Sei: Hawkinsgate

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«Mi sento come se fossi al Watergate»

Dustin si aggira tra i corridoi puntando in giro la torcia, mentre Max ci fa strada verso l'ufficio della Kelley, a cui ha rubato le chiavi per entrare.

Sia chiaro, io non ho approvato questo piano. In teoria, Max doveva semplicemente parlarci con la Kelley, non commettere un furto.

Il Sottosopra non sarà invitante, ma neanche la prigione, per quanto mi riguarda.

Ad ogni modo, è incredibile quanto sia facile aggirare i sistemi di sicurezza di questa scuola. Capisco sia una scuola pubblica, e neanche tra le migliori della contea, ma il fatto che semplicemente spingendo la porta d'ingresso si possa entrare liberamente a qualsiasi ora del giorno e della notte mi preoccupa un po' per l'incolumità di noi studenti.

Fa strano essere qui di sera. Aggirarmi tra questi corridoi mi fa sentire come se ci fosse un impendente senso di distruzione sopra le nostre teste, e sì, di solito è quello che mi capita anche quando sono qui semplicemente per seguire le lezioni, ma in questo preciso momento è diverso.

È come se sapessi che sta per succedere qualcosa di tragico, da un momento all'altro.

In più, quando stavamo venendo qui poco fa, Lucas è riuscito a contattare Dustin tramite il suo walkie-talkie, e il fatto che gli abbia detto che teme stia per succedere 'una cosa molto brutta' non è stato esattamente d'aiuto.

«Non mi mancava affatto questo posto» afferma Steve, guardandosi attorno.

Mi trattengo dal fare una smorfia; forse non gli mancheranno le noiose lezioni di Mrs. Morris o i test a sorpresa della Butler, ma sono piuttosto sicura che gli manchi eccome essere al vertice della piramide sociale.

Dall'ultima volta che ha messo piede qui dentro le cose sono cambiate giusto un tantino, e non credo sia facile fare finta di niente mentre il mondo sembra essersi dimenticato del fatto che un tempo eri talmente importante e amato che la gente addirittura ti considerava il Re della scuola.

Il walkie-talkie di Dustin comincia a gracchiare, richiamando l'attenzione. 

«Dustin, mi ricevi?» chiede la voce metallica di Robin, e mio fratello si affretta a recuperare la radio.

«Sì, ti ricevo»

«Senti, Nancy è un genio – afferma convinta, e io non riesco a trattenere un sorrisetto. Sotto sotto, anche se so che si tratta di qualcosa di impossibile, un po' ci spero che la secolare cotta di Robin per Nance si possa evolvere in qualcosa di più. Certo, ora c'è Vickie nell'equazione, e Nancy non ha mai esattamente manifestato interesse per il gentil sesso, ma magari...  – La prima vittima di Vecna è del 1959. Altro che tentativo alla cieca»

«Ok, è tutto pazzesco, ma adesso... non posso parlare» tergiversa Dustin, mentre Steve gli punta la torcia contro.

«Che state facendo voi quattro?»

«Stiamo uhm... facendo irruzione a scuola per sottrarre dei fascicoli confidenziali» dice Dustin, che probabilmente si sente in un film di spionaggio in questo momento.

Sospiro, rendendomi conto ancora una volta di quanto assurdo sia questo piano.

Robin aspetta qualche secondo prima di rispondere, e riesco perfettamente ad immaginarmela mentre si pizzica il ponte del naso con espressione rassegnata.

«Puoi ripetere?»

Afferro il walkie-talkie dalle mani di Dustin, prendendo le redini della situazione.

«Buckley, portate qui subito le vostre chiappe. Vi spiegheremo tutto più tardi» asserisco, e dall'altro lato sento borbottare.

«Soltanto due ore. Vi abbiamo lasciati soli soltanto per due ore» dice, prima che la conversazione si interrompa bruscamente.

As Above, So Below - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯 [3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora