𝘾𝙤𝙪𝙣𝙩𝙞𝙣𝙜 𝙨𝙩𝙖𝙧𝙨 || ᵏᵃᵍᵉʰⁱⁿᵃ ♡︎

𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒔𝒆𝒕𝒕𝒆

Hinata's p.o.v.

Passammo i minuti successivi aggiungendo punti alla lista e migliorando il programma. Avevamo deciso che, oltre agli allenamenti dal lunedì al venerdì con la squadra, ci saremmo trovati in palestra anche il fine settimana.

Soddisfatti del risultato, mandai a Kageyama la foto del foglio. Fissai la chat vuota. Non ci eravamo mai scritti neanche un messaggio.
Avevo avuto spesso la tentazione di scrivergli qualcosa, anche solo un "ei, vieni oggi all'allenamento?" ma non l'avevo mai fatto. Avevo troppa paura di essere frainteso, o di risultare invadente.
O noioso. O antipatico.
O fastidioso.
Mi succedeva spesso, in realtà. Mi imponevo sempre di non disturbare. "Non apprezzerebbe" mi dicevo. Non valeva solo per Tobio, ma per tutti i miei amici. "Magari gli scrivo domani", così rimandavo, e il giorno dopo rimandavo ancora, fino a che smettevo di scrivere e basta, e sparivo. Così tutti finivano per pensare che non avessi voglia di parlare, e di conseguenza non ricevevo messaggi da nessuno.
E pensare che nemmeno con Tobio fossi in grado di mandare un banalissimo "come stai?" mi rese un po' triste.
Non se lo meritava.
Anche se non era in grado (almeno apparentemente) di parlare di sé, questo non significava che Kageyama non provasse emozioni.

Tobio comunicava costantemente, più di quanto chiunque altro potesse pensare. Non con le parole. Ma con i gesti, gli sguardi e i silenzi. La mia empatia certamente aiutava. Buffo come spesso per me fosse più facile capire gli stati d'animo degli altri piuttosto che i miei.

Tobio mi aveva colpito da subito, dal primo momento in cui lo avevo guardato. Era apparentemente sicuro di sé, distaccato, un po' freddo. Ma la prima cosa che avevo notato era il velo di tristezza che gli copriva gli occhi.
"Vorrei conoscere la sua storia" questo avevo pensato.
Chissà, magari prima o poi ci sarei riuscito, se lui me lo avesse permesso.

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Non avrei mai immaginato che il nostro primo messaggio sarebbe stato quello.

"Pazienza".

Intanto, il moro si era fatto improvvisamente silenzioso. Prima mi aveva aiutato con la mamma, ora potevo fare qualcosa io per lui.
- Tobio! - si riscosse e strizzò gli occhi.
- Sí? -
- A che pensi, eh? Ti sei reso conto di essere un alzatore destinato al fallimento?? - lui ridusse gli occhi a due fessure e accennó un sorriso che non prometteva nulla di buono.
- Visto che parli tanto di scommesse e di vincite.. abbiamo un conto in sospeso, ricordi? -
- No, veramente no. Che conto in sospeso? Abbiamo forse fatto qualche scommessa? Io non scordo mai le scommesse che faccio! -
- No è diverso, tu ricordi solo le scommesse che vinci - mi passai una mano dietro al collo, forse aveva leggermente ragione.
- Intendi quella del ghiacciolo, vero? - Kageyama annuí e io sbuffai. Avevamo fatto una gara di corsa qualche giorno prima, e nonostante credessi di essere bravo avevo scoperto che Tobio lo era molto, molto di più. Avrei dovuto comprargli il ghiacciolo che si era meritato. Allargai le braccia in segno di resa.
- Prendi la felpa -
- Perché? Fa caldo. Si sta bene anche a maniche corte -
- Ma fuori fa un po' più freddo -
- Ma mica siamo fuori, perdente di scommesse -
- Infatti ti ci porto io. E comunque non perderò nessuna altra scommessa, ci siamo capiti? - di risposta, alzò gli occhi al cielo. Poi mi seguì.

Avvisai la mamma che stavamo uscendo. Ci disse di fare attenzione e ci salutò, sventolando ripetutamente la mano in direzione di Kageyama con un sorriso a trentadue denti.

Una volta usciti decidemmo di andare al negozio del coach Ukai.
Dopotutto, dovevo a Kageyama ancora un ghiacciolo.

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salve! stranamente non ho pubblicato dopo un mese, evento più unico che raro.

p.s. ieri era il compleanno di Shoyo, il mio mandarino preferito <33

K: * sottovoce * anche il mio..
H: cosa hai detto?
K: io?? niente!
H: aww sei così carino * lo abbraccia * tu invece sei il mio alzatore fallito preferito!!

~ artxmismoony