più visibile dell'iceberg. Giunta nuovamente alla sua dimora, respiro profondamente, preparandomi alla mia nuova quotidianità. Il Signor Stark apre lo sportello della macchina, mi prende la mano e mi accompagna delicatamente all'esterno del veicolo. Sorride come suo solito, sembra un uomo davvero solare.

<<I tuoi averi saranno sistemati dai miei sottoposti, il tuo impiego inizia...>> e dopo una breve pausa <<da questo momento >>. Mi dirigo in sua compagnia verso il laboratorio. Appena entrati prende un aggeggio per pungersi un dito, il sangue viene poi rilevato da uno schermetto dallo sfondo verdastro. Dopo qualche istante compare una percentuale: 70%. <<Cavolo...>> sussurra tra sè e sè. <<C'è qualche problema Signor Stark?>> chiedo con tono innocente essendo all'oscuro di tutto. <<Nulla di importante, il mio sangue ha solamente raggiunto una percentuale di tossicità pari al 70%>> Non capendo decido di approfondire l'argomento <<E a cosa è dovuto?>> <<A questo >> dice puntandosi il petto
<< Ciò che mi tiene in vita mi sta contemporaneamente uccidendo, ironico vero?>> << Ma c'è una soluzione giusto?>> <<Ci sto lavorando, ma non so se riuscirò a trovare una soluzione, sono stato già abbastanza fortunato ad aver trovato un modo per sopravvivere da quell'incidente>> un tono di angoscia gli dipinge gli occhi che sembrano aver perso il loro solito luccichio. Tony Stark è ,allora, qualcosa di più profondo di sarcasmo e divertimento. Inizio ad esplorare il laboratorio e su una delle scrivanie si trova una sorta di statuetta con al centro il primo macchinario di sopravvivenza del Signor Stark, attorno, c'è una scritta "Proof that Tony Stark has a heart" <<Cos'è questo?>> gli chiedo

<<Un regalo di Pepper>> la malinconia sembra aver preso la meglio sulle emozioni dell'uomo, la tristezza ha dilagato i suoi colori nel suo cuore; non riesco a decifrare il suo volto siccome mi dà le spalle, sta lavorando all'armatura di Iron Man. Anche se non lo riesco a vedere, lo riesco a percepire: starà cercando in tutti i modi di contenere i suoi sentimenti, non vuole sembrare vulnerabile,debole,umano. <<Era più di una semplice segretaria >>. Resta in silenzio e in risposta scuote il capo. Aggiungo con voce calorosa <<Cercherò di essere al suo livello, nonostante la sua bravura superi nettamente la mia>> Ancora una volta, il Signor Stark sceglie il dono del silenzio. Dopo aver fatto una lunga pausa, mi affida il primo incarico <<Preparami una bottiglia di clorofilla, per contrastare l'acidità nel sangue>> <<Agli ordini>>

what if...||Tony Stark Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora