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- Mi scusi... - qualcuno mi strattonò delicatamente il braccio.
- Scusi... credo debba svegliarsi... -
Aprii debolmente gli occhi.
La donna davanti a me sorrise dolcemente. - Si era addormentato - spiegò. - Ma credo sia giunta l'ora che lei torni a casa -
Scattai in piedi e me ne pentii subito. Una fitta di dolore mi colpì alla testa.
- Non se ne parla! - sbraitai, forse a voce un po' troppo alta. - Io devo stare qui. Se dovesse succedere qualcosa... -
- Non succederà niente. È tutto apposto adesso, mi creda. La sua famiglia la starà sicuramente aspettando. Io capisco... -
- Lei non capisce proprio niente! Io non ho una famiglia! -
La donna si zittì.
Passarono una manciata di secondi, poi fece quello che facevano sempre tutti.
Mi guardò.
Non era spaventata da me.
Non era arrabbiata per come le avevo appena risposto.
Provava pietà. E io odiavo quando le persone provavano pietà.
Io le facevo pena.
Ai suoi occhi ero solo un ragazzino con una situazione difficile che stava buttando fuori lo stress.
- Dovrebbe tornare a casa... - ripeté.Stavolta la guardai io.
La sua figura cominciò a sfocarsi.
Cercai di scacciare tutti quei pensieri, ma era inutile.
Più li allontanavo, più tornavano indietro.
Così lasciai che tornassero.
Lasciai che mi colpissero dove faceva più male.
Perché era ciò che mi meritavo.
Meritavo di soffrire per tutti gli errori che avevo commesso.
La donna disse qualcosa, ma io non la sentii.Mi precipitai fuori dalla porta e scoppiai a piangere.
Per la prima volta non cercai di trattenermi.
Lasciai che tutto il dolore fluisse via.
Urlai. Presi a pugni l'erba.
Mi strinsi forte le ginocchia al petto.
I minuti passarono, e con loro arrivò la stanchezza. Mi ritrovai senza energie, a fissare il vuoto.Controllai il telefono per l'ennesima volta. E per l'ennesima volta ignorai i messaggi di Hinata.
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𝘾𝙤𝙪𝙣𝙩𝙞𝙣𝙜 𝙨𝙩𝙖𝙧𝙨 || ᵏᵃᵍᵉʰⁱⁿᵃ ♡︎
Romance«Avrei voluto piegare il tempo e strapparlo come un foglio di carta, riscrivere la nostra storia affinché nessuno dei due dovesse più vivere un solo attimo di sofferenza. Usare tutte le lacrime che avevamo versato come inchiostro, e lasciare sulla c...