Il ritorno

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Cerco di coprirmi gli occhi per salvarli dal flash delle macchine fotografiche. Durante il nostro percorso incontriamo vari microfoni accompagnati da domande invasive <<Signor Stark cosa è accaduto ieri?>> <<Conosceva quell'uomo?>>, tutte domande del genere, fino a quando, una domanda in particolare non cattura la sua attenzione <<Signor Stark, lei precedentemente aveva affermato che la sua era una tecnologia non replicabile ma a quanto pare non è così, cosa ha da dichiarare?>>. Tony si ferma improvvisamente, strappa dalle mani il microfono da quel giornalista e rivolgendosi alle telecamere risponde con un tono quasi irritato << Confermo ciò che ho affermato precedentemente, l'armatura di Iron Man è unica e non replicabile, credo sia azzardato un confronto con quella scatoletta di materiali grezzi. Non ho idea di chi sia l'uomo comparso ieri, ma posso dire con certezza che chiunque egli sia nelle mani di Iron Man non la passerà liscia>>. Terminata la frase, ripone come sempre i suoi soliti occhiali sugli occhi e prosegue a passo svelto verso l'automobile. Non mi accorgo neanche del fatto che la figura di Tony sia sparita, per questo mi ritrovo completamente circondata da giornalisti che mi inondano di domande inerenti allo scontro di ieri. <<Signorina T/c, ieri il modo in cui ha reagito non è affatto comune, cosa l'ha spinta ad intervenire nello scontro?>>  <<Come conosceva le funzioni del guanto di Iron Man?>>. Mille domande occupano le mie orecchie, mi volto in tutte le direzioni cercando di rispondere ad ogni domanda finendo per balbettare e farfugliare parole sconclusionate. Gli sguardi interrogativi e assetati dei giornalisti mi mettono sotto pressione caricandomi sulle spalle il peso di non star riuscendo a rispondere a tutti. Tony si accorge della mia assenza al suo fianco, mi scruta da lontano e dopo qualche secondo si fa spazio fra i giornalisti. Mi afferra delicatamente il braccio e mi trascina verso la vettura, mi accarezza con il pollice l'avambraccio scoperto e mi dedica un sorriso rassicurante. Alzo il capo e lo guardo perplessa, senza nemmeno accorgermene, si forma sulle mie labbra un sorriso di gratitudine e mi lascio trasportare dalla sua camminata frettolosa.

Giunti alla dimora di Tony, ripongo le valigie in una stanza senza disfarle. <<Abbiamo tante faccende da sistemare >> gli ricordo mentre è seduto sul divano vicino all'ingresso. <<Credi me ne sia dimenticato?>> il suo tono è svogliato e scocciato,ma soprattutto seccato . <<Tanto per cominciare dobbiamo fermare le intenzioni di quel russo qualsiasi esse siano e dobbiamo anche chiarire i dubbi dei giornalisti>>. Mentre parlo mi siedo di fronte a lui su una poltroncina in tinta con il divano. <<Ho percepito subito che Hammer c'entrava qualcosa, l'ho colto con le mani nel sacco mentre la gara era stata interrotta >> mi guarda come se aspettasse che aggiunga qualcosa <<E potrei aver perso le staffe>> mi schiarisco la voce e continuo seriamente il discorso <<Sono certa che si tratti di Hammer anche le sue possibili ragioni non sono superflue, il problema sorge nel dimostrare anche al resto del mondo che è lui l'artefice di tutto>> <<Dobbiamo trovare un modo>> subito dopo si dirige verso il suo laboratorio. Nel mentre sono intenta a sistemare i miei bagagli, fino a quando non avverto il suono del citofono.

Chiedo ripetutamente di chi si tratti senza ottenere risposta, quindi decido di andare ad aprire la porta. La porta rivela una figura elegante, dai capelli rossi legati in una coda bassa, quei capelli rossi che ho visto anche all'intervista, quei capelli che sono riusciti a cambiare in qualche secondo l'umore di Tony. Il mio sguardo diventa aspro e incrocio le braccia al petto. In questo caso il viso non è coperto come l'ultima volta, riesco a scorgerne i lineamenti. Le lentiggini le ricoprono il viso e risaltano il colore blu dei suoi occhi adornati con lunghe ciglia. <<Vorrei incontrare Tony>> il suo tono è molto pacato, ma in ricambio non ottiene la sua stessa pacatezza <<Mi dispiace, ma per incontrare Tony Stark c'è bisogno di un appuntamento e al momento è molto indaffarato >> il tono della mia voce non è educato e morbido come sempre, dietro si cela un pizzico di acidità. <<Tony mi conosce bene, non ho bisogno di un appuntamento per incontrarlo>> ribatte. <<Mi dispiace ma sono le regole, Tony mi avrebbe avvisata nel caso in cui avesse aspettato delle visite, ciò mi fa intendere che lei sia piombata qui senza alcun preavviso>>. Sento dei passi pesanti avvicinarsi <<Va tutto bene?>> mi chiede Tony preoccupato, fino a quando non nota la donna situata sull'uscio della porta. <<Pepper...>> <<Tony...>>. <<Possiamo sederci e parlare?>> chiede abbassando la voce. Io resto immobile sull'uscio della porta osservando la scena che ho di fronte, sembra il rincontro dopo anni tra due innamorati in un film romantico ed io, sono lo spettatore. Tony resta impassibile, non si muove di un minimo centimetro, ma il suo sguardo resta attaccato al viso di Pepper. <<Mi piacerebbe essere di nuovo la tua segretaria >> dice con fare interrogativo, dopo qualche attimo si forma sulle sue labbra un sorriso che riesuma vecchi ricordi. Il sangue si congela, spalanco gli occhi che subito cercano un contatto con quelli di Tony senza ottenere nulla; sento il cuore martellare all'impazzata nel petto e le membra tremare. Un silenzio assordante riempie la stanza, quindi decido di spezzarlo <<Non è stata lei stessa a licenziarsi?>> la mia  bocca emette parole dure, il mio sguardo è fisso su di lei e analizza ogni atteggiamento che assume<<Sì,è vero,ma ci ho riflettuto molto>>. Senza pensarci due volte le rispondo nuovamente <<Forse ci ha riflettuto troppo visto che il suo posto è già stato sostituito>> le mie parole spruzzano veleno come il morso di una vipera. <<Ho molta più esperienza nel settore e conosco Tony come le mie tasche>> <<Può essere, ma pecca di efficienza e di coraggio>>. Tony decide di intervenire nel battibecco <<Mi dispiace Pepper, apprezzo il tuo gesto ma credo che tu non sia la persona adatta a me>>. Un'espressione trionfante prende forma sul mio volto e il mio corpo abbandona tutte le tensioni

what if...||Tony Stark Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora