L'aeroporto è stracolmo di persone, consegniamo i bagagli e prendiamo l'aereo. L'altezza è sempre stata la mia peggior nemica, infatti, prima di questo giorno, mi sono sempre rifiutata di utilizzare l'aereo come mezzo di trasporto.
I posti che ci spettano sono quelli in prima classe. Disponiamo di comfort di ogni tipo e anche le hostess sembrano essere molto professionali. Sento improvvisamente lo stomaco in subbuglio, la nausea prende la meglio su di me. Appena l'aereo prende quota la mia condizione fisica non migliora affatto e credo sia dovuto anche alla mia fobia per l'altezza. Mi ripeto in continuazione di non dover guardare fuori dal finestrino, ma la curiosità vince e do un'occhiata veloce al panorama esterno. A primo impatto è un paesaggio paradisiaco, le nuvole volteggiano insieme senza mai scontrarsi, i colori vivaci lì presenti le rendono più calorose e gioiose. Appena il mio sguardo va oltre questo paesaggio quasi mistico, la mia fobia si ripresenta. Stringo il bracciolo del sedile e volgo il mio sguardo altrove. Dopo pochi attimi, l'aereo si trova in una zona priva di nuvole, quindi il paesaggio sottostante è ben visibile. Il mio terrore aumenta e ciò mi porta a stringere con più forza il bracciolo.
Nel silenzio più totale dove è possibile udire solo i rumori del viaggio, una voce bassa e profonda mi tira fuori dal turbinio di emozioni. <<Hai paura dell'altezza, vero?>>. Mi volto verso il Signor Stark, ha lo sguardo calmo, così come il respiro e i muscoli sono rilassati,per lui è come se stessimo viaggiando in auto. Le sue iridi si abbassano, così seguo il loro sguardo e solo dopo un po' mi rendo conto che quello che credevo fosse il bracciolo del sedile è in realtà l'avambraccio del Signor Stark. Il suo pollice sfiora lentamente la mia mano dalla presa ancora ferma provocando un lieve formicolio <<Se preferivi un altro mezzo di trasporto potevi chiederlo>>. Lo guardo e inizio ad allentare la presa lasciandogli andare il braccio.<<Devo dire che hai una presa molto forte>> mi dice sorridendo, dopo poco scoppio a ridere fragorosamente riempiendo il silenzio della stanza con la mia risata rumorosa. Il suo sguardo si dedica alle mie labbra che contornano il sorriso a 32 denti. Mi porto una mano sul petto dal respiro affannoso cercando di riprendermi dalla risata precedente. Egli continua a guardarmi come se fossi un quadro appeso a Louvre e poco dopo, pone sui suoi occhi i soliti occhiali da sole dalle lenti azzurrine. Mi appoggio al sedile e dormo serena per il resto del viaggio.
Appena giungiamo al locale dove il Signor Stark è stato invitato, veniamo inondati dai suoi seguaci che chiedono autografi e foto. Il locale è molto lussuoso, ricco di persone di ogni tipo, chi ha una certa eleganza e chi semplicemente crede di essere la più potente delle creature. Ci accomodiamo al tavolo con un certo Hammer, la prima impressione che ho su di lui non è affatto positiva, anzi, affermerei il contrario, probabilmente sarà per quello che ho letto sul suo conto. <<Io ora devo andare, aspettami qui, tornerò vincitore>> <<Buona fortuna, anche se non ne ha bisogno>>. Mi saluta con un sorriso. A tenermi compagnia c'è fortunatamente Happy, il più fidato di Stark
Nonostante non possa assistere dal vivo alla gara, mi è possibile seguirla dallo schermo. L'inizio sembra proseguire tranquillamente, fino a quando, un uomo con un armatura grezza simile a quella di Iron Man non irrompe nelle corsie della gara iniziando ad attaccare Tony Stark. Un sorriso di scherno si forma sul volto di Hammer <<Signor Hammer, scusi la domanda indiscreta, potrebbe spiegarmi cosa trova di divertente nel delirio che sta accadendo alla pista?>>. Si volta sorpreso, come se si fosse dimenticato della mia presenza. I miei occhi fanno avanti e indietro fra lo schermo e il volto di quel bastardo. La rabbia prende il sopravvento, sono rare le volte in cui riesco a controllarla. Prendo il bicchiere di champagne che stavo gustando precedentemente e glielo lanciò addosso. Le schegge di vetro si conficcano nella pelle ormai intrisa di alcool. <<Tony Stark poteva scegliersene una migliore>>. Mi avvicino minacciosamente al volto dell'uomo <<Caro Hammer, credevi non me ne fossi accorta? I codardi e viscidi come te li leggo da lontano, credi sia difficile capire chi abbia fornito i materiali a quell'uomo? Avanti prova a contraddirmi, tu, grande rivale di Tony Stark, incontri un uomo capace di poter replicare a grandi linee la famosissima armatura di Iron Man, così decidi di dargli le attrezzature per poi prenderti tutti i meriti. Prova a dirmi che non ho ragione>>. Fa per alzarsi ma lo blocco in tempo, prendo una forchetta dal tavolo e gliela punto al collo <<Se alzi il tuo fondoschiena codardo da questa sedia questa forchetta diventerà parte del tuo collo, ti spetta la stessa fine se proverai a scappare una volta che avrò varcato quella porta.>> indico l'uscita. Lancio uno sguardo ad Happy che capisce al volo e si siede accanto ad Hammer. Mentre esco dalla porta simulo un sorriso <<È stato un piacere interloquire con lei, Hammer>>
Appena fuori dal locale, prendo l'auto del Signor Stark siccome dispongo delle chiavi. Guido a tutta velocità verso il luogo dello scontro. L'ingresso è bloccato, decido di fare il giro del percorso per poi accelerare e ritrovarmi nel nel mezzo della battaglia. Il Signor Stark ha sfoggiato l'armatura di Iron man, ma lo svantaggio è visibile. Il nemico mi nota e si dirige verso l'auto. <<E tu che ci fai qui?>> <<Buongiorno anche a lei Signor Stark >> L'uomo possiede come armi quelle che sembrano essere fruste elettriche. Ad un certo punto queste fruste colpiscono il parabrezza. Mi catapulto fuori dalla vettura, trovo ai miei piedi un guanto appartenente all'armatura di Iron Man. Lo indosso, nel mentre lo scontro tra i due continua acceso: le fruste dell'uomo sono attorcigliate attorno all'addome del Signor Stark. Noto che al petto, ha una replica del reattore di Stark, quindi, tecnicamente, distrutto quello, dovrebbe smettere di funzionare il tutto. L'uomo dall'accento russo è così impegnato a contrattaccare Iron Man da non notarmi. Prendo la mira e lo colpisco dritto al petto. <<Grazie dolcezza, ora se non ti dispiace>>
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what if...||Tony Stark
Romancewhat if... Pepper ha deciso di licenziarsi dopo l'incidente di Tony, la sua quiete ordinaria aveva dato spazio ad un caos continuo, quindi, non riuscendo più a gestire il suo incarico di segretaria e a sopportare la paura costante di poter morire, h...