Due: Nell L'Avvocato (Delle Cause Perse)

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«E poi Vickie ha riso, e non era una di quelle risatine finte! Sembrava una risata così... genuina» spiega concitata Robin, appoggiandosi allo schienale del sedile con una mano sul cuore.

Ormai non ci scomodiamo neanche più ad andare per locali: ci chiudiamo direttamente nella mia auto con un pacchetto di liquirizie e un paio di bibite e passiamo intere serate a (s)parlare in qualche parcheggio vicino a casa di Robin, a volte senza neanche renderci conto del tempo che passa.

Non avrei mai pensato di poter avere così tanto in comune con Robin Buckley, ma dopo quello che abbiamo condiviso l'estate scorsa con i Russi e tutto il resto, abbiamo sorprendentemente legato in fretta.

Credo che la Nell del primo anno non riuscirebbe a crederci se le dicessi quale cerchia di amici frequenta la sua versione prossima al diploma, ma suppongo che le esperienze sovrannaturali e potenzialmente mortali cambino le persone.

«È una cosa buona direi, no?» chiedo retorica, staccando un pezzo di liquirizia con i denti.

In questi ultimi mesi, Robin sembra essersi presa una seria cotta per una ragazza della banda, Vickie, e le nostre conversazioni da qualche settimana a questa parte sono incentrare solo e soltanto su di lei. Non mi dispiace, però: se non altro, il focus non è più la sua cotta impossibile per Nancy.

Infatti ho evitato di dirle che sospetto ci sia una crisi imminente tra lei e Jonathan; non vorrei riaccendere vecchi sentimenti.

«Certo che sì, ma il problema è un altro – sospira la ragazza – È come se non avessi un filtro tra il cervello e la bocca, capisci? Dico quello che ho da dire e anche se so che a quel punto dovrei stare zitta, proprio non ci riesco. Quindi continuo a scavarmi la fossa e dire cose stupide su cose stupide e... lo sto facendo anche ora, vero?»

«Già, lo stai facendo anche ora» affermo prontamente, e lei si nasconde il viso tra le mani.

«Sono completamente senza speranza» sbuffa, e io vorrei tanto esserle d'aiuto, ma non so davvero che dire. La mia vita amorosa è persino peggio della sua.

«Almeno tu non hai ancora fatto una cazzata irreparabile da cui non è possibile tornare indietro» cerco di rincuorarla, e Robin alza lo sguardo.

«Io non vi capisco, dico davvero – mormora, prendendo una liquirizia dal sacchetto – Perché rendete tutto più complicato di quello che è? A Steve piace Nell, a Nell piace Steve. Risultato? Steve e Nell stanno insieme, si sposano e fanno tanti bambini che zia Robin sarà felice di viziare. Non mi sembra un'equazione complessa»

Sospiro: in teoria no, non lo è per niente. In pratica però, è tutto così complicato da farmi venire il mal di testa solo a pensarci.

«Conosci Steve, Robin. Non credo sia fatto per le relazioni serie, e le quindici ragazze con cui è uscito negli ultimi tre mesi lo dimostrano. In più, a giugno io partirò per New York; pensi davvero che saremmo in grado di mantenere una relazione a distanza?» domando retorica, finendo la mia caramella. Forse sto cercando di convincere più me stessa che Robin, perché lei scuote la testa con convinzione.

«Tu sei l'eccezione, Nell. Steve si farebbe da Hawkins a New York a piedi se solo glielo chiedessi. Ne avete mai parlato, almeno?» chiede, e io mi lascio scappare una risatina nervosa.

«Non esplicitamente, ma mi ha chiesto se dopo aver fatto sesso non sarebbe cambiato nulla tra noi, quindi direi che è chiaro che non è una relazione ciò che vuole da me» affermo, passandomi una mano tra i capelli biondi.

«Hai pensato alla possibilità che abbia paura di perderti?»

Sospiro, e in auto l'atmosfera si è fatta fin troppo opprimente per i miei gusti.

As Above, So Below - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯 [3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora