Anton Vanko

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Mentre sono intenta a prepararmi per questa sera, qualcosa dentro di me, mi spinge a scoprire qualcosa di più sul conto di Hammer e nel silenzio più totale riecchieggia la mia voce curiosa <<Jarvis, fammi delle ricerche su Justin Hammer>> <<Subito, signorina T/c>> mi risponde la voce robotica.
Lascio scorrere le mie iridi sullo schermo bluastro cercando di assorbire quante più informazioni il mio cervello riesca a ricordare. <<Quindi Hammer è sempre stato il rivale di Tony Stark, ha vissuto per tutti questi anni occultato dalla sua ombra>> dico tra me e me. <<Jarvis, riproduci quel video>> <<Come desidera>>. Davanti ai miei occhi mi ritrovo la scena patetica di Hammer che testa una tecnologia vagamente simile a quella di Stark ottenendo però risultati fallimentari e a dir poco goffi. La macchina che Hammer in quel video si ostina a paragonare a quella di Stark non ospita un essere umano in grado di comandarla, ma è una intelligenza artificiale ancora attaccata al suo alimentatore originale, quindi sarebbe una sorta di giocattolino che non si può usare se non attaccato alla presa, insomma, qualcosa di inutile. <<La sua è una tecnologia che in confronto a quella di Tony si trova due decenni indietro>> sussurro a bassa voce; poi un flashback di quel giorno a Monaco si spazia tra i miei pensieri, come se le due cose fossero collegate. Mentre rifletto sulla faccenda, il rumore di una telefonata blocca il mio flusso di pensieri. <<Signorina T/c, c'è una chiamata anonima indirizzata al Signor Stark, desidera rispondere?>> <<Jarvis, rispondi>>. Appena avviata la chiamata si sente una voce dall'accento russo sussurrare <<Tony...>> e dopo una breve pausa aggiunge <<Mi vendicherò per quello che tuo padre ha fatto al mio>>. Resto immobile senza emettere un respiro, muto la chiamata <<Jarvis, localizza da dove proviene la telefonata>> <<Al suo servizio>>. Dopo una breve pausa, la voce robotica mi comunica l'ultimo tassello del puzzle <<La chiamata proviene da Monaco>>  <<Lo sapevo>> sussurro. 

<<Tony!>> urlo con fare frettoloso <<Tony muoviti, vieni qui>>. Dopo pochi secondi lo vedo varcare l'ingresso della stanza affannato <<Cosa succede?>> 
<<Hai ricevuto una telefonata anonima e rintracciandola proviene da Monaco>>. Mi guarda con fare stupito <<Jarvis, riproduci la telefonata>> <<Al suo servizio, Signor Stark>> Appena Jarvis termina di riprodurre la registrazione inondo Tony con le mie deduzioni <<Sai cosa c'è di più? Ha un accento russo, forza Tony, queste due informazioni non ti ricordano qualcosa, o meglio, qualcuno>> dico usando un tono saccente, o per descriverlo meglio, un tono da "te lo avevo detto". <<L'incidente a Monaco>> mi dice esterrefatto. Si siede sulla sedia girevole dietro alla mia scrivania portando i gomiti su di essa e incrociando le mani, mi guarda aspettando che parli <<Tony, sei a conoscenza di un uomo che in passato collaborava con tuo padre?>> gli chiedo come se fossi un celebre detective pronto in azione. Per un attimo sembra non sapere nulla a riguardo fino a quando non si alza di scatto <<Tu non ti muovere, aspettami qui>>. Dopo poco ritorna con un gran foglio blu ritraente uno schema del reattore arc, è molto rovinato e sembra avere qualche annetto. <<Qui sotto, c'è scritto Anton Vanko e Howard Stark, da quello che so Vanko sembrava utilizzare mio padre solo come fonte di lucro, per questo mio padre dopo poco decise di sbarazzarsene e quindi a quanto pare Vanko è stato rinchiuso in Siberia a passare il resto della sua vita consumando vodka per riempire la sua rabbia>> <<Che quel russo di Monaco sia suo figlio?>> deduco spontaneamente <<Insomma, ci sono le prove, quel tale ti ha attaccato a Monaco, luogo dove è avvenuta la chiamata che conferma il fatto che voglia vendicarsi tramite te di un qualcosa che è successo tra i vostri padri, hai detto tu stesso che Anton Vanko passò il resto della sua vita a colmare la sua rabbia con la vodka, non so se hai scelto la vodka come pregiudizio sui russi oppure è un dato di fatto, ma non è questo il punto>> <<Lui dovrebbe essere morto...non mi spiego come>> intervengo senza fargli finire la frase <<È qui che entra in gioco Hammer, il tuo acerrimo nemico incapace di replicare anche vagamente la tua tecnologia, colui che è sempre vissuto nella tua ombra ha visto in lui la fonte per schiacciarti>> dico sbattendo le mie mani tra loro. <<Hai fatto delle ricerche su Hammer?>> guardo Tony con fare colpevole <<Tu sei fantastica, davvero, non saprei cosa farei senza di te>> e subito dopo mi stringe in un forte abbraccio, sento il suo cuore battere all'impazzata, le sue mani stringono la mia schiena e sento un'aura di purezza che mi avvolge completamente. Dopo un po', Tony, si stacca dall'abbraccio <<Bene, scommetto che questa allegra serata che Hammer voleva tanto passare con noi non abbia uno scopo tanto allegro>> dice tamburellando le dita contro il duro legno della scrivania. <<Dobbiamo presentarci lo stesso, come se fossimo ignari di tutto>> <<Giusto, sì, come se lasciassimo tutto correre e alla fine lo cogliamo con le mani nel sacco, devo portarmi l'armatura, prevedo una lunga e intensa serata, no?>>. Annuisco dopo un breve sospiro e mi rimbocco le maniche.

Ci presentiamo alla festa di Hammer con una spaventosa puntualità, Tony ha il suo braccio incastrato con il mio e nonostante rida e scherzi normalmente, riesco a percepire la tensione <<Tony rilassati, il tuo braccio è così teso che taglierebbe un coltello>> gli sussurro dopo essermi avvicinata al suo orecchio in modo tale che nessun altro potesse ascoltarmi. <<Si sono tranquillo, nessun problema>>. Afferro da un vassoio portato da un cameriere frettoloso un sottile bicchiere di champagne che assaporo lentamente mentre squadro la location scelta per l'evento <<Tony, non ti sembra un luogo poco privato per una festa di tale importanza, è praticamente all'aperto>> <<E non è un caso>>
Mentre io e Tony parlottiamo, a catturare non solo la nostra attenzione, ma anche quella del resto degli invitati, è Hammer che provoca un tintinnio sbattendo una forchetta contro un calice mezzo pieno. <<Signori, conosciamo tutti qui il nuovo fenomeno dell'America, Iron man.>> Tutti si voltano sorridenti verso Tony dedicandogli un forte applauso. <<E il nostro invitato speciale, Stark, è qui con noi per stipulare un accordo, ma prima, voglio mostrarvi qualcosa, qualcosa di cui tutto il mondo verrà a conoscenza>>. Dopo questa spocchiosa presentazione compaiono delle armature per ogni evenienza militare <<Sono qui per presentarvi questi droni per le faccende militari di terra, aria e acqua, e inoltre, abbiamo il nostro caro James Rhodes, a comando di questa meraviglia>>. Al centro compare un'armatura ideata da Tony di colore completamente metallico, ma con qualche modifica. <<Che diavolo ci fa lì la mia armatura>>

what if...||Tony Stark Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora