A genius

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La sua esclamazione mi stupisce, ma quello che ha appena detto non mi dispiace affatto, le sue parole lasciano dentro di me una scia di brividi di piacere e ciò mi porta a sorridere <<Allora andiamo a prendere il toro per le corna>> gli dico con tono rassicurante, mi sollevo leggermente sulle punte per aggiustargli il colletto della camicia un po' stropicciato e ribelle, le mie mani attraversano il suo torace per assicurarmi che la giacca non presenti alcuna piega <<Bene, credo che adesso sia tutto perfetto>> <<Manca qualcosa>> aggiunge Tony sorridendo lasciandomi leggermente confusa, ma senza neanche darmi il tempo di riflettere, mi porta lentamente una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Istintivamente per l'imbarazzo abbasso di poco lo sguardo cercando di non far caso alle mie guance che hanno ormai superato la temperatura del sole. <<Signor Stark, la attendono sul palco, si affretti>> afferma una donna sbucando dal palco <<Certo>> mi fa cenno di seguirlo e decido di assecondarlo senza esitazione.

Appena giunto sul palco, la pressione che precedentemente stava schiacciando Tony scompare totalmente. Il palco al centro presenta una sorta di leggìo dotato di microfono, leggìo che per conto di Tony Stark, come suo solito, non presenta alcun discorso preparato. Mi trovo alla destra del protagonista di quel palco, sono ferma e tesa come la corda di una chitarra, fino a quando una donna dietro alle quinte richiama la mia attenzione. Decido di avvicinarmi a questa a passo svelto, sentendo quel fastidioso ticchettio dei miei tacchi sul legno, ma ad un tratto perdo l'equilibrio inciampando su qualcosa, credevo di ritrovarmi a terra circondata da risate col peso della figuraccia appena fatta, ma dopo qualche secondo mi rendo conto di esser tenuta in piedi da un forte braccio <<Tutto bene?>> mi chiede Tony interrompendo il suo discorso <<Si, mi dispiace davvero>> rispondo bisbigliando e scusandomi innumerevoli volte, fin quando una voce maschile non ferma il mio flusso di scuse <<Signor Stark, non crede sia opportuno una segretaria con più esperienza al suo fianco? Insomma, lei è una delle figure mondiali più rilevanti, una donna con così poca esperienza potrebbe compromettere la sua carriera, solo un genio sarebbe capace di assumerla>> il mio cuore batte all'impazzata, probabilmente perchè quel giornalista aveva ragione, in fondo quello era il mio primo lavoro di tale importanza e la cosa, seppur indirettamente, mi spingeva ad essere sempre più perfezionista. Il pensiero di essere solo una palla a piede in quell'istante si era solo concretizzato, insieme alle parole di quel giornalista. Nonostante il mio volto fosse neutrale come al solito, dentro ero sprofondata in una valle di lacrime, ma Tony, non si lascia richiamare due volte prima di ribattere <<Lei sta parlando con Tony Stark, dopotutto, io sono un genio>> . Abbandoniamo entrambi la scena con un insieme di risate e applausi da parte del pubblico.

Giungiamo alla macchina silenziosamente e anche durante il tragitto Tony non spiccica una parola, per questo, ad un tratto, decido di rompere quel silenzio ormai troppo rumoroso <<Tony davvero mi dispiace, non so come scus->> non riesco nemmeno a terminare la frase che decide di intervenire <<Non devi scusarti di nulla, sei tu che mi hai spinto a venire, probabilmente senza di te il suo insulso lavoro sarebbe futile tanto quanto la sua esistenza>> man mano che continua a parlare stringe con sempre più forza il volante facendo diventare le sue nocche di un colore giallastro <<Dai Tony, il volante non ha alcuna colpa>> scherzo dandogli una pacca sulla spalla. Nonostante la sua risposta sarcastica con cui aveva messo a tacere il giornalista, Tony sembrava seriamente infuriato per quella domanda alquanto invasiva. Mantenendo il suo sguardo sulla strada e la sua espressione stizzita, mi dice qualcosa che placa tutte le mie paranoie causate dall'accaduto <<Voglio solo che tu sappia che svolgi il tuo lavoro in modo impeccabile>> <<Grazie mille Tony>>

Tornata a casa, sapendo che non c'era altro lavoro da svolgere, decido di riposarmi e seppur abbia passato giornate più stressanti, questa è sembrata essere una delle più pesanti.
Mi vesto comodamente e mi posiziono per bene sul mio letto pronta ad addentare un hamburger invitante accompagnato da una tranquilla serie TV, ma la pace non dura per molto, dopo soli 5 minuti dall'inizio dell'episodio, e soli 2 morsi al mio amato panino, salta la corrente. <<Al diavolo la serata relax>> sbotto a bassa voce parlando tra me e me. Lascio, a malincuore, in solitudine il mio panino e scendo le scale per vedere cosa mi stia impedendo di godermi una sana serata di riposo.
<<Tony cosa succede?>> chiedo con aria leggermente scocciata mentre mi addentro nel suo laboratorio. <<Credo abbia sovraccaricato la casa di energia>> risponde con fare indaffarato <<E come mai qui c'è ancora la corrente?>> <<Mi sembra ovvio che nel mio laboratorio abbia una fonte di energia in caso di emergenza, tipo questo caso>>. Mi siedo sul freddo pavimento vicino all'entrata portandomi le mani in testa arrendendomi definitivamente dall'avere una serata riposo. <<Avevi programmato una serata di relax vero?>> mi chiede Tony mentre continua a lavorare <<Proprio così>> rispondo tenendo lo sguardo basso <<Ma credo sostituirò la televisione con un buon libro>> aggiungo rincuorandomi di poter salvare la mia serata. Mi rialzo con lo scopo di tornare in camera, felice di aver trovato l'occasione perfetta per poter finire di leggere il libro che avevo lasciato in sospeso da un bel po'. <<Ferma, andiamo a controllare insieme cosa ha fatto saltare tutto>> <<Perchè dovrei venire anche io? Sei tu quello che se ne intende di queste cose, non capisco a cosa servirebbe la mia presenza>> <<Farai da supporto morale, seguimi>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 12, 2023 ⏰

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