Kageyama's p.o.v.
Passò qualche giorno.
La routine era sempre la stessa: sveglia, colazione, allenamento, pranzo, allenamento, cena, sveglia. E così via.
In sostanza, furono giornate come tutte le altre. In pratica, furono molto più belle. C'era qualcosa di diverso, qualcosa di impercettibile, ma stavo bene.
Giocai meglio del solito, parlai un po' più del solito, passai con Hinata più tempo del solito.
Questo voleva dire avere un amico? Sempre che Hinata lo fosse... non ne ero molto sicuro, non ero abituato a queste cose.Anche gli altri notarono che c'era qualcosa di diverso.
- Vedo che oggi stai davvero bene Tobio! - esordí Sugawara un martedì mattina.
- Concordo! Non mi dispiacerebbe se ti capitasse di stare così più spesso - Daichi era raggiante come al solito.
- Sicuro di stare bene Kageyama? Non è che hai qualche malattia? - Yamaguchi lanció un'occhiataccia a Tsukki, che non disse più niente.Iniziò un'altra settimana. Quel lunedì pomeriggio decidemmo di non allenarci, così da poter studiare un po' e non tralasciare del tutto la scuola.
Stavo per tornare a casa quando Hinata mi raggiunse.
- Tobio Tobio Tobio Tobioo, studiamo insieme? -
- Uhmm... - come potevo dirgli di no? Non mi avrebbe certo fatto male stare un po' in compagnia.
- Per me va bene -
- Fantastico! -
- Ehi ragazzi, posso unirmi anch'io alla vostra professionale seduta di studio? - Nishinoya saltò addosso a Hinata e rischió di farlo cadere. Istintivamente mi buttai per prendere Shoyo prima che si facesse male.
Lo afferrai giusto in tempo.
Rimanemmo a fissarci per qualche secondo, o forse un po' di più.
Non riuscii a dire niente.
Sentivo le mani di Hinata che mi stringevano le braccia, le mie tremavano e gli cingevano debolmente la schiena. Rimanemmo immobili.
- Uhhh, sento una certa tensione da queste parti - ci voltammo entrambi verso Noya e cademmo rovinosamente a terra.
- Come? - chiesi.
- Come?? - mi fece eco Hinata.
- Niente, niente... meglio se vi alzate voi due -
Ancora imbarazzato aiutai Shoyo a mettersi in piedi. Non sapevo se provare più stupore per essere arrossito al contatto con Hinata, o per il fatto che Noya conoscesse la parola "tensione" e l'avesse usata correttamente.- Quindi Nishinoya, vieni con noi a studiare? - speravo di distogliere l'attenzione da quello che era appena successo, qualsiasi cosa fosse.
- Ehm... no, ho... cambiato idea. Mi sono ricordato che me l'ha già chiesto Asahi, che sfortuna! Beh, allora divertitevi a studiare... insieme! - sorrise in un modo strano e se ne andò da Asahi.
Cosa gli era preso?• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
Usciti dalla palestra mi incamminai a piedi. Hinata mi raggiunse poco dopo.
- Che stai facendo? -
- Vado a casa tua...? -
- A piedi? -
- Sí -
- Ma ci metteremo una viiitaa -
- Hai altre opzioni? -
- Usiamo la mia bici! -
- No, ma, in due? -
- Sí, l'ho già fatto con Natsu -
- C'è un po' di differenza tra me e Natsu, non credi? -
- Se proprio devo dirti la mia opinione Tobio, l'unica differenza tra te e Natsu è che tu sei molto più divertente - picchiettò sul sellino.
- Dai, male male cadiamo -Hinata salì per primo. Io rimasi immobile.
- Devo... salire? -
- Non so, vuoi teletrasportarti? -
- È possibile?? Non ho idea di come si faccia... -
- Ecco infatti, sali -
- Devo sedermi? -
- No Tobio, stai in piedi -
- Ah, ok -
- Stavo scherzando- certo che devi sederti. -
- Ah, ok -
- Sappi che anche se non sembra questa bici è veloce -
- Ah, ok -
Feci come mi aveva detto.
Era strano averlo così vicino.
- Mi raccomando, stringiti a me -
- Come? -
Shoyo partí. Senza neanche accorgermene mi aggrappai a lui, e avvolsi le mie braccia intorno alla sua vita. - Ecco, intendevo questo! Te l'ho detto che questa bici è veloce -• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
Era una sensazione strana. Hinata parló per tutto il viaggio, ma non riuscii ad ascoltarlo. Sentivo solo il vento che mi scompigliava i capelli e il battito accelerato del suo cuore che toccava le mie braccia e le attraversava, fino ad arrivare al mio.
Hinata odorava d'estate e di casa. Sentivo il profumo dolce e delicato sulla sua maglietta, probabilmente era quello che sua mamma usava per lavare i vestiti. Era buono. Ero certo che la mia maglia non profumasse, che non sapesse di niente, che fosse solo un pezzo di stoffa.Hinata pedalava velocemente. Appoggiai la testa sulla sua spalla, non disse nulla. Rimasi così.
Sarei rimasto così per sempre.
Poi arrivammo a casa.• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
Shoyo si mise a cercare qualcosa nella borsa, ma dopo poco si fermò. Si girò con aria imbarazzata.
- Io, ecco... potrei aver dimenticato le chiavi - si passò una mano sul collo.
- Beh non è un problema, possiamo chiamare tua mamma no? -
- Torna tardi stasera. Potrei farla uscire prima da lavoro... -
- Assolutamente no. Andiamo a casa mia - lo dissi senza pensarci, e me ne pentii subito. Come potevo essere sempre così stupido?Durante il viaggio non feci altro che preoccuparmi, cercando di non sbagliare nel dare indicazioni a Hinata su dove andare. Cosa avrebbe detto Shoyo di casa mia? Era l'opposto della sua. Non c'era una famiglia, non era luminosa, era in ordine ma vuota.
Cosa avrebbe pensato?
Gli avrei fatto pena?
Non volevo che succedesse.
Ormai era tardi per pensarci.
Ormai eravamo arrivati.La porta non cigolò, anzi, non emise nessun tipo di rumore. Accesi le luci, anche se sapevo che non sarebbe servito a niente. Non avrebbero reso quelle mura più accoglienti. Non volevo neanche guardare in faccia Hinata, non volevo vedere la sua espressione.
- Mi dispiace... che tu debba vederla... -
Ma Hinata parve non sentirmi. Appena mi scansai per farlo entrare, cominció a correre e saltare per il salotto.
- Eddai Tobio, smetti di farti problemi, ti sembro forse un architetto? -
- No, ma... -
- Secondo te sono qui per giudicare la casa o per stare con te? -
- La seconda cosa che hai detto, credo -
- Esatto, alzatore fallito! Dai, dobbiamo studiare -• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
Fu un bel pomeriggio. Di solito in questi casi non riuscivo mai a studiare più di tanto, e finivo per mettermi a palleggiare con il muro di camera mia. Stavolta fu diverso. Hinata aveva qualcosa di speciale. Riusciva a portare il sole ovunque fosse, perché semplicemente era così. Bastava averlo intorno per essere un po' più felice.
Riuscii a studiare, e lo feci volentieri. Ci aiutammo a vicenda. Ognuno fece da supporto all'altro nelle materie che gli riuscivano meglio. Dopo qualche ora chiudemmo i libri.
- Hai fame? - Hinata si gettò sul divano a pancia in giù.
- Sì, uangerei ualsiasi uosa -
- Prova a dirmelo senza schiacciarti la faccia sul cuscino - la sollevó.
- Mangerei qualsiasi cosa -
- Vedo che cosa c'è in frigo -
- Intanto posso andare in bagno? -
- Vai pure, è al piano di sopra, seconda porta a sinistra -
- Corro e torno! -Scomparve per le scale. Feci un respiro profondo. Era quasi strano, sentire qualcosa. Il salotto non sapeva più di pulito, sapeva di Hinata.
Sapeva di... casa.
Di sole, di caldo, d'estate.
Era molto meglio così.Lo ringraziai ancora una volta.
Ringraziai Shoyo.
La sua presenza.
La sensazione di sicurezza che avvertivo quando eravamo insieme.
Non ero ancora pronto ad aprirmi con lui, o a dirgli la verità su di me.
Una parte di me avrebbe voluto scacciarlo, eliminarlo dalla mia vita e farlo sparire velocemente, così come era arrivato.
Ma non era la sola.
Una parte di me avrebbe voluto rimanere con lui per sempre.
E cercare in tutti i modi di farlo sorridere.
Per il momento, desideravo che prevalesse la seconda.• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
buonasera!!
lo so, è assurdo che non siano passate settimane dall'ultimo capitolo.
questo è particolarmente lungo, ma non ci lamentiamo :3
ho troppe idee, troppi pensieri e troppo poco tempo.
spero di pubblicare il prima possibile <3~ artxmismoony
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𝘾𝙤𝙪𝙣𝙩𝙞𝙣𝙜 𝙨𝙩𝙖𝙧𝙨 || ᵏᵃᵍᵉʰⁱⁿᵃ ♡︎
Romantizm«Avrei voluto piegare il tempo e strapparlo come un foglio di carta, riscrivere la nostra storia affinché nessuno dei due dovesse più vivere un solo attimo di sofferenza. Usare tutte le lacrime che avevamo versato come inchiostro, e lasciare sulla c...