Il vibranio

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Mi sfilo i tacchi e mi posiziono comoda sul divanetto, a gambe incrociate, il Signor Stark si volta verso di me e cerca di prendere fiato per riuscir a pronunciare qualche parola. Sembriamo due ragazzini delle medie che si stanno per confidare qual è la loro cotta. Mi guarda cercando il coraggio necessario per riuscire a confidarsi senza filtri, i suoi occhi sono docili, ma anche persi, in cerca di se stessi. <<Pepper era una donna fantastica >> la voce spezzata elimina ogni collegamento fra queste parole <<Non era soltanto una grande segretaria, era il mio punto di forza>> inizia a stringere i pugni, i polpastrelli assumono un colorito giallo, le unghie si conficcano nella pelle del palmo lasciando segni violacei e le nocche sono così tese da poter spezzare il nervo solo con un foglietto di carta. <<Ho creduto avesse visto in me qualcosa oltre l'icona costruita di Tony Stark>>. Lo guardo imbambolata, non riesco a distogliere lo sguardo dal suo viso addolorato, le sue labbra sono ancora intrise di whiskey, sono contorte in un'espressione di delusione,i lati della bocca sono rivolti verso il basso mettendo in risalto le sue fossette. <<Signor Stark, trovare qualcuno che capisca la sua vera essenza è complicato, per chiunque in questo mondo, credo che ognuno abbia l'animo spezzato, bisogna solo aspettare di trovare il pezzo che si incastoni perfettamente con il nostro>>. Mi guarda con occhi brillanti, sbatte le palpebre lentamente e rilassa ogni muscolo. Inizia a giocherellare con il reattore che ha al petto percorrendone contorni.

Continuiamo a discutere per tutta la notte, non stavo parlando più con il Signor Stark, stavo parlando con Tony. Ero mentalmente rilassata, parlavo senza sosta di qualsiasi cosa mi passasse per la testa. Appena mi volto noto il capo del Signor Stark poggiato sul bracciolo del divanetto, gli occhi chiusi e il braccio destro posato sul ventre. Mi alzo lentamente senza causare il minimo rumore, cerco una coperta e la adagio sul suo corpo raggomitolato come quello di un gattino appena nato. Prendo i tacchi dal pavimento e mi dirigo verso la mia stanza per lasciarmi trasportare dalla stanchezza.

Già alle prime ore del giorno sono attiva, pronta per affrontare la giornata. Due occhiaie prendono spazio sul mio viso, per restaurare le energie bevo una tazza di caffè all'italiana. <<Buongiorno Signor Stark >>. Mi saluta con un cenno della testa <<Quel divano non sembrava così scomodo prima di dormirci sopra>>. Come mi aspettavo, il Signor Stark non si ricorda nulla della sera precedente. Si versa del caffè nella tazza e ne assapora ogni goccio. La mia scrivania è deserta, nemmeno un singolo biglietto da visita. <<Signor Stark non c'è nulla sulla scrivania di cui potermi occupare, posso aiutarla con qualcos altro?>> Egli risponde facendo le spallucce <<Significa che questo è il tuo giorno libero>> dice con nonchalance <<Meriti di riposarti dopo tutte le mie lamentele che hai dovuto subire questa notte>>

Resto spiazzata da quella frase, a quanto pare nemmeno l'alcool è stato in grado di cancellare la memoria del mitico Tony Stark. <<Nessun problema, devo anzi ammettere che è stato un piacere parlare con lei >> Dopo aver bevuto il caffè lo vedo intento a prepararsi una borraccia di clorofilla <<Ancora non ha trovato una soluzione al palladio nel reattore?>> Improvvisamente mi viene un'idea <<Che ne dice se la aiuto a trovare una soluzione?>>. Mi guarda confuso <<Tu? E come potresti mai aiutarmi sentiamo?>> <<Non so, magari potrei darle una mano al laboratorio, non ho nient altro di cui occuparmi>>. Si porta una mano sul viso sospirando per poi acconsentire.

Sono già entrata alcune volte nel suo laboratorio, ma non lo avevo mai visto nei dettagli, è ricco di macchinari, ingranaggi e pezzi di ogni tipologia. Passo la mano su una delle scrivanie, dietro una di queste, noto una strana scritta. Nel mentre il Signor Stark è intento a migliorare le sue armature. <<Signor Stark, venga un attimo>> <<Sono impegnato >> risponde in modo scorbutico <<Venga un attimo >> si limita a non rispondermi. <<Signor Stark!>> <<Che cosa c'è!>> esclama stizzito. Non gli concedo neanche il tempo di proferire un'altra parola che parlo <<Credo di aver trovato qualcosa che potrebbe aiutarla>> Si avvicina a me con passo svelto, gli indico la parete. Egli sposta la scrivania per leggere la scritta: "vibranio".

what if...||Tony Stark Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora