Kageyama's p.o.v.
Erano circa le cinque del pomeriggio quando arrivammo.
Non provai una bella sensazione nell'essere lì, di nuovo.
L'ultima volta avevo finito per scoppiare in lacrime e precipitarmi fuori dalla porta.Quel posto non mi piaceva.
Non mi era mai piaciuto.
Non appena mettevo piede lì dentro, tutto diventava malinconico, e riportava alla mente ricordi che avevo disperatamente tentato di seppellire.Per un attimo, avevo sperato che essere lì con qualcun altro lo avrebbe reso meno pesante.
Ma non successe.
Non riuscii a ignorare il brivido che mi scivolò lungo la schiena.
Le orecchie che fischiavano,
le mani che sudavano,
era tutto come sempre.
E non dipendeva da Shoyo. Doveva dipendere da me. Dovevo essere io a fare un passo avanti.
E forse, in parte ci ero riuscito.
Ero riuscito a mostrare il mio passato a qualcun altro.
Avevo raccontato tutto a Hinata.
Quasi tutto.
Mancava l'ultima parte, l'ultima tessera del puzzle. E niente mi spaventava più di quella tessera.
Del resto, senza di lei il puzzle era incompleto.Arrivammo al bancone.
Ripetei ciò che avevo fatto decine di volte.
Come mi chiamavo.
Chi ero.
Perché ero lì.
Quanto potevo restare prima di tornare a casa.
Shoyo non aveva detto una singola parola da quando eravamo entrati.
Probabilmente aveva paura di dire la cosa sbagliata.
Ci incamminammo per i corridoi.
Non avevo bisogno di qualcuno che mi indicasse la strada. Conoscevo quel posto come il palmo della mia mano.Arrivammo al secondo piano.
Nel guardarsi intorno, Shoyo notò la targhetta all'inizio del corridoio e si fermò, lanciandomi un'occhiata preoccupata.
- Tobio... -
Non dissi niente. Gli feci un cenno con la testa e lo invitai a continuare.• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
Hinata's p.o.v.
- Sono stato in ospedale -
quelle parole furono come una pugnalata nello stomaco. Milioni di teorie e domande cominciarono ad affollarsi nella mia testa.
- ... perché? - riuscii a dire a un certo punto.
Kageyama si fece silenzioso.
- Non... non per quello che pensi... non ero lì per me -
- Se non eri lì per te allora...? -
- Ero in ospedale per una persona. Una persona molto... importante, che ha bisogno di me -
Continuare la conversazione mi spaventava. Non avevo idea di chi stesse parlando, ma non volevo dire niente di indelicato, per questo mi zittii. Kageyama continuó per un po' a giocare con l'elastico, poi parlò.- I miei genitori non si sono mai amati. Loro dicono di sì, ma io non gli credo.
Se ami davvero qualcuno... non ti comporti così -"Mi sta parlando dei suoi genitori, per la prima volta."
- Si conobbero quando avevano all'incirca vent'anni, e si sposarono solo un anno dopo. Poi nacqui io. E lì iniziarono i problemi. Ci fu una causa scatenante, ma al tempo non la conoscevo. Cominciarono a non andare d'accordo. Litigavano così spesso e intensamente che tutt'ora ricordo le urla che echeggiavano per tutta casa.
Dopo mesi e mesi di conflitti divorziarono. Ma sostenevano di "sentire la mancanza l'uno dell'altra e viceversa", quindi tornarono insieme dopo un paio d'anni.
Sai, quando ero piccolo credevo che avrebbe funzionato. Due persone che si lasciano credendo sia la cosa migliore, ma tornano insieme perché non sanno stare lontane.
Invece fu la mia condanna.
Presero una decisione, Shoyo. Una decisione che non gli perdonerò mai.
È per questo che ora li odio.• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
Aveva detto anche che non poteva dirmi a voce quale fosse quella decisione.
- Vorrei davvero poterlo fare, ma... -
- ...non ci riesci, perché se nessuno sa, nessuno può ferirti, giusto? -
aveva annuito.
- Tu... non sei la prima persona con cui ne parlo. Qualche anno fa raccontai tutto a...- indugiò. - Non importa quale sia il suo nome. Me ne pentii, davvero davvero tanto. E da allora decisi di non parlarne più con nessuno.
Da allora ho smesso di fidarmi delle persone. -Così erano arrivati nell'ospedale più vicino. C'era voluta una buona mezz'ora per raggiungerlo a piedi, e una volta davanti alla porta non era stato difficile notare quanto Tobio fosse in ansia.
Avevo pensato di provare a consolarlo, ma non l'avevo mai visto così. Sembrava quasi che non fosse più lì, come se il suo corpo avanzasse senza esserne convinto, e la sua mente si trovasse altrove.
Stava facendo un grande sforzo, questo era sicuro. Ed era molto bello da parte sua, che quello sforzo lo stesse facendo per me.Così avevo messo da parte il brutto presentimento che avevo da quando aveva iniziato a raccontarmi dei suoi genitori, e lo avevo seguito.
• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
Kageyama si fermò davanti a una porta. Era bianca, come tutte le altre. Si distingueva solo per un orsacchiotto celeste con un cuore di stoffa tra le zampe, appeso alla maniglia.
La tensione nell'aria era palpabile.
Mi sentivo in colpa per averlo trascinato lì.
Avevo paura per quello che stava per mostrarmi.
Eppure, nonostante fosse evidente che Tobio non stesse bene, non indugiò un solo secondo.
Spinse la maniglia verso il basso e aprì la porta.Quello che vidi fu straziante.
Senza che potessi controllarlo, mi si appannó la vista. Piccole lacrime calde mi scesero lungo le guance.
Per quanto avesse tentato di trattenersi, anche Tobio piangeva.
In silenzio, come me.• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
Mi guardò negli occhi per qualche secondo. Poi lì sposto in un punto imprecisato davanti a lui.
Seguii il suo sguardo, e capii cosa stava indicando. C'era un'altra targhetta.
Era di plastica azzurra, grande quanto un piccolo quaderno.
"Per favore" stava dicendo silenziosamente Tobio. "Leggila".Mi avvicinai cautamente, e strizzai gli occhi per liberarmi delle lacrime.
La targhetta recitava:
"Alla persona più forte che io conosca, le stelle ti saranno vicine.
Vola per me,
Kageyama Yuki"• ° • ° • ° • ° • ° ☾︎ ~ ☼︎ • ° • ° • ° • ° • °
torna lo spazio disagiato dell'autrice !!
come sempre ascolto playlist mentre scrivo (in realtà le ascolto in qualsiasi momento, anche quando mi lavo i denti) e quella che ho scelto per finire questo capitolo si chiama: "songs you hear in your head at the last moment before dying", devo forse aggiungere altro?
p.s. però bisogna dire che è davvero una bella playlist.
~artxmismoony
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𝘾𝙤𝙪𝙣𝙩𝙞𝙣𝙜 𝙨𝙩𝙖𝙧𝙨 || ᵏᵃᵍᵉʰⁱⁿᵃ ♡︎
Romansa«Avrei voluto piegare il tempo e strapparlo come un foglio di carta, riscrivere la nostra storia affinché nessuno dei due dovesse più vivere un solo attimo di sofferenza. Usare tutte le lacrime che avevamo versato come inchiostro, e lasciare sulla c...